la vicenda
Ululati contro giocatore dell'Ism a Gradisca, caso razzismo in Terza categoria
L’Ism aveva deciso ad ogni modo di non sporgere formale denuncia, ma comunque ha inoltrato un esposto agli organi competenti.La solidarietà del sindaco.
Gli episodi di razzismo nel mondo del calcio, con cori ed urli discriminatori, sono purtroppo frequenti e pare che nessuno riesca a fermarli. Dai livelli più alti – basti pensare agli episodi degli ultimi anni che hanno toccato calciatori del calibro di Romelu Lukaku, cantante belga in forze al Napoli, e Kalidou Koulibaly, ex difensore della stessa squadra partenopea - a quelli più bassi, i fenomeni si ripetono tragicamente in modo ciclico. Non ultimo è l’episodio che è andato in scena nel campionato di Terza categoria, nella sfida dello scorso weekend allo stadio Colaussi di Gradisca d’Isonzo tra la squadra di casa e il Malisana, terminata in favore di questi ultimi per 3 a 2.
Qui, durante il concitato finale di gara, un centrocampista della squadra di casa avrebbe ricevuto alcuni ululati, prendendo in giro il giocatore per il suo colore della pelle. Djibril Diallo Daouda – questo il nome del calciatore biancoblù – era andato tra l’altro a segno durante la partita. A denunciare l’accaduto è stato il presidente della squadra gradiscana, Stefano Forte, che è rimasto amaramente sorpreso non solo dal fatto in sé, squallidamente condannabile, ma anche del mancato appunto sul referto arbitrale di quanto accaduto nel finale di partita.
A dar manforte al presidente è intervenuto anche il sindaco di Gradisca d’Isonzo, Alessandro Pagotto, che si è unito nella denuncia di atti di questo tipo: «Il manifesto di Parole O_Stili afferma che “si è ciò che si comunica”. Ecco direi che questo non-sportivo quindi abbia già detto troppo di sé».
«Chiudo quindi mandando un abbraccio a Djibril Diallo Daouda e a tutta la squadra dell’Ism Gradisca – conclude – e volgendo il mio ringraziamento a tutti quanti di fronte a episodi di razzismo e discriminazione non si voltano dall’altra parte, allo sport che è scuola di vita e infine a tutti gli allenatori e le società sportive che nell’insegnare le loro discipline si impegnano per creare ogni giorni una società rispettosa ed inclusiva. L’Ism aveva deciso ad ogni modo di non sporgere formale denuncia, ma comunque ha inoltrato un esposto agli organi competenti. Ora La Figc dovrà ricostruire l’accaduto e, nel caso vengano rispettate le condizioni, sarà premura della Procura federale occuparsene.
Nella foto: Djibril Diallo Daouda ai tempi dell'esperienza al Mossa
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