A TURRIACO
Turriaco, la bora non ferma la tradizionale fiera della Cunzizion
Assenti alcune associazioni ma l’affluenza è buona per questa festa molto sentita nella Bisiacaria. Ecco le voci e i racconti tra le bancarelle.
Sono circa ottanta le bancarelle che stamattina hanno popolato il centro di Turriaco per la tradizionale Fiera dell’Immacolata Concezione, una delle principali ricorrenze annuali del comune bisiaco. Se per la fiera di San Nicolò c’è stato il sole, come dicono le credenze locali, non poteva andare allo stesso modo per l’Immacolata, ma nonostante le nuvole e la fredda bora che soffia fin dalle prime ore della giornata, ragione per cui alcune associazioni della zona hanno rinunciato ad allestire i loro stand, la Fiera ha goduto di una positiva affluenza di persone.
Lungo via Marconi e via Garibaldi si passeggia tra stand di abbigliamento, giocattoli e accessori, mentre su piazza della Libertà si affacciano le tradizionali giostre (gabbie e autoscontri), le bancarelle di dolciumi dei commercianti della zona, alcune cucine ambulanti di panini e piadine già presenti a Monfalcone per la Fiera di San Nicolò e i chioschi di bevande e vin brûlé. Una novità assoluta e di successo è invece lo “Swap Party”, un mercatino di scambio di vestiti usati allestito già ieri all’interno del ricreatorio parrocchiale, organizzato dal Comune in collaborazione con l'associazione No Planet B e Isontina Ambiente: si tratta di un’iniziativa pensata per dare nuova vita agli abiti lasciati in fondo all’armadio, favorendo la filosofia del riutilizzo al fine di limitare il grande impatto ambientale del settore abbigliamento.
Molte delle persone che camminano fra le vie in festa sono cittadini di Turriaco, per i quali la ricorrenza dell’Immacolata rappresenta da sempre un appuntamento sentito e imperdibile. Daniele, sulla cinquantina, nato e cresciuto a Turriaco, racconta i suoi ricordi d'infanzia: «Quando eravamo ragazzi, questa era l’unica occasione per fare un giro sugli autoscontri e mangiare “bomboni” e “mandorlato” delle bancarelle. Anche in famiglia, qui a Turriaco, si festeggia do solito l’Immacolata con un pranzo alla pari di quello natalizio». Il tempo di oggi non aiuta, ma la Fiera resta comunque un’occasione a cui non si può mancare: dello stesso parere è Stefano, turriachese di origine ma residente a Cork in Irlanda, il quale ha approfittato di alcuni giorni ferie per tornare in paese e festeggiare la ricorrenza.
In piazza Libertà si trova il chiosco del Circolo culturale e ricreativo “don Eugenio Brandl”, presenza fissa alla fiera dal 1989 in campo gastronomico e non solo. «Decenni fa la Fiera era pressoché l’unica occasione in paese per comprare dolciumi, addobbi e regali di Natale – racconta la presidente Elisa Baldo - oggi sono cambiati i costumi e le abitudini ma l’evento continua a essere sentito da tutta la comunità alla stessa maniera di tempo fa». «Turriaco è sempre stata molto legata a questa festività – aggiunge Sergio, membro del Circolo – già alcuni documenti storici del Cinquecento e del Seicento dimostrano la devozione degli abitanti del paese alla figura della Madonna». Come testimonianza diretta del legame ancora forte con la storia e la tradizione, ieri alle 18.30 il Gruppo Costumi Tradizionali Bisiachi ha tenuto nella Chiesa di San Rocco una vera e propria “rievocazione” del significato storico della festa con aneddoti tratti da ricordi personali, racconti sull'evoluzione della ricorrenza nel corso del tempo e tradizionali canti natalizi.
Fra i presenti alla Fiera anche il consigliere regionale ed ex sindaco di Turriaco Enrico Bullian, che così commenta: «Negli anni è stato svolto un grosso lavoro sulla messa in ordine e sicurezza della fiera, che continua tuttora a vedere una grande partecipazione della popolazione e delle associazioni locali». «Purtroppo, il maltempo e le previsioni hanno reso leggermente sottotono l’atmosfera di quest’anno portando alcune associazioni a disdire la loro presenza - le parole dell’attuale sindaco Nicola Pieri – i cittadini comunque hanno colto l’occasione per stare insieme e c’è stata una ricaduta positiva di clientela per i locali e le attività commerciali del paese. Anche lo Swap Party ha funzionato bene, grazie al buon lavoro svolto assieme ai ragazzi di No Planet B e a Isontina Ambiente».
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