la presentazione
Tutto pronto per il Giro d'Italia da Grado a Gorizia ma rimane l'incognita della pandemia
Presentato ufficialmente l'itinerario lungo 147 chilometri, dopo tre anni di lavoro. Solo a metà mese si sapranno gli ultimi dettagli.
Il calendario segna poco più di due settimane alla tappa del Giro d’Italia che unirà Grado e Gorizia, passando per la Slovenia. Un appuntamento molto atteso e difficile da organizzare, in tempo di pandemia, per cui gli ultimi dettagli saranno resi noti solo tra il 14 e 15 maggio, con l’ufficialità del colore della regione per quel weekend. Nel frattempo, questa mattina nel parco del municipio è stato presentato ufficialmente l’itinerario che porterà in Friuli Venezia Giulia la carovana rosa, a partire dal percorso che da Cittadella porterà fino alla cima del monte Zoncolan. Questo sarà sabato 22, con il Goriziano protagonista il giorno dopo e, infine, la Sacile-Cortina di lunedì.
Tutto ciò si inserisce “in continuità con 18 anni di lavoro”, ha sottolineato Enzo Cainero, “patron” delle tappe nell’estremo Nordest e deus ex machina dell’organizzazione. Proprio nel 2003, infatti, lo Zoncolan ospitava per la prima volta l’arrivo dei ciclisti, diventano subito una vera e propria leggenda sportiva. Sarà un arrivo problematico a causa della neve - ha spiegato - ci sono ancora due metri di altezza. Ma si sta facendo un grande lavoro da parte della Regione, Fvg strade e Promoturismo e arriveremo costi quel che costi”. Una determinazione replicata anche per la tappa successiva, su cui si è lavorato peraltro fin dall’indomani dell’ultima sul “gigante” di Sutrio, nel 2018.
L’obiettivo è “far conoscere la nostra laguna, sarà uno spettacolo con le inquadrature dall’alto”, ha commentato il governatore Massimiliano Fedriga. Lo stesso sindaco di Grado, Dario Raugna, ha evidenziato il “grandissimo onore di poter ospitare la partenza. Siamo legati a Gorizia non solo territorialmente ma anche sentimentalmente. In mezzo, c’è un territorio meraviglioso e nessuno sport sa come mettere il territorio al centro come il ciclismo su strada”. Lasciata l’Isola d’oro, il gruppo proseguirà quindi per Aquiliea, Gradisca d’Isonzo, Mossa e da qui inizierà il circuito tra Brda e Collio, entrando da Vipolzano e uscendo infine per San Floriano, dopo tre giri dell’area.
In Slovenia saranno circa 70 i chilometri previsti. Da qui, la discesa per Oslavia fino a Gorizia, poi Nova Gorica da piazza Transalpina, la salita della Castagnevizza e l’arrivo in piazza della Vittoria. “Quando ho proposto questa tappa a Milano - ha rivelato Cainero - mi hanno detto che la conclusione doveva essere proprio Gorizia, perché se l’è meritato”. Il riferimento è ovviamente alla nomina congiunta a Capitale europea della cultura 2025, che proprio il Giro contribuirà a rilanciare in 180 Paesi nel mondo, con un impatto mediatico senza eguali. “Ci sono due Gorizie ma è territorio unito - ha ribadito il sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavič -, siamo la testimonianza che la civiltà può fare un passo in avanti in Europa”.
Centrale in questo lavoro è stato anche il supporto di Edi Reja, celebre allenatore di calcio e profondo amante delle due ruote a cavallo del confine. Da domani, inoltre, sarà reso noto anche il ricco calendario di appuntamenti che anticiperanno il 23 maggio, che dalle prime indiscrezioni coinvolgeranno il centro città - a partire da via Rastello - ma non solo. Solo a metà mese, invece, si saprà come poter assistere alla corsa, con lo stesso organizzatore che ha auspicato in ogni caso ingressi contingentati e limitati, per poter garantire la sicurezza di tutti. Uno spettacolo dettato dalle restrizioni pandemiche e che dovrà tener conto sia della situazione locale, che dall’altra parte del confine.
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