Versa perde il sorriso di Pierluigi Cumin, morto a 46 anni: donate le cornee

Versa perde il sorriso di Pierluigi Cumin, morto a 46 anni: donate le cornee

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Versa perde il sorriso di Pierluigi Cumin, morto a 46 anni: donate le cornee

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 20 Mag 2024
Copertina per Versa perde il sorriso di Pierluigi Cumin, morto a 46 anni: donate le cornee

Ha lottato contro la malattia, giovedì pomeriggio l'ultimo saluto nella Casa funeraria Sartori. Il ricordo degli amici delle sue passioni e gentilezza.

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È una comunità avvolta nel lutto, quella di Versa. Nei giorni scorsi, è arrivata la notizia che tanti avrebbero voluto non sentire mai: Pierluigi Cumin si è spento a soli 46 anni. Una figura ben voluta da tutti, quella dell’uomo che ha cercato per quasi un anno di contrastare la malattia che l’aveva colpito. Figlio unico, aveva trascorso la propria vita accudendo con amore i propri genitori anziani, decidendo di chiudere la propria parentesi su questa Terra con un gesto di altruismo: donare le cornee a chi ne ha bisogno.

Molto conosciuto nel territorio di Romans d’Isonzo e non solo, Cumin ha lavorato per 25 anni come tecnico operaio alla Fiscatech di Cormons, azienda che produce imballaggi e rotoloni di carta per la creazione di numerosi prodotti dai fazzoletti alle scarpe. Il tempo che non trascorreva in fabbrica lo passava a casa per aiutare il padre e la madre, oppure a smanettare su impianti audio hi-tech che riusciva a creare da solo. Una passione, quella per gli apparecchi valvolari, che ben si sposava al grande amore per la musica.

«Era una persona solare e rispettosa di tutti - lo ricorda con affetto l’amico Franco Zotter - sapeva cogliere le sofferenze dell’altro. Aveva una grande disponibilità nel dare una mano, non lo faceva per mettersi in mostra. Coltivava le passioni al massimo delle sue possibilità e le condivideva con gli amici». Spesso era a caccia di dischi e casette di jazz, blues, rock ma anche di composizioni classiche. L’interesse per l’elettrotecnica lo aveva portato anche a partecipare a fiere di settore, alla caccia di suggerimenti e componenti.

C’era poi il grande interesse per la fotografia, in particolare con quella area grazie al suo drone ‘Anacleto’, come lo chiamava scherzosamente. Grazie a questo, riusciva a immortalare paesaggi dal cielo. Nella seconda metà dell’anno scorso, sembrava che Cumin sarebbe potuto tornare tranquillamente a coltivare queste passioni, quando le cure sembravano dare i risultati sperati. Alla fine, però, a febbraio le condizioni di salute sono peggiorate in modo drastico. «Le persone che gli sono state vicine hanno cercato di dargli spinta» rimarca Zotter.

«Vigi - sono le parole di un’altra amica, Ilaria Cecot - era una persona garbata e gentile. In questi mesi in cui abbiamo vissuto con apprensione il tragico decorso della sua malattia, non ho trovato nessuno che non ripetesse le stessa frase "la persona più buona del mondo. Ha lottato con dignità e coraggio, con un attaccamento alla vita raro, per questo il triste epilogo strazia davvero il cuore. Vicino a sé ha avuto la presenza amorevole del padre Silvano, a cui oggi va il mio pensiero, e decine di amici con cui si è sempre tenuto in contatto e che oggi sentono il vuoto della sua presenza gentile».

Il saluto di commiato avverrà nella Casa funeraria Sartori di Romans d’Isonzo, con un momento aperto a tutta la comunità giovedì 23 maggio dalle 15 alle 16, per volere dello stesso defunto.

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