nova gorica
La violenza nazifascista dopo l'attacco partigiano, 80 anni fa l'eccidio di Branik
Dopo l'attacco dei partigiani, la vendetta dei nazifascisti non guardò in faccia donne e bambini. Oggi il ricordo con l'eurodeputato Matjaž Nemec.
Era il 2 febbraio 1944, quando sull’altopiano tra Komen e Branik (ai tempi Rihemberk) i partigiani del distaccamento del Litorale sud attaccarono e distrussero completamente una colonna motorizzata di veicoli che trasportavano armi, munizioni e cibo all'avamposto fascista di Branik a pochi chilometri dall'odierna Nova Gorica. Questa battaglia, ricordata come una delle più audaci e riuscite per i partigiani e una delle più sanguinose per gli occupanti: tutti i 96 partigiani del commando vennero uccisi 13 giorni dopo.
La vittoria di quest'ultimi portò con sé tragiche conseguenze anche per gli abitanti del territorio. La vendetta nazifascista che si abbatté su Branik e i villaggi circostanti, il 15 febbraio 1944, fu una rappresaglia spietata e brutale. Sei civili innocenti persero la vita, mentre 182 case residenziali e numerose altre strutture furono rase al suolo dalle fiamme. Inoltre, 529 persone tra cui 250 donne e 169 bambini, furono deportate in Germania e costrette ad affrontare l'internamento, segnando indelebilmente le vite di molte famiglie e il tessuto sociale della comunità.
Oggi cadono quindi ottant'anni esatti da quella tragica giornata, un momento per riflettere sul passato e commemorare le vittime di quel sanguinoso evento. Alle 16 si terrà una nessa commemorativa per le vittime, nella chiesa di San Ulrico di Branik. Presso il Kulturni dom del paese, alle 17, si terrà quindi una cerimonia solenne dedicata alla memoria delle vittime e alla celebrazione della resilienza della comunità locale. Sarà aperta dai discorsi di benvenuto del presidente del Consiglio della krajevna skupnost (comunità locale) Bruno Vidmar, dalla presidente dell’associazione degli esuli della Primorska settentrionale Dora Levpušček e dal vicesindaco di Nova, Gorica Marko Tribušon.
L’ospite d’onore sarà l’eurodeputato Matjaž Nemec (nella foto), membro del Parlamento europeo dal 2022 con i Socialni demokrati (Socialdemocratici). La commemorazione sarà arricchita dalla partecipazione di numerosi artisti e cori provenienti dai vari angoli della comunità: il tenore David Čadež, la pianista Rebeka Dobravec, Darko Nikolovski, il coro maschile di Branik “Franc Zgonik”, gli alunni della scuola primaria di Branik con Edes Arčon e Marjana Mlinarič e del coro della scuola primaria di Branik, diretto da Erika Klanjšček.
Il programma, organizzato dalla comunità locale di Branik, dall’associazione culturale “Franc Zgonik”, insieme all’associazione degli esuli della Primorska settentrionale e all’associazione dei combattenti Nob Ko Branik, in collaborazione con il Comune di Nova Gorica, sarà moderato da Martina Arčon. L'evento si concluderà con il concerto del coro partigiano triestino Pinko Tomažič, alle ore 19. Attraverso eventi come questo, si punta a preservare la memoria delle vittime, riaffermando l'impegno per i valori della libertà, della democrazia e dei diritti umani.
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