L'ultimo appello del Pd parte da Gorizia, una maxi bandiera per chiedere più Europa

L'ultimo appello del Pd parte da Gorizia, una maxi bandiera per chiedere più Europa

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L'ultimo appello del Pd parte da Gorizia, una maxi bandiera per chiedere più Europa

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 07 Giu 2024
Copertina per L'ultimo appello del Pd parte da Gorizia, una maxi bandiera per chiedere più Europa

Questo pomeriggio l'ultimo appuntamento elettorale dem prima del voto, Conti: «Pd unico partito che può opporsi alla deriva autoritaria in Italia e in Europa».

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È stata quella di Gorizia la piazza scelta dal Partito democratico regionale per chiudere la campagna elettorale delle europee. A ormai poche ore dall’apertura dei seggi, nel pomeriggio di sabato, i dem del Friuli Venezia Giulia hanno salutato gli elettori insieme all’unico nome in corsa dell’estremo Nordest: Sara Vito. Un luogo simbolo, quello scelto per concludere queste settimane di promozione delle proprie proposte: la Gorizia «che non vuole più il filo spinato» come rimarcato dal presidente regionale Franco Lenarduzzi.

Il segretario cittadino Franco Perazza ha sottolineato il ruolo europeo della città, mentre la senatrice Tatjana Rojc ha ricordato «il segno benaugurante di una campagna elettorale iniziata in piazza Transalpina con gli amici socialdemocratici sloveni». L’ex presidente della Regione, oggi deputata Debora Serracchiani ha invece rilevato «l'impegno e la determinazione dei nostri militanti che hanno fermato le armi di distrazione di massa che la destra ha tentato di mettere in campo». Per la consigliera regionale Laura Fasiolo, «Sara rappresenta tutta la città».

Lenarduzzi ha quindi rimarcato che «noi siamo convinti europeisti e non abbiamo paura di rivendicare i nostri valori». Oltre alla tornata per l’Europarlamento, c’è anche quello amministrativo: «In tanti comuni c’è una sola lista che si presenta al voto, i populisti hanno delegittimato per anni la politica». A sottolineare i punti principali del Pd per l’Ue è stata la segretaria regionale, Caterina Conti, chiedendo di votare «non per un’Europa distrutta dai nazionalismi ma dei popoli e delle persone. Il riscatto parte ora».

Per la dem, «il Pd è l'unico partito che può opporsi alla deriva autoritaria in Italia e in Europa. Noi siamo l'alternativa vera, fatta di ideali e proposte concrete. Dall'altra parte c'è stata una brutta campagna elettorale caratterizzata dai vertici della Lega che attaccano Mattarella e capi di Stato europei, mentre il loro capolista Vannacci inneggia esplicitamente al fascismo. Tace la Meloni e sconcerta il silenzio assordante di Fedriga che non ha ritenuto di dover prendere le distanze da dichiarazioni scomposte ed estremiste che sono arrivate dal suo partito».

Vito, tirando le somme di questi mesi, ha quindi sottolineato che «mai come questa volta le proposte del centrodestra e del centrosinistra sono diverse. Non mi rivedo nelle parole di gente come Vannacci che istigano l’odio. Sembra che ambiente e immigrati siano scomparsi dai temi importanti. Dobbiamo chiedere all'Europa di fare un salto in avanti». L’ultimo atto è stato quindi lo srotolamento di una grande bandiera comunitaria al centro del controviale, sorretta dagli stessi vertici e sostenitori del partito.

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