Uffici dell'Arpa al freddo, sindacati sul piede di guerra

Cigl, Cisl e Rsu-Arpa Fvg denunciano la situazione, «dipendenti costretti a lavorare con temperature tra i 13 e i 15 gradi centigradi».

Per l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, Arpa Fvg, la temperatura è un valore atmosferico da tenere sotto costante monitoraggio, mentre il riscaldamento globale è fonte di costanti allarmi. Ma ad agitare i suoi dipendenti, in questi giorni, non è la temperatura esterna, né tantomeno il cambiamento climatico. Infatti, poiché la direzione ha deciso di anticipare lo spegnimento del sistema di riscaldamento al 31 marzo – seguendo forse con eccesso di diligenza le indicazioni ministeriali sul contenimento degli sprechi per la crisi energetica – il brusco crollo della colonnina di mercurio degli ultimi giorni ha inevitabilmente raffreddato anche gli spazi interni di lavoro.

Come si legge in una nota di Cigl, Cisl e Rsu-Arpa Fvg, “i dipendenti sono costretti a lavorare con temperature tra i 13 e i 15 gradi centigradi: costretti al freddo per risparmiare sui costi del riscaldamento”. Una situazione che riguarda tutti gli uffici regionali, inclusi quelli della sede goriziana di via Terza Armata.

I rappresentanti sindacali ritengono unitariamente che, in questo modo, il datore di lavoro non tuteli più adeguatamente la salute e il benessere dei lavoratori. Poiché la direzione dell’ente ha ritenuto di non accendere i riscaldamenti, nonostante le numerose richieste dei dipendenti, tutti i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza hanno rassegnato le proprie dimissioni volontarie.

Non resta che sperare in un rapido ritorno di temperature più miti, quindi, in assenza di segnali che indichino la volontà di ripristinare un clima più confortevole all’interno degli uffici. 

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