il progetto
Vino e arte si ritrovano a San Lorenzo Isontino, Lis Neris apre gli spazi alle mostre
Sabato 16 dicembre partirà il nuovo progetto, realizzato in collaborazione con l’associazione QuiAltrove: si parte con Disegnare l’acqua.
Se si dovesse sintetizzare il significato della nuova iniziativa di Lis Neris, basandosi sulla conferenza stampa di questa mattina emergerebbero due proposte: “Il vino è la chiave per aprire porte nuove, ma è necessario ampliare il punto di vista “ e “come in agricoltura, anche per la cultura bisogna preparare il terreno”. E proprio il connubio fra vino e arte è stato il refrain ribadito da più voci durante l’incontro ospitato nella sala conferenze dell’azienda di San Lorenzo Isontino da cui, sabato 16 dicembre, partirà il nuovo progetto “VinArte”, realizzato in collaborazione con l’associazione culturale QuiAltrove.
L’iniziativa riprende le fila di “Francy for Art”, serie di incontri fra l’arte, l’azienda e le scuole del territorio avviati nel 2007 e svoltisi per quattro edizioni a cadenza biennale. «Negli ultimi anni ci siamo concentrati sul prodotto ma ci siamo accorti che tutto il fermento che ruota attorno alla produzione vinicola può supportare altro e sposarsi ai valori aggiunti che provengono dalle emozioni che si possono vivere attraverso l’arte o la musica. Fermarsi alla sola produzione può diventare un’esperienza sterile, l’imprenditorialità deve essere unita a una dimensione nuova: quella, appunto, della cultura». Così Alvaro Pecorari rappresentante dell’azienda Lis Neris.
Proprio nell’ottica di arricchire la propria proposta dalla produzione e la degustazione all’offerta di eventi estranei al mondo della vinificazione, la reatà ha recentemente inaugurato un ampliamento dei propri spazi che sarà dedicato alle mostre di VinArte. Ad aprire le danze sarà “Disegnare l’acqua”, personale dell’artista trevigiano Serse Roma che sarà affiancato dalle opere dei due giovani emergenti Eric Gerini e Nicola Facchini. L’importanza del contesto introdotta da Pecorari è stata ribadita da Stefano Zannier, assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna.
«Ci siamo concentrati troppo sul prodotto - così l'esponente della giunta Fedriga -, dimenticando che la specificità di un vino è data dal suo contesto, non solo ambientale ma anche culturale. L’arte è uno dei tasselli che andrebbe valorizzato così come l’agricoltura è un insieme di cultura, storia, territorio e amore per la propria attività che, in questo caso, vede l’azienda attenta anche al tema della sostenibilità della produzione». Analoghe riflessioni sono state espresse da Roberta Demartin, operatrice culturale da lungo tempo vicina all’azienda: «L’arte può avere il compito di migliorare la qualità della regione e della vita delle persone ma ha anche lo scopo di comunicare emozioni allo stesso modo del paesaggio che riesce a infonderci calma e serenità».
«Importanti sono dunque tutte le iniziative che possono creare un terreno fertile per ulteriori opportunità tanto per il territorio quanto per il pubblico che potrà essere maggiormente coinvolto anche attraverso le nuove tecnologie, utili per ridurre la distanza fra le persone e l’arte, troppo spesso considerata solo per addetti ai lavori». I dettagli della mostra – che si auspica sia la prima di un ciclo di esposizioni ospitate da Lis Neris – sono stati illustrati dallo stesso Serse Roma che si è soffermato sull’importanza che riveste per lui la natura concepita in modo romantico, come esperienza del sublime che l’uomo prova di fronte all’infinito. Realizzate con la grafite, rigorosamente in bianco e nero, le opere intendono andare alla scoperta dei meccanismi della natura senza le distrazioni che potrebbe portare il colore e riducendo il tutto alla semplice dicotomia ombra/luce.
Accanto ai lavori di Serse Roma, sono esposte alcune opere di Nicola Facchini, tele astratte di un intenso e quasi ferino cromatismo, e i disegni di Eric Gerini dove la matita è trattata in modo pittorico grazie a un sapiente uso dello sfumato. La mostra, che verrà inaugurata sabato alle 11, potrà poi essere visitata fino al 20 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, il sabato dalle 9.30 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 13.
Nella foto: Serse Roma (a sinistra) e Alvaro Pecorari (destra)
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