Ungaretti e le poesie nate a Versa, il progetto raccontato a Romans d'Isonzo

Ungaretti e le poesie nate a Versa, il progetto raccontato a Romans d'Isonzo

L'idea

Ungaretti e le poesie nate a Versa, il progetto raccontato a Romans d'Isonzo

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 23 Lug 2024
Copertina per Ungaretti e le poesie nate a Versa, il progetto raccontato a Romans d'Isonzo

Una serie di studi e di eventi racconterà la nascita degli iconici versi. Ricordato anche l'artista Valentinuz.

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È uno dei quattro progetti finanziati dal bando regionale appositamente scritto ed emanato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per ricordare il poeta soldato, Giuseppe Ungaretti. A vincerlo è il comune di Romans d’Isonzo che, qualche giorno fa, l’ha presentato in uno dei luoghi iconici per la poesia ungarettiana, il paese di Versa

La poesia forte e imprescindibile di Giuseppe Ungaretti viene forgiata nell’esperienza della trincea, vissuta sotto il monte San Michele dal dicembre del 1915 a quasi tutto il 1917. «Soldato ma poeta», come lui stesso si definisce, stipa il suo tascapane con i più diversi pezzi di carta su cui ferma inspirazione e pensiero. In altri momenti, a riposo nelle retrovie, elabora quelle liriche che più tardi formeranno il suo primo, immortale capolavoro, il Porto sepolto.

Gran parte di questo importante lavoro il poeta lo svolge nel borgo friulano di Versa, dove il suo reggimento, il diciannovesimo della Brigata Brescia, ritornava a riposo dopo le fatiche e gli spaventi della trincea. A Versa Ungaretti riceve dal tenente Giangreco, che in seguito diventerà generale e suo fraterno amico, il permesso di estraniarsi dai servizi più gravosi per dedicarsi alla scrittura, nel fienile di Casa Godina (oggi Locanda Casa Versa). In un’altra aia del paese incontra il tenente Ettore Serra, intellettuale anch’esso, che lo spronerà a scrivere fino a diventare il suo primo editore con il Porto sepolto, stampato a Udine nel dicembre del 1916 in 80 copie numerate. A Versa infine ha modo di incrociare militari di diversa estrazione che diventeranno suoi confidenti e compagni di una “pena” individuale e collettiva.

Borgo del Friuli austriaco occupato dall’esercito italiano all’inizio del conflitto e trasformato in retrovia militare zeppa di accampamenti, magazzini, ospedali e cimiteri, Versa diventa un luogo conosciuto dalla più alta letteratura internazionale grazie all’esattezza con cui Ungaretti definì data e luogo delle sue poesie di guerra, molte delle quali redatte appunto in quel fienile diventato suo ufficio e rifugio.

Nel saggio di Lucio Fabi, verrà dispiegata la storia di guerra e di letteratura del “soldato ma poeta” Giuseppe Ungaretti, verranno rigorosamente contestualizzate le liriche nate nel borgo friulano, i suoi rapporti con superiori e compagni, le relazioni con i civili, viste attraverso le lettere che Ungaretti scriveva a Papini, Soffici, Marone, ma anche, di riflesso, nei diari e memorie degli abitanti del piccolo borgo, costretti a una stretta convivenza con i militari italiani. Grazie anche al pregevole corredo fotografico ed alle ricerche storiche locali, redatte negli anni dalle associazioni locali “I Scussons” e C.R.S.F. emergerà non solo la storia di guerra di uno dei più grandi poeti del Novecento, ma anche quella di un borgo attraversato dal conflitto i cui abitanti non rinunciano a credere e sperare in un futuro di pace. Una speranza quanto mai attuale, che non può non coinvolgere tutti.

A Ungaretti, alla sua figura di poeta-soldato e a tutti i caduti nella Prima Guerra mondiale, nel 2008 gli stessi Scussons dedicarono un volumetto, intitolato “Zampilli di matasse radiose” dal verso di una delle poesie che ne fanno parte e che l’autore scrisse, appunto, nel suo rifugio di Versa.

