Riapre Villa Latina con il Leon d'Oro, il lavoro di Paolo e Tiziana a Romans

Riapre Villa Latina con il Leon d'Oro, il lavoro di Paolo e Tiziana a Romans

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Riapre Villa Latina con il Leon d'Oro, il lavoro di Paolo e Tiziana a Romans

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 19 Dic 2023
Copertina per Riapre Villa Latina con il Leon d'Oro, il lavoro di Paolo e Tiziana a Romans

Riapre l'osteria Al Leon d’Oro grazie a Paolo Stradi e Tiziana Cumin, un anno di lavori dopo aver rilevato la proprietà nel 2020. Qui mangiò Oberdan.

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I fasti della villa settecentesca e dell’osteria annessa sono stati riportati al loro antico splendore. “Una villa padronale con una storia lunghissima”, sottolinea l’architetto che ha messo mano ai lavori Giorgio Cucut, dello studio Riabiz di Gradisca. Sono stati inaugurati nella serata di ieri – presso l’osteria “Al Leon d’Oro” di Romans d’Isonzo – i nuovi locali della storica trattoria e della “Villa Latina”. “Siamo qui per presentare i lavori per la ristrutturazione di quest’antico edificio, che risale alla fine del Settecento”, spiega Paolo Stradi. Che insieme alla moglie Tiziana Cumin ha recuperato l’imponente struttura investendo le proprie energie.

“Tiziana è la bis-nipote del gestore che dirigeva il locale agli inizi del Novecento. Anche per questo abbiamo fatto questa scelta”, aggiunge Stradi. “Dopo un anno di lavoro finalmente abbiamo finito. La gestione precedente si è conclusa nel 2019, noi abbiamo rilevato la proprietà del locale nel 2020. Il Covid non ci ha agevolato, quindi abbiamo aspettato un periodo più appropriato. Abbiamo ristrutturato tutto l’edificio, soprattutto gli esterni e gli annessi, che erano utilizzati per la produzione agricola, pensando di utilizzarle per cene o eventi, anche se per ora intendiamo proporre solo cucina fredda. La scelta di iniziare quest’attività è legata alla prosecuzione del resto della famiglia".

"Staremo qualche tempo, con la volontà di lasciarla in eredità”. Un edificio che in epoche diverse ha subito molteplici alterazioni, ma che conserva la struttura tipica veneziana “a crozzola”, con un salone che collega lo spazio di corte alla strada. “Negli anni Settanta la parte superiore è stata completamente demolita per creare una mansarda. Le proporzioni originali erano saltate. Abbiamo dipinto la vecchia sagoma del palazzo originale sulla facciata della superficie attuale. Mentre la parete dei bagni è stata arricchita con la carta che riproduce i vecchi fasti del palazzo”, specifica ancora l’architetto.

Un restauro attraverso cui l’intonaco a base di calce e gli architravi di rinforzo sono stati portati a vista con elementi metallici. Interni curati nel dettaglio, dove moderni abat-jour - in grado di ruotare e adattarsi alla sala - coniugano eleganza e modernismo, lasciando invariato il meraviglioso soffitto. “Siamo riusciti a conservare gli strati delle pitture, cinque strati realizzati a partire dal Settecento fino a oggi”, ancora Stradi. “Un momento importante per il paese, perché via Latina è la via centrale e qui siamo all’interno di un locale storico”, ricorda il sindaco di Romans Michele Calligaris. Qui nel 1882 Guglielmo Oberdan si fermò per fare colazione con pane salame e vino, ma il locale è anche luogo di socializzazione e incontro, molto apprezzato dai compaesani.

La sua chiusura era stata accolta come un vuoto, dalla comunità. “Grazie all’iniziativa privata di Paolo e Tiziana potrà presentarsi sotto una nuova veste, valorizzata negli aspetti architettonici e storici del luogo. Un palazzo e una corte rispolverati attraverso un lavoro certosino, per come si presentavano davvero nel proprio passato”, conclude Calligaris. Presente all’inaugurazione anche il primo cittadino di Gorizia, Rodolfo Ziberna. Secondo il quale l’intervento approfondisce le radici storiche del territorio. “Qui si consuma cucina del territorio, vino del territorio: coniugando cultura e piacere delle relazioni”, rimarca. Proponendo poi di collocare una tabella fuori dall’edificio, in cui riportare la storia dell’edificio raccontata in più lingue.

“Viene riqualificato un locale storico, non solo per Romans, ma per tutta la provincia di Gorizia”, ribadisce invece l’assessore regionale alle attività produttive Sergio Emidio Bini. “In questo locale si sono consumate storie, amori, e soprattutto si sono viste le guerre. Dalla Grande guerra alla Seconda, c’è tanta storia. Sono molto lieto che gl’imprenditori rispondano in primis all’appello della regione Friuli Venezia Giulia, significa investire e credere nella propria attività. Spirito imprenditoriale e denari investiti per aprire attività in paesi che hanno bisogno di riqualificarsi. L'amministrazione regionale continuerà a sostenere con convinzione gli imprenditori che credono nelle potenzialità della regione e che intendano portare ai lustri del passato spazi importanti dal punto di vista storico e sociale".

"Interventi incisivi, soprattutto se proiettati alla capitale europea della Cultura”. L’ennesima occasione in vista di GO!2025, quando la capitale europea della cultura coinvolgerà l’intera regione e la stessa Romans, inserita negli ‘Small Projects Fund’. Una serata conclusasi con brindisi e assaggi di prodotti tipici, in attesa dell’apertura ufficiale programmata per sabato.

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