Ultime tappe del 'Progetto e' tra storia e migranti, Mattia Cason ad Aquileia

Ultime tappe del 'Progetto e' tra storia e migranti, Mattia Cason ad Aquileia

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Ultime tappe del 'Progetto e' tra storia e migranti, Mattia Cason ad Aquileia

Di Redazione • Pubblicato il 28 Ago 2024
Copertina per Ultime tappe del 'Progetto e' tra storia e migranti, Mattia Cason ad Aquileia

Il progetto curato da Mattia Cason si avvia alla conclusione, recuperando alcune date annullate per maltempo. Domenica alla scoperta del sito Unesco.

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Con le tappe speciali di Trieste (30 agosto) e Aquileia (primo settembre), giunge a conclusione il lungo percorso di "Progetto e", parte del programma ufficiale di GO!2025 “Moja meja je tvoja meja/ Il tuo confine è il mio confine”. Incentrato sulla necessità di promuovere, a partire dalla sua storia, la costruzione di una Europa più unita, l’articolata iniziativa ha come capofila l’associazione Vicino/lontano e si realizza con il supporto di Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025 e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Si tratta di un viaggio lungo il confine orientale, tra Austria, Italia, Slovenia e Croazia, con 27 “fermate”, come 27 sono i Paesi dell’Unione europea, che ha avuto inizio lo scorso 26 giugno in Carinzia, mettendo in scena lo spettacolo “Sui sentieri dell’Europa” di e con Mattia Cason – direttore artistico e ideatore del progetto – e con Alessandro Conte e Muhammad‘Abd al-Mun’im, a seconda del luogo, in tedesco, italiano, friulano, sloveno e croato.

Ogni tappa di “Progetto e” prevedeva, oltre alla rappresentazione dello spettacolo, una esplorazione guidata dei luoghi che lo ospitano e, a Fusine, Caporetto, Nova Gorica, Aquileia e Trieste, anche un incontro con esperti. Venerdì 30 agosto, per l’appuntamento di Trieste, il programma prevede alle 16.30, in piazza Tommaseo, il ritrovo e il trasferimento del pubblico in autobus alla Risiera di San Sabba. Per partecipare gratuitamente e usufruire dell’autobus è necessario confermare la presenza tramite il sito web dell'evento. Dalla Risiera di San Sabba, alle 17, partirà l’esplorazione guidata di Trieste verso piazza Libertà a cura di Gian Andrea Franchi, fondatore con Lorena Fornasir dell'associazione Linea d'Ombra.

Alle ore 19, al Teatro Miela, si terrà l’incontro "La rotta balcanica" con la partecipazione di Claudio Magris e gli interventi dello storico Egidio Ivetić e dell'antropologa Roberta Altin. Modererà il dialogo Mattia Cason. Dopo il rinfresco in piazza Libertà offerto ai partecipanti in collaborazione con i Fornelli Resistenti, alle 21.30, di nuovo al Teatro Miela, avrà inizio lo spettacolo "Sui sentieri per l'Europa", in lingua italiana. Domenica, per la tappa speciale di Aquileia – annullata lo scorso 18 agosto per maltempo -, alle 17 (con partenza dal piazzale antistante il Museo Paleocristiano in piazza Monastero) è in programma la visita guidata al porto fluviale di Aquileia e al museo, a cura del restauratore Daniele Pasini.

Alle 19, nella Domus di Tito Macro, avrà lugo uno dei momenti centrali di riflessione con esperti previsti dal progetto. "L’Aquileia afroasiatica" è il titolo dell’incontro a cui interverranno Gian Paolo Gri, antropologo culturale, già presidente del comitato scientifico di vicino/lontano, Andrea Bellavite teologo e saggista, direttore della Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia e Giorgio Banchig, giornalista, autore di volumi e ricerche su storia, cultura e tradizioni degli sloveni della Salvia friulana. Alle 21.30, dopo un rinfresco offerto dagli organizzatori, nella piazzetta all’angolo sud-orientale della Basilica, vicino all’entrata del cimitero degli eroi, la giornata si concluderà con la messa in scena, in italiano, dello spettacolo “Sui sentieri dell’Europa”.