Da questa iniziativa editoriale, da tempo andata esaurita nelle sue due edizioni e che dunque verrà riproposta in nuova veste, e dai profondi versi delle liriche scritte dal poeta-soldato nella sua permanenza a Versa, il Comune di Romans d’Isonzo ha preso spunto per elaborare questo progetto, animato dalla duplice volontà di valorizzare la figura e le opere del grande poeta, ma anche a di promuovere una conoscenza più diffusa e approfondita dei luoghi nei quali Ungaretti trascorse quei momenti intensi della sua vita e della sua creatività artistica.

A ispirare ulteriori prospettive del programma proposto, un altro verso, poi preso a denominazione dell’intero progetto: “E m'oscuro in un mio nido”; simbolo dei sentimenti dell’autore, passato dai drammi e dalle tragedie umane del fronte al rifugio di Versa, un nido dove ritrovare la pace e la bellezza nella campagna friulana.

«Il progetto, pertanto, è ispirato anche all’obiettivo della promozione culturale in seno alla comunità regionale e dell’animazione turistica del territorio isontino, in una prospettiva europea fornita dai prossimi eventi di “Nova Gorica-Gorizia Città Europea della Cultura 2025” che focalizzeranno l’attenzione internazionale sul patrimonio storico-culturale dell’area», hanno raccontato il sindaco, Michele Calligaris, e l’assessore alla cultura Alessia Tortolo.

«Un connubio che guarda, dunque, anche all’importante valore della Pace, in tempi non certo semplici e nuovamente sconvolti da crisi e tensioni internazionali, oltre che all’abbraccio interculturale e tra paesi in guerra ai tempi dell’Ungaretti soldato, secondo i principi del superamento dei confini e delle divisioni linguistiche evocato anche da un altro scrittore e poeta locale, Celso Macor che proprio a Versa ebbe i natali», così ancora l’amministrazione.

La riedizione del volume sarà poi arricchita dalle riproduzioni di alcuni fra i lavori più significativi di Enzo Valentinuz, noto artista romanese di fama nazionale prematuramente scomparso nel 2023. Maestro di decorazione pittorica, stimato autore di opere ad affresco e graffito, Valentinuz ha saputo convogliare nell’interpretazione artistica la propria visione del Carso, con le sue pietre, nel contesto della Grande Guerra.

Il progetto comprende inoltre la produzione di un filmato con letture sceniche, immagini e documenti atti a illustrare la presenza del poeta Giuseppe Ungaretti a Versa negli anni del periodo bellico 1916-1917 e l’ideazione e installazione di un’opera scultorea.

Fondamentali gli apporti di partenariato e di collaborazione del Gruppo di Ricerca “I Scussons”, del C.R.S.F.- Circolo Ricreativo Sportivo Filodrammatico di Versa, dell’ARLeF, per gli interventi di traduzione in friulano e di estesa divulgazione, del Comune di Sagrado, il cui ambito territoriale ospita il “Parco Ungaretti” e del sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Avviso pubblico “Giuseppe Ungaretti”.

Grazie al consolidato rapporto di gemellaggio, il comune capofila potrà contare altresì sulla collaborazione attiva del Comune sloveno di Šempeter-Vrtojba per promuovere i risultati di questo lavoro nella fascia transfrontaliera. Il primo patto di amicizia del 2006 con la comunità di Šempeter pri Gorici è stato in seguito rinnovato e ampliato con l’ente comunale di Šempeter- Vrtojba, dando vita a periodiche occasioni di incontro e di scambio culturale, che coinvolgono particolarmente le scuole e l’associazionismo del territorio.

«I risultati del progetto troveranno in questo modo echi di apprezzamento e opportunità di capitalizzazione anche in seno ai programmi di eventi GO!2025 rivolti alla più vasta platea europea», concludono Calligaris e Tortolo.  

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