Le violenze e gli amori tra uomini e dei, l'Iliade senza tempo al Verdi di Gorizia

Le violenze e gli amori tra uomini e dei, l'Iliade senza tempo al Verdi di Gorizia

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Le violenze e gli amori tra uomini e dei, l'Iliade senza tempo al Verdi di Gorizia

Di Lisa Leopoli • Pubblicato il 06 Mar 2024
Copertina per Le violenze e gli amori tra uomini e dei, l'Iliade senza tempo al Verdi di Gorizia

In scena Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer: «Sono gli uomini lo specchio degli dei o gli dei lo specchio degli uomini».

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“Canta, o dea, l’ira d’Achille Pelide, rovinosa, che infiniti dolori inflisse agli Achei”: inizia così lo spettacolo messo in scena martedì 5 marzo al Teatro Verdi di Gorizia. Opera unica nel suo genere, dove il Quadrivio formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer mette in scena una nuova versione dell’Iliade. Perchè? Per rispecchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre, perché bisogna chiedersi se sono gli uomini lo specchio degli dei o sono gli dei lo specchio degli uomini.

“Iliade, gioco degli dei” racconta o forse dovremmo dire si racconta, tramite una storia che parte dagli dei senza poteri, i quali restano soltanto immagini sbiadite dell’antico splendore. Raccontata dal punto di vista degli Dei e in parte dagli uomini, in un'opera innovativa che fonde il racconto originale di Omero con una visione contemporanea e anche a tratti ironica. Una storia che ripercorre tutto le vicissitudini in un mondo dove l’etica del successo toglie lo spazio totale alla giustizia, dove uomini non decidono niente ma sono soltanto burattini per conto degli dei in una terribile guerra senza vincitori e vinti come in ogni guerra che ci circonda.

Dei vendicativi e disumani, umani pieni di paura, di desiderio, di ricchezza e ossessione per il nemico ma anche per i giochi di potere. Una storia piena di dolore e atrocità, piena di urla e grida, grida di odio ma anche grida di responsabilità e di libertà: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore. Alessio Boni (Zeus), Iaia Forte (Era), Haroun Fall (Hermes), Jun Ichikawa (Afrodite), Francesco Meoni (Ares), Elena Nico (Atena), Marcello Prayer (Apollo) ed Elena Vanni (Teti) sono loro i protagonisti che raccontano.

Loro fanno vivere a pieno questa bellissima opera, unica ed intramontabile con il testo di Francesco Niccolini ispirato dall’Iliade di Omero in una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo. Un testo scritto in un tempo assai lontano, ma che rappresenta perfettamente la società e gli avvenimenti di questo secolo perchè finchè non impareremo dalla storia, la storia si ripeterà sempre.

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