Ultimo dell'anno con la Marcia per la pace, mille persone sul confine di Gorizia

Ultimo dell'anno con la Marcia per la pace, mille persone sul confine di Gorizia

il programma

Ultimo dell'anno con la Marcia per la pace, mille persone sul confine di Gorizia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 13 Dic 2023
Copertina per Ultimo dell'anno con la Marcia per la pace, mille persone sul confine di Gorizia

Il percorso partirà da Casa Rossa e toccherà diversi punti, inclusa piazza Transalpina, arrivando fino alla concattedrale di Nova Gorica. Gli ospiti.

Condividi
Tempo di lettura

Gorizia e Nova Gorica non solo Capitale europea della Cultura ma anche laboratori di pace. La travagliata storia passata e il complesso momento presente che sta vivendo il territorio sono i motivi che hanno indotto a scegliere le due città come luogo di passaggio della 56esima marcia nazionale per la pace in programma nel pomeriggio e nella serata del 31 dicembre. L’evento, presentato questa mattina nella Curia arcivescovile, è inserito nell’ambito della 57esima Giornata della Pace che sarà l’occasione per meditare sull’argomento attraverso un convegno articolato in due momenti che svilupperanno altrettanti temi.

“Negoziare la pace” sarà l’argomento delle relazioni previste nel pomeriggio di sabato 30 dicembre al Conference center della sede universitaria di via Alviano mentre “Intelligenze artificiali e pace”, che riprende il tema del messaggio di Papa Francesco, verrà ospitato nella mattinata del 31 dicembre nella Sala conferenze della Comunità salesiana di via Don Bosco. I dettagli della marcia sono stati illustrati da padre Roberto Benvenuto, direttore della Pastorale sociale e del lavoro diocesana che ha esordito descrivendo l’evento come un’esperienza che intende coinvolgere e sensibilizzare le persone, portandole a riflettere sulle responsabilità personali e civili nella promozione della pace.

«L’umanità - ha spiegato - è fatta di fratelli e sorelle e sarebbe il momento di non tirare bombe ma di allungare le mani gli uni verso gli altri». La marcia, alla quale è prevista la partecipazione di circa un migliaio di persone, prevede il ritrovo alle 15 del 31 dicembre nel piazzale della Casa Rossa, punto da cui sarà possibile usufruire del servizio di bus navetta fino a Oslavia per il saluto (alle 16) dell’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Redaelli e il ricordo di monsignor Luigi Bettazzi a cura del presidente nazionale di Pax Christi, monsignor Giovanni Ricchiuti. La marcia partirà alle 16.30: il passaggio dell’Isonzo sarà accompagnato dai canti del Coro del Cai "Monte Sabotino" mentre alle 17 ci sarà la prima tappa al Convitto Salesiano "San Luigi".

Qui si rifletterà assieme al padre gesuita Giovanni Lamanna su "Rotta balcanica e pace", cui seguiranno alcune testimonianze di migranti e volontari. Il cammino riprenderà alle 17.30, per giungere in piazza Vittoria per la seconda tappa che riguarderà il tema "Intelligenze artificiali e pace", con intervento di Luca Grion dell’Università di Udine. Alle 18.15 la marcia proseguirà con un passaggio davanti alla sinagoga in onore degli ottant’anni dallo sterminio della comunità ebraica goriziana e, alle ore 18.45, terza tappa in piazza Transalpina con l’intervento del sociologo Silvester Gaberšček sul tema "Europa unita e pace".

Alle 19.15 ci si rimetterà in cammino per giungere, alle 20, alla concattedrale di Nova Gorica dove verranno riportate alcune testimonianze da Ucraina, Palestina, Israele prima di assistere, alle 21, alla santa messa presieduta dall’arcivescovo di Gorizia, trasmessa in diretta da TV2000.

Al termine della celebrazione, attorno alle 22, ci sarà un momento di ristoro con bevande calde e panettone e, per chi vorrà, la possibilità di continuare a pregare fino alle 24. Durante il percorso, lungo circa 7,5 chilometri, i partecipanti saranno invitati a donare l’equivalente di una cena a favore di due realtà territoriali che si prendono cura dei poveri, la mensa dei frati cappuccini di Gorizia (che quotidianamente serve fra i 50 e gli 80 pasti caldi) e l’opera dei padri vincenziani di Mirenski Grad. Per iscrizioni, proposte di collaborazione come volontari o informazioni è possibile consultare il sito www.diocesigorizia.it .

