Tribunale di Gorizia stretto dalla carenza di personale, la discussione in Parlamento

Tribunale di Gorizia stretto dalla carenza di personale, la discussione in Parlamento

fronte trasversale

Tribunale di Gorizia stretto dalla carenza di personale, la discussione in Parlamento

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 19 Apr 2021
Copertina per Tribunale di Gorizia stretto dalla carenza di personale, la discussione in Parlamento

Presentata una proposta di legge sottoscritta dall'ex governatore Tondo per tutelare le sedi in difficoltà. Il punto sui problemi della sede.

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È uno dei talloni d’Achille della città. Da anni, il Tribunale di Gorizia sta vivendo una crisi interna che ha paventato più volte il rischio chiusura o, quantomeno, di drastica riduzione dei servizi. Uno scenario che ha portato alcuni parlamentari della regione ad attivarsi per proporre una legge che possa cambiare la situazione, non solo in riva all’Isonzo ma anche in tanti altri fori con caratteristiche simili in tutta Italia. A partire da quello ormai chiuso di Tolmezzo. È nata così una proposta di legge, presentata questa mattina in conferenza stampa e sostenuta da esponenti di quasi tutti i partiti.

A descriverla sono stati i deputati Renzo Tondo (Autonomia responsabile) e Guido Germano Pettarin (Forza Italia), il primo co-ideatore del testo insieme alla collega del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutelà. “Con l’allora ministro della giustizia Severino - ha ricordato l’ex governatore - non si riusciva nemmeno a parlare. La sede di Tolmezzo venne chiusa ma quella fu una battaglia persa in partenza, si doveva discutere per preservare una sede distaccata del Tribunale di Udine”. A quasi dieci anni dalla riforma del governo Monti, quindi, l’esponente del centrodestra critica i risultati ottenuti: “Tutti hanno compreso che non c’è stato alcun risparmio”.

Con il nuovo testo, non si andrà a regolare ogni specifica realtà ma servirà proprio a modificare quella norma varata dall’esecutivo tecnico. “Si tratta di un disegno di legge delega al governo con dei punti fermi. È stato introdotto il concetto di distanza dal confine per la tutela delle singole realtà”. Ciò aiuterebbe a preservare il foro goriziano in futuro, portando inoltre alla ricomparsa di un presidio in Carnia. “La magistratura ha avuto un ruolo negativo nella chiusura di questi tribunali, ora serve il supporto di tutte le categorie”. A sostenere la proposta sono una dozzina di parlamentari, che ora si dovranno attivare per trovare i voti in Aula.

“L’obiettivo - gli ha fato eco Pettarin - è mettere almeno un punto fermo sul tribunale cittadino, così che non ci siano più tentazione di ridiscuterlo”. È stata anche l’occasione per fare il punto sull’istituzione locale, tracciato da Rosanna De Ciantis, coordinatrice di Ar per Gorizia e avvocato, e da Gianfranco Rozze, giudice onorario. “Siamo senza presidente - ha sottolineato De Ciantis - dopo che Sansone ha dismesso la carica per raggiunti limiti di età. Lo sostituisce la facente funzione Gallo, ma ciò va a togliere il suo ruolo come giudice monocratico del lavoro e della previdenza”. In ogni caso, ad oggi si contato 11 giudici togati su 12 previsti, più 3 onorari su 6.

“Rispetto all'assegnazione - ha giunto l’avvocato - che ha garantito la presenza dei magistrati, superando l'arretrato per i processi civili e ha posto le basi per la soluzione del carico in materia penale, rimane una forte carenza del personale amministrativo. Oltre al dirigente, mancano un cancelliere, due assistenti giudiziari, un autista, cinque funzionari giudiziari, due ausiliari e genera obiettive difficoltà nello svolgimento dei servizi di cancelleria, quasi 2000 accessi nelle cancellerie nell'arco di 6 mesi prima del lockdown del 2020, e delle attività prodromiche o successive all'attività dei magistrati”.

In questo senso, “non avevamo un organico così numeroso da quasi trent’anni - ha commentato Rozze -, il problema è legato al turnover bloccato a livello nazionale del personale amministrativo”. Gli effetti, quindi, si fanno sentire su tutti e il foto svolge un ruolo importante anche in aspetti poco considerati. Ad esempio, per i 700 casi di amministrazioni di sostegno che gestisce e che richiedono un interlocuzione quotidiana con le famiglie delle persone in questione. “Il grande e bello - ha aggiunto il sindaco, Rodolfo Ziberna - non è la strada da percorrere. Il tema della giustizia è influente nella scelta su dove investire in Italia”.

Proprio per questo, anche nel Recovery Fund è prevista una parte legata alle linee che si intendono seguire per riformare il settore, come ricordato da Pettarin. Sul fronte economico, non sono previsti interventi a sostegno dei singoli casi, anche perché lo stesso testo non fa alcun nome o indicazione specifica. Guardando nelle specifico a Gorizia, poi, quest’anno verrà completato il trasferimento completo dei servizi del giudice di pace nei locali del palazzo di giustizia. Si aggiunge la presenza del Cpr di Gradisca, che ha un grande impatto sia per le udienze che per la complessità delle problematiche umane e sociali che coinvolgono inevitabilmente il personale.

La proposta è stata presentata ufficialmente alla fine dello scorso dicembre. Tra i punti previsti, c’è quello per “la riorganizzazione degli uffici giudiziari di primo grado prendendo in considerazione la specificità territoriale del bacino di utenza, le caratteristiche geomorfologiche del territorio e la sua estensione, la distanza e il tempo di percorrenza tra il tribunale accorpato e quello accorpante, considerando la carenza di collegamenti stradali e ferroviari, la situazione infrastrutturale e la vetustà della rete viaria all’interno delle circoscrizioni di riferimento”.

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