La pièce, nucleo centrale del progetto, prende spunto dall’incontro degli attori Mattia Cason e Alessandro Conte – entrambi diplomati alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe - con Muhammad‘Abd al-Mun’im, editore, scrittore e poeta di Aleppo costretto ad abbandonare la Siria per le sue opinioni avverse al regime di Bashar al-Assad e ora rifugiato in Slovenia.

Attraverso i linguaggi del teatro, della danza e del cinema, lo spettacolo sovrappone piani temporali diversi – l’eterno presente del mito, la storia antica, le vicende del secolo scorso e quelle contemporanee dei protagonisti - per ricordare agli spettatori la centralità delle migrazioni nella costruzione della storia europea, invitandoli ad aprirsi alla curiosità e alla meraviglia: il primo, necessario passo per considerare le migrazioni di oggi quale chiave per costruire un'Europa più unita, superando i concetti di Nazione e di Occidente.

«Secondo i piani – commenta Mattia Cason, direttore artistico e ideatore di “Progetto e” - questi due mesi di pellegrinaggi dentro e fuori dalla frontiera avrebbero dovuto terminare proprio a Trieste. Il maltempo però ha voluto diversamente. Realizzo ora che probabilmente è meglio così. Perché se a Trieste parleremo di Balcani e di rotta balcanica, riflettendo su quale sia il ruolo dei Balcani nella storia d'Europa, ad Aquileia andremo ancora più lontano nello spazio e indietro nel tempo, per indagare le influenze alessandrine e vicinorientali sugli albori della chiesa aquileiese».

«E dunque, se a Trieste parleremo di migranti contemporanei, ad Aquileia parleremo di altri migranti, più antichi, tanto antichi da non essere più pensati come tali, ma come parte di noi, dell'identità e della tradizione, e allora sì, è giusto che sia proprio Aquileia la tappa finale di questa nostra prima riflessione sull'Europa Afroasiatica» conclude. l viaggio di progetto “e” viene seguito dalle antropologhe slovene Špela Ledinek Lozej e Nataša Rogelja del Centro Sazu, dall’antropologa tedesca Janine Schemmer e da un video-operatore al fine di realizzare un diario etnografico e un documentario.

In ogni tappa gli spettatori vengono invitati a condividere direttamente le proprie riflessioni in dialogo con le antropologhe, o a esprimere anche in un secondo momento il proprio punto di vista via email o attraverso i canali social del progetto, quasi a formare una ideale “costituente” di una Europa diversa. Mercoledì 4 settembre, infine, verrà recuperata a Bottazzo la tappa del 20 agosto, pure annullata per maltempo. Appuntamento alle 17.30, al Centro visite della Riserva naturale Val Rosandra, dove partirà l’esplorazione della Val Rosandra a cura di Saimon Ferfolja, faunista e guida naturalistica.

Dopo una cena al sacco a carico dei partecipanti presso il ponte di Bottazzo, alle 21, sempre presso il ponte, avrà inizio lo spettacolo. Al termine, la guida riaccompagnerà il pubblico al Centro Visite (è necessario avere con sé una torcia o una pila). Tutti gli appuntamenti di progetto “e” sono a partecipazione libera e gratuita.

Sono partner del progetto il Centro di ricerca dell'Accademia slovena delle Scienze e delle Arti Zrc Sazu, il Centro culturale dell'Università di Klagenfurt Unikum, il Centro studi Nediža di San Pietro al Natisone, la Fondazione slovena Pot miru/Walk Of Peace e l’associazione culturale Bottega Errante di Udine. Vi collaborano il Centro sloveno per la Ricerca scientifica e l'Innovazione Aris, il Centro di produzione En Knap di Lubiana, Tib Teatro di Belluno e l’Agenzia regionale per la lingua friulana Arlef.

Foto Metod Blejec

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