L’importanza e la soddisfazione relative alla scelta di Gorizia e Nova Gorica come sedi della marcia e del convegno sono state espresse dall’arcivescovo Radaelli che, con chiaro riferimento alle attuali tensioni presenti sul territorio, ha ricordato come il lavoro per costruire la pace debba essere quotidiano: «Questo impegno si deve declinare in diversi modi: attraverso la partecipazione democratica, la libertà di culto che deve sempre essere garantita, l’accoglienza dei migranti, la conoscenza reciproca nel rispetto dei diritti e dei doveri. Non dobbiamo creare tensioni e polemiche: la nostra realtà, che ha vissuto la molteplicità garantita dalla presenza di un confine, ha da tempo imparato l’accoglienza reciproca. Qualche giorno fa – ha chiosato Radaelli – un sacerdote monfalconese mi ha detto: “Avevamo bisogno di braccia e sono arrivate persone”. Ed è per questo che dobbiamo pensare all’inclusione».

E questo sarà senz’altro uno degli argomenti che emergeranno nel corso del convegno, illustrato nei cuoi contenuti da Elisabetta Tofful, referente del Punto Pace di Pax Christi di Gorizia che lo ha organizzato assieme all’Arcidiocesi, alla Commissione Episcopale, all’Azione Cattolica Italiana, Caritas, Movimento dei Focolari in collaborazione con Agesci, Škofija Koper Dioecesis Iustinopolitana (Diocesi di Capodistria), Comuni di Gorizia e Nova Gorica, 8xmille Chiesa Cattolica e con il patrocinio della Regione. La prima parte del convegno “Negoziare la pace” si aprirà sabato 30 alle 14 con la presentazione del coordinatore e del presidente di Pax Christi Norberto Julini e monsignor Giovanni Ricchiuti.

Al saluto delle autorità seguiranno gli interventi introduttivi di Stojan Pelko, responsabile del programma della Capitale Europea della Cultura, Piergiorgio Gabassi, già direttore dell’Istituto per la Ricerca sul Negoziato dell’Università di Trieste e Raoul Kirchmayr, dottore din Filosofia Teoretica ed Estetica. La prima sessione, dedicata a “I corpi civili di pace da Langer a Gorizia” si terrà fra le 15 e le 16 e coinvolgerà Lisa Clark, rappresentante italiana di Ican, Alberto Gasparini, già presidente dell’Isig di Gorizia e Aurelio Juri ex sindaco di Capodistria. Alle 16.15, dopo una breve pausa, i lavori riprenderanno con varie testimonianze.

Si tratta di: Marinella Sclavi (cofondatrice del Movimento europeo di azione nonviolenta), Jans Hensen (pastore delle chiese metodiste di Udine e Gorizia), Fabrizio Bettini (Operazione Colomba, Corpo nonviolento di pace dell’associaizone Comunità Papa Giovanni XXIII), Alessandro Capuzzo di Tavola per la Pace Fvg e, in collegamento da remoto, Heidi Meinzolt di Wilpf (Women’s International League for Peace and Freedom). Alle 17.30 avrà inizio la tavola rotonda moderata da Andrea Bellavite “Gorizia/Nova Gorica laboratorio internazionale di pace” cui parteciperanno il saggista Antonino Drago, Carla Biavati (presidente di Ipri/Ccp Istituto italiano di ricerca per la Pace) e l’operatore di pace Gianmarco Pisa.

Alle 20 ci sarà una cena conviviale e un incontro con Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà, alla comunità salesiana di via Don Bosco dove, la mattina seguente, sarà ospitata la seconda parte del convegno “Intelligenze artificiali e pace”. Dalle 9.30 si potranno ascoltare gli interventi di Francesco Iannuzzelli e Alessandro Marescotti, rispettivamente coordinatore tecnico e presidente di Peacelink, e Luca Grion, filosofo morale dell’Università degli Studi di Udine.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione