Il viceministro di Orbán a Oslavia, atteso il ritorno della Campana Chiara

Il viceministro di Orbán a Oslavia, atteso il ritorno della Campana Chiara

al sacrario

Il viceministro di Orbán a Oslavia, atteso il ritorno della Campana Chiara

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 16 Feb 2023
Copertina per Il viceministro di Orbán a Oslavia, atteso il ritorno della Campana Chiara

L'esponente del governo ungherese oggi in visita, diversi i lavori da realizzare prima dell'anno di GO! 2025.

Condividi
Tempo di lettura

Visita “a sorpresa” quella di oggi pomeriggio del viceministro della Difesa dell’Ungheria, Tamás Vargha, giunto al Sacrario di Oslavia. L’esponente del governo Orban si trova in Friuli Venezia Giulia da ieri, cogliendo l’occasione per visitare alcuni luoghi simbolo della Prima guerra mondiale laddove sono caduti e sepolti militari all’epoca austro-ungarici. Ad accompagnarlo c’era il console onorario ungherese di Verona, Lajos Pinter, nonché il responsabile del museo storico militare di Budapest, László Töll.

Ad accoglierlo sull’altura sopra Gorizia c’era il direttore del Sacrario militare di Redipuglia (responsabile anche di questo sito), tenente colonnello Massimiliano Fioretti, e il primo luogotenente Bartolomeo Rispoli. L’ufficiale dell’Esercito ha illustrato all’ospite la storia del luogo, a partire dalla sua creazione: insieme a Redipuglia e Caporetto, quest’anno compie 85 anni. Al suo interno riposano oltre 57mila caduti italiani non solo militari, oltre a 539 che combatterono sotto l’Impero asburgico e 36mila ignoti.

Le salme custodite vennero trasportate qui dai campi di battaglia sull’Altopiano della Bainsizza e nella valle del Vipacco. Fioretti ha anche spiegato come, fino al 2014, l’Ossario non aveva una copertura e solo con il centenario della Grande guerra si è provveduto all’installazione. A rendere unico il luogo, soprattutto rispetto alle altre costruzioni analoghe nella zona, è l’aspetto architettonico teutonico ideato dall’architetto Ghino Venturi. Lo stesso direttore ha quindi spiegato anche la storia della Campana Chiara, realizzata dai reduci nel 1959.

Da anni, però, non risuona più alle 17 come era tradizione. Un anno fa, il consiglio regionale ha votato all’unanimità una mozione, presentata dal consigliere Diego Bernardis (Lega), per far sì che la Regione si attivi presso il ministero della Difesa e presso il Commissariato generale per le onoranze ai caduti per avviare le procedure necessarie per ripristinare la funzionalità. Nei giorni scorsi, sono state ultimate le analisi diagnostiche sullo stato di fatto della struttura, guardando anche alla scalinata d’onore anch’essa chiusa: da mesi bisogna accedere dall'ingresso posteriore.

Se questa resta ancora un aspetto su cui bisognerà intervenire nei prossimi tempi, comunque prima della Capitale europea della cultura 2025, appare più prossima la soluzione per Chiara. I tecnici della Tasq di Trento, società incaricata della perizia, dovranno quindi fornire le indicazioni su come poterla far risuonare il prima possibile. Nel frattempo, il tour nei luoghi storici del viceministro Vargha proseguirà anche domani, toccando Palmanova e i cimiteri militari di Aurisina e Prosecco.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione