Corona gremita per l'addio a Eddi Luisa, «famiglia e azienda suoi pilastri»

Corona gremita per l'addio a Eddi Luisa, «famiglia e azienda suoi pilastri»

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Corona gremita per l'addio a Eddi Luisa, «famiglia e azienda suoi pilastri»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 26 Mag 2023
Copertina per Corona gremita per l'addio a Eddi Luisa, «famiglia e azienda suoi pilastri»

Chiesa e piazza gremita di persone per l'ultimo saluto, lungo corteo fino in cimitero. Il ricordo: «Era lungimirante, aveva gratitudine».

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È un silenzio denso di ricordi, quello che ha riempito questa mattina l’interno e l’esterno della piccola chiesa di Corona. Piccola come la comunità che la circonda, ma diventata grandissima per dare l’ultimo saluto a Eddi Luisa, patron dell’omonima azienda agricola che ereditò dal nonno e che ha trasmesso a sua volta ai figli. Un lascito segnato dagli inizi come contadino, mai dimenticati e anzi rivendicati con orgoglio, rimarcando quella tempra friulana del rimboccarsi le maniche senza però mai scadere nell’autocelebrazione.

Concetti ed esperienze raccolti da don Michele Tomassin nella sua omelia, iniziando da quella folla così numerosa all’esterno della chiesa che ha fatto subito capire quanto l’imprenditore, scomparso a 81 anni, fosse amato da tutti. Ancora una volta in meno di un anno, il borgo versa lacrime per un proprio cittadino, dopo il saluto prematuro a Stefano Villy Bergomas e poco dopo del padre Vilibaldo, nonché Massimo Nadali. Presenti anche esponenti delle istituzioni: in prima fila, c’erano l’assessore regionale alla sanità, Riccardo Riccardi, e la sottosegretaria all’Economia, Sandra Savino.

“Non è la nostra chiesa a essere piccola - così il sacerdote - è Corona a essere piccola”. Amici, conoscenti, semplici estimatori hanno voluto stringersi alla famiglia segnata dal lutto, in quel minuscolo angolo di Friuli dove il futuro signore del vino ha mosso i primi passi. Proprio una storia tra uomo e vigna è stata al centro della lettura scelta per l’occasione: “Si parla di vita e vignaioli, del rapporto amorevole tra l’uomo e la sua vita che cura con maniera molto decisa, potandola perché l’obiettivo è raccogliere un frutto di qualità”.

Tutto ciò è metafora di come “Dio si aspetta da ognuno di noi dei frutti di vita buoni. Se dentro di noi non lasciamo scorrere la linfa di Cristo, il suo amore e la sua carità, la vita rischia di restare sterile”. Non basta quindi il “fare da soli”, perché è nei momenti di difficoltà che si vede se quello spirito è presente o se dentro siamo aridi: “Il nostro fratello Eddi ha messo a buon fine i talenti dati gli da Dio”. Nella sua esistenza, ha rilevato don Michele, c’era un segreto: quella di saper accogliere e ascoltare tutti, senza badare ai titoli.

“Aveva gratitudine, quando una mano si è tesa a un aiuto inaspettato lui diceva ‘Non posso dimenticare’. Siamo qui in tanti perché abbiamo ricevuto amicizia e calore”. Imprescindibili poi i suoi due pilastri: la famiglia e l’azienda. Come ricordato dall’amico d’infanzia, l’ex direttore della sede regionale Rai Roberto Collini, non scordava il passato da contadino ma “era un gentleman inglese, sembrava un commodoro che guardava le sue vigne sconfinate, vedeva lì il riflesso del suo vissuto e si lasciava andare ai ricordi” dalla sua finestra.

Per voce della famiglia, la cognata Federica Zoff ne ha elencato le virtù: “Il suo più grande tesoro è la ricchezza d’animo. Eddi è stato un grande maestro in questo, un esempio. Diceva che in ogni famiglia e azienda deve esserci un timone. Un uomo semplice e umile, con grandi valori e sincerità disarmante”. Non nascondeva di voler imparare sempre dai più bravi, guardando il più lontano possibile. “Un uomo non muore mai se lo si ricorda” così ha evidenziato il sindaco di Mariano e amico, Luca Sartori, a nome dell’amministrazione.

“Tutti noi perdiamo una figura storica, un visionario capace di costruire una delle più affermate realtà del nostro territorio”. Amante della politica, militando anche nella Democrazia cristiana, Luisa aveva passato non poche sere con lo stesso primo cittadino in questi ultimi anni a parlare di temi importanti, davanti a un bicchiere di vino. Ricordi semplici che hanno affollato le emozioni dei presenti, prima di incamminarsi nel lungo corteo che ha accompagnato la salma verso il cimitero. Un fiume di persone che hanno così voluto ringraziarlo.

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