Il ricordo
Vermegliano ricorda don Paolo Bonetti, «sacerdote appassionato e trascinatore»
La chiesa di Santo Stefano ha accolto i tanti fedeli e amici del sacerdote giunto nel paese bisiaco nel 1983. Tanti i ricordi, dal lavoro di evangelizzazione con le famiglie e i giovani fino alla sagra e alla scuola politica.
Una chiesa di Vermegliano gremita di fedeli per la Messa in suffragio, celebrata ieri sera ad un mese dalla scomparsa, di don Paolo Bonetti, già parroco nella parrocchia ronchese fra gli anni ’80 e ’90 del Novecento. Ancora vivo il ricordo del sacerdote, tanto che alla celebrazione, presieduta da don Dario Franco e concelebrata dal decano e amministratore parrocchiale don Paolo Zuttion, don Luigi Fontanot, don Mirko Franetovich e padre Renato Ellero, hanno partecipato anche il sindaco, Livio Vecchiet, e il vicesindaco Paola Conte.
“Eravamo assieme in seminario – ha ricordato nell’omelia don Dario Franco – e negli ultimi anni, tra l’altro, vi furono momenti turbolenti perché l’onda lunga del ’68 era arrivata e non fu affatto facile. La fede, scrisse una volta don Paolo, è per me una sofferenza, ovvero l’accettazione della fede cristiana, che richiede un particolare rapporto con Dio”.
“È stato per anni attivo nella Coldiretti, attraversando, nell’amore di Dio, luoghi e situazioni nelle quali Dio stesso era stato abbandonato. Il suo è stato un amore per la sua stessa missione ma anche per la natura in generale. I suoi sono stati anni di azione pastorale rivolta anche e soprattutto ai giovani, ha sempre servito con umiltà il popolo di Dio con l’amore della Fede”, ha concluso Franco.
A ricordarlo anche Sandro Sartore, tra i giovani cresciuti con don Paolo in parrocchia e attuale economo parrocchiale. “La nostra era una parrocchia attiva già da anni con don Attilio della Mora, e su questo lato don Paolo è stato fortunato. Ma la sua energia ha portato la parrocchia a contatto con il resto dell’Arcidiocesi e a mettersi in contatto con esse. La festa, già nata, ebbe nuova vita e tanti giovani dell’Azione Cattolica locale ebbero ruoli di guida a livello diocesano. Si domandava spesso – ha proseguito Sartore – cosa sarebbe rimasto ai giovani e ci ha fatto quasi mettere in competizione con le altre parrocchie della diocesi, ma sempre e solo per stimolarci e farci migliorare”.
“Stiamo lottando – ha concluso Sartore – per non far morire quanto don Paolo ha contribuito a creare e mantenere vivo, ma la mancanza di vocazioni e di giovani si fa sentire”.
Tra le testimonianze anche quella del presidente delle Acli di Ronchi dei Legionari, Franco Miniussi, che lo ha ricordato come un “trascinatore, giunto come giovane prete assieme ai suoi genitori a Vermegliano nel 1983. Ha proseguito nell’evangelizzazione proposta dal Concilio Vaticano II, coinvolgendo la catechesi in varie sue forme, dalle famiglie ai giovani, dal lavoro al coro all’Azione Cattolica. Tra l’altro, dal 1988 al 1989 fece nascere la prima scuola politica proprio qui a Vermegliano. Da lì, poi, cinque giovani decisero di dare una nuova ventata politica fondando un nuovo movimento qui a Ronchi ed entrando, anche, in Consiglio Comunale”, ha concluso Miniussi.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.