LA CRONACA
‘Yes, we Go!’: gli echi dalla mattinata di festa per la Capitale della Cultura

Da corso Verdi a piazza della Vittoria, il tragitto del corteo nel capoluogo isontino, accompagnato dal suono delle campane. Sul palco i discorsi dei due sindaci: «Tutti insieme stiamo scrivendo una storia».
Mentre nel resto d’Italia imperversa la pioggia, Gorizia vive il suo momento magico sotto un cielo smaltato d’azzurro e nell’abbraccio del sole, almeno per la prima parte della giornata. L’avevamo tanto desiderata, ed ecco finalmente giunta la giornata per le celebrazioni della Capitale europea di Nova Gorica e Gorizia, unite in un'unica grande festa di pace.
La mattinata ha avuto inizio con la memorabile sfilata per le strade cittadine, a partire da corso Verdi, dove ha fatto il suo ingresso l’amministrazione stretta intorno al sindaco Rodolfo Ziberna, seguita dalla polizia a cavallo. A incalzare il gruppo, la banda musicale di Cormons, preceduta da centinaia di ballerini della scuola Movartex.
La fiumana di autorità, musicisti e danzatori è confluita verso piazza Vittoria, dove risuonavano le campane della cattedrale di Sant’Ignazio come durante una mattina pasquale. Anticipati da un’esplosione variopinta che si è innalzata nel cielo, alle 11:30 i due sindaci hanno potuto dare avvio alle celebrazioni ufficiali sul palco installato per l’occasione.
«Buongiorno, Gorizia! Buongiorno Nova Gorica!», ha esordito Ziberna con grande entusiasmo, subito commentando: «Ma chi ci batte? Siamo orgogliosi di voi, di come queste due città hanno risposto assieme!» E come accade nella notte prima degli esami, il primo cittadino di Gorizia rivela con ironia di non aver riposato. «Ma questo non è il momento degli interventi ufficiali, che verranno dopo – spiega – alla presenza dei Capi di Stato».
Un momento unico e memorabile, in cui persino le guerre possono sembrare un pallido ricordo, dove le ferite del passato non sono che cicatrici ormai incapaci di restituire altro dolore. «Non abbiamo mai assistito a un evento di questa portata – aggiunge – non è mai capitato che Gorizia e Nova Gorica avessero una tal visibilità. Comincia una nuova epoca per tutti i territori, una rinascita di quelle relazioni che si erano assopite, e dei legami fra i nostri territori, che oggi sono esplose grazie alla vostra partecipazione.
A testimonianza di come quel confine che una volta divideva le due comunità lo abbiamo lasciato alle spalle, per costruire un futuro di unione per i nostri giovani. Oggi tutte le campane hanno suonato a festa, non solo a Gorizia, ma in tutto l’Isontino. Tutti insieme stiamo scrivendo una storia, perché la “nostra” capitale è sempre stata un “noi”». E nel ringraziare la sua controparte, il primo cittadino di Nova Gorica Samo Turel e il resto dell’amministrazione, Ziberna ha sottolineato ancora una volta il ruolo della cittadinanza, e dei sindaci Romoli e Arčon che li hanno preceduti.
«E poi un ringraziamento va alla Regione, che ci ha creduto fin dal primo minuto. Le città stanno rinascendo, germogliando. È una nuova Gorizia, quella sta prendendo forma sotto i nostri occhi. E ancora, grazie anche alla Camera di Commercio, alle fondazioni, alle categorie. È questa la Gorizia che amo, e per la quale sono valsi i sacrifici che ci siamo imposti. E come è già stato detto, mal che vada sarà un trionfo – anzi - è già un trionfo. Yes, we Go!».
A prendere la parola è stato poi Turel, che senza nascondere la propria emozione ha accolto la folla assiepata con un «finalmente è giunto il giorno per il quale ci siamo tanto a lungo preparati!». Una giornata di meraviglia e abbracci che ha accolto sloveni e italiani nella stessa piazza, per molti conosciuta come “il Travnik”. «Si realizza il desiderio di intere generazioni, che hanno voluto che fossero superati i confini. Abitanti uniti da amicizie e vincoli di parentela, che con il proprio prezioso contributo rinsaldano legami transfrontalieri. Nonostante un passato difficile e tragico, abbiamo dimostrato che insieme si può lavorare e sviluppare un futuro comune. E malgrado i dubbi iniziali, il successo è stato portato a compimento. Il progetto era quello di unire cultura e arte, e i due commissari europei con i quale mi trovavo questa mattina erano commossi per tutto ciò che è stato creato. Sono convinto che insieme continueremo a promuovere lo sviluppo futuro, e anche quando a dicembre si spegneranno le luci, l’eredità che avremo lasciato sarà quella che porteranno avanti le nuove generazioni, per un futuro assieme, nello spirito dell’Unione europea. Grazie per aver creduto in questo progetto comune!».
E dopo un caloroso applauso, e il commovente abbraccio fra i due sindaci, sul palco ha fatto il suo ingresso il geniale Pierpaolo Foti, violinista triestino nato nel 1997. Che ha trascinato la folla in virtuosismi vertiginosi e coinvolgenti, passando da “Despacito” alle “Quattro stagioni” con estrema destrezza. Una festa proseguita con la danza passionale di Mara e Alex, che si sono esibiti nella danza latino-americana de “Il giorno sveglia la notte”, cedendo il passo alla voce della cantante monfalconese Shari. Emozioni e brividi per una giornata in cui la cultura sia regina della festa, che andrà avanti fino a tarda serata.
Foto di Fabio Bergamasco
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