"Ungaretti poeta e soldato" apre a Gorizia gli eventi per il 2025

LA MOSTRA

"Ungaretti poeta e soldato" apre a Gorizia gli eventi per il 2025

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 23 Ott 2024
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Nella mostra al Museo di Santa Chiara le opere di dodici artisti interpretano le liriche del letterato e il suo Carso.

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Un progetto che parla della storia e del futuro. Questo il senso dell'evento dedicato a Giuseppe Ungaretti nell'ottica della Capitale Europea della Cultura: un'idea sviluppata da Marco Goldin e Linea d'Ombra su sollecitazione della Regione Fvg, presentata oggi in anteprima alla stampa a partire dalla preview di “Ungaretti poeta e soldato”, mostra che aprirà al pubblico dal 26 ottobre al 4 maggio 2025 al Museo di Santa Chiara di Gorizia.

«È un evento in cui tutti hanno dato il massimo perchè non è solo un'iniziativa per la città ma per la Capitale Europea che, da Nova Gorica e Gorizia, si estende a tutta la regione», ha affermato il sindaco Ziberna nei saluti ufficiali, forse nascondendo nelle sue parole una risposta alle polemiche suscitate dall'annunciata presenza di eventi internazionali legati al 2025 e realizzati fuori provincia (come il concerto di Alanis Morisette a Villa Manin, ndr.).

«Siamo qui per aprire la Capitale Europea della Cultura con uno dei suoi eventi maggiori ed è, fra l'altro, il primo progetto congiunto fra Gorizia e Monfalcone – ha spiegato Luca Fasan, assessore alla Cultura della città dei Cantieri dove, nel primo pomeriggio, si terrà la preview del secondo momento del progetto, la mostra “Da Boccioni a Martini”. Fasan ha ricordato la genesi della mostra e i primi contatti con Goldin, finalizzati alla realizzazione di un evento di qualità come tutti quelli che ha voluto a Monfalcone e che si sono rivolti al territorio «perchè la cultura deve essere al servizio del territorio» riferendosi alle ricadute economiche che possono avere simili iniziative.

«Ciò che mi ha colpito è stato che il progetto riguardasse Ungaretti che, con l'Ermetismo, ha cambiato il paradigma della poesia del Novecento diventando un anticipatore. Che cos'è è infatti il genio? - si chiede Fasan - Senz'altro quel pittore o poeta che pensa la contemporaneità con un secolo di anticipo e, con le sue poesie così sintetiche, Ungaretti ha anticipato l'ermetismo che troviamo nell'uso dei social». Il valore multiculturale e multidisciplinare della mostra goriziana è stato rilevato dall'assessore alla Cultura Fabrizio Oreti che ha sottolineato la possibilità di coinvolgimento delle scuole anche attraverso il ricorso al multimediale inserito nel percorso. «Il nostro territorio aveva un debito con la storia: adesso siamo un laboratorio di pace e un esempio per l'Europa» ha chiosato Oreti.

Anna Del Bianco, dirigente centrale del settore Cultura e Sport della Regione, ha ripercorso i passi che hanno portato al progetto ricordando come, due anni fa, l'amministrazione si sia mossa per trovare un modo per supportare Gorizia nelle iniziative per il 2025, precisando che «la nostra idea era lavorare perchè la Capitale fosse a dimensione regionale, coinvolgesse tutto il territorio, creando delle reti che possano rimanere per portare ricchezza e ricadute». Abbiamo lavorato per sostenere quegli eventi che saranno i pilastri del 2025 - ha proseguito Delbianco - e in particolare questo progetto parla della capacità del nostro territorio di trasformarsi. Tuttavia il 2025 sarà il primo anno della Capitale Europea perchè poi Nova Gorica e Gorizia lo saranno per sempre».

A entrare nel dettaglio dell'evento, il curatore Marco Goldin. «Con questa mostra proprio in ottobre festeggio i miei 40 anni da curatore: ho realizzato oltre 400 mostre ma questo è un progetto diverso. Lo abbiamo dedicato a Enzo Cainero (presente in sala il figlio Andrea, ndr) perchè è stato lui a contattarmi dicendomi che la Regione voleva organizzare qualcosa di grande e mi ha chiesto di pensarci». «Con questo evento sono tornato alla mia passione per la poesia e, come ho sempre cercato di fare, ho voluto unire le immagini alle parole. La mostra – ha spiegato Goldin- è un viaggio anche se una persona decide di fermarsi solamente a guardare i video perchè, tutti insieme, durano un'ora e quaranta minuti. Quanto agli artisti, ne abbiamo selezionati 12 da tutta Italia e abbiamo chiesto loro di dipingere i luoghi di Ungaretti sul Carso legando le opere a “Il porto sepolto”».

Nei tre piani dell'esposizione sfilano le opere di Laura Barbarini, Graziella Da Gioz,Giovanni Frangi, Andrea Martinelli, Matteo Massagrande, Francesco Michielin, Cesare Mirabella, Alessandro Papetti, Franco Polizzi, Francesco Stefanini, Alessandro Verdi e del goriziano Franco Dugo. Disposti secondo sequenze cromatiche piuttosto marcate, accompagnati da pannelli che riportano i versi di Ungaretti e alcuni stralci del catalogo, le opere sono intervallate ad alcune bacheche con uniformi, armi, elmetti della Grande Guerra prestati dal Museo della Grande Guerra di Borgo Castello.



A ogni piano, un filmato approfondisce vari aspetti storici, artistici e legati alla vita del poeta grazie alla partecipazione di Lucio Fabi, Paolo Rufili e dello stesso Goldin. Nel video all'ultimo piano, le letture de “Il porto sepolto”, affidate alla voce di Gilberto Colla, accompagnano la musica di Remo Anzovino e le immagini del Carso, per raccontare la storia di quel poeta-soldato che, nel suo ermetismo, è riuscito a riassumere gli orrori, i dolori e le ferite all'animo procurate dalle trincee. 

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