La valle dell'Isonzo come laboratorio d'arte, artisti e suoni animano Bovec

La valle dell'Isonzo come laboratorio d'arte, artisti e suoni animano Bovec

il progetto

La valle dell'Isonzo come laboratorio d'arte, artisti e suoni animano Bovec

Di Redazione • Pubblicato il 16 Set 2024
Copertina per La valle dell'Isonzo come laboratorio d'arte, artisti e suoni animano Bovec

Inizialmente, la location era segreta per i visitatori, che sono stati trasportati con una navetta fino a una località vicina a Bavšica. Gli artisti coinvolti.

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Sabato 14 settembre 2024 ha preso ufficialmente il via Isolabs, uno dei progetti più ambiziosi e innovativi legati al programma di Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025. Il percorso, ideato e curato dall'artista internazionale Marko Peljhan, si propone di esplorare le interazioni complesse tra arte, scienza, tecnologia, linguaggio e ambiente, cercando di unire la creatività artistica con la precisione della ricerca scientifica. L'inaugurazione si è svolta nella pittoresca valle dell'Isonzo, nei pressi di Bovec. Inizialmente, la location era segreta per i visitatori, che sono stati trasportati con una navetta fino a una località vicina a Bavšica.

L'evento inaugurale, "Isolabs-Embedded S3 (Sciamani, Scienziati e Maghi) Anteprima", aveva l’obiettivo di connettere i partecipanti ai paesaggi circostanti attraverso suoni ambientali e paesaggi sonori. Tra i protagonisti della giornata c'erano artisti internazionali come Jan Jelinek (Germania), Agf (Finlandia), Saša Spačal (Slovenia), Primeiro (Argentina), beepblip (Slovenia) e Qoa (Argentina), che hanno contribuito a creare un'esperienza sensoriale completa per i partecipanti. Le installazioni sonore si sono combinate con le opere luminose di Tilen Sepič, arricchendo ulteriormente lo spazio e immergendo i presenti in un ambiente multisensoriale, nonostante le avverse condizioni meteorologiche.

Marko Peljhan ha spiegato che il nome si ispira a due concetti: la parola "isolamento" e Isonzo (Soča in sloveno). Questo progetto vede quindi l'intero bacino del fiume come un grande laboratorio naturale dove arte, scienza e cultura si incontrano per generare contenuti innovativi. Peljhan ha sottolineato come l’obiettivo del progetto sia esplorare l’ambiente come generatore di contenuti invisibili e liminali, creando connessioni tra discipline apparentemente distanti, come la scienza, la linguistica, la poesia e le culture che si intrecciano in questa regione storicamente ricca di influenze diverse.

Isolabs è concepito come una piattaforma di ricerca e dialogo che si estende dalla sorgente alla foce del fiume. Le attività previste, come il monitoraggio ambientale, il lavoro sul campo, la mappatura e le pratiche riflessive, coinvolgeranno non solo artisti e scienziati, ma anche le comunità locali e globali. Questo approccio permetterà di esplorare e testare i confini tra diverse discipline e culture, offrendo una riflessione profonda sui sistemi complessi che modellano il mondo contemporaneo.

Tra gli artisti coinvolti, Jelinek si distingue per la sua capacità di trasformare suoni perduti e ritrovati in opere astratte e complesse, esplorando metamorfosi sonore che attraversano diversi generi musicali. Agf, invece, è nota per il suo approccio femminista e intersezionale alla creazione sonora, dove linguaggi decostruiti, suoni ambientali e frequenze basse si intrecciano in dense trame tecnologiche. Spačal ha presentato il suo progetto "Transversal is a loop", una meditazione sonora che esplora l'interconnessione tra l'artista e i grilli Acheta domesticus, riflettendo sull’equilibrio precario degli habitat terrestri e sulle conseguenze delle dinamiche umane sull'ambiente.

Questo lavoro, che amplifica i versi dei grilli trasformandoli in co-autori di un'ecologia sonora condivisa, rappresenta un esempio di come l'arte possa sensibilizzare il pubblico su questioni ecologiche. Anche beepblip, artista sonora e archivista slovena, ha contribuito all’evento con le sue composizioni psicogeografiche, utilizzando elettronica analogica, sintetizzatori modulari Diy e registrazioni sul campo. Il suo lavoro esplora i legami tra bioacustica, musica sperimentale e spazializzazione del suono. Qoa, proveniente dall'Argentina, ha invece offerto ai partecipanti un’esperienza sonora che invita all’ascolto espanso, giocando con la materialità del suono e le vibrazioni che attraversano l’aria.

Infine, Primeiro, anch'esso dall'Argentina, ha creato un arazzo sonoro etereo, che va oltre i generi tradizionali e si avventura nel mondo dell’ambient. Sepič, designer sloveno e artista dei nuovi media, ha impreziosito lo spazio con installazioni luminose che hanno trasformato l'ambiente circostante in un luogo di contemplazione visiva. Il progetto, con la partecipazione di artisti di fama internazionale e la collaborazione con l'iniziativa NiANSA, rappresenta uno dei principali eventi del programma ufficiale di GO! 2025.

Foto: Cimet Studio

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