Trent’anni di lavoro per la salute mentale, Apsam festeggia a Vermegliano

Venerdì 8 novembre dalle ore 17, in oratorio Santo Stefano, in programma tante iniziative. Don Ceol: «Condivisi percorsi di salute».

L' Associazione provinciale per la Salute Mentale festeggia i 30 anni dalla sua nascita. Lo farà, in collaborazione con La Collina Cooperativa Sociale, venerdì 8 novembre dalle ore 17 negli spazi dell'oratorio della parrocchia di Santo Stefano a Vermegliano, in Ronchi dei Legionari. “Una mano amica: insieme si cresce”: è questo il titolo della serata di festa durante la quale sarà possibile apprezzare mostre, ascoltare racconti di vita e vedere lo spettacolo a cura della compagnia Stropula Cantieri Teatrali aps. Il tutto terminerà con un momento conviviale. L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Ronchi.

«Nel lontano 1989 a Gorizia un gruppo di famiglie che soffrivano perché al loro interno c’era un disagio psichico, curato nell’allora manicomio, l'ospedale psichiatrico, si riunì per sostenersi e per realizzare, almeno in parte la legge “Basaglia”. Il primo obiettivo era quello di creare strutture extra ospedaliere sul territorio, intermedie, per accogliere i “malati” una volta usciti dal manicomio – spiega il presidente don Remo Ceol - promotori e collaboratori principali furono tre persone: don Alberto De Nadai, e gli operatori sanitari Max Kramar e Fiorella Loppel».

L’Associazione Provinciale per la salute Mentale (A.P.Sa.M.) è nata a Monfalcone il primo giugno 1994. «Quest’anno allora festeggia i 30 anni di presenza e di attività – continua Ceol - fondamentalmente è un' associazione di famiglie che condividono percorsi di salute. Un ruolo importante è quello della dimensione dell’auto e mutuoaiuto. Da qui nasce l’esigenza di partecipare a corsi, di incontrare altre esperienze di gruppi A.M.A.».

L’associazione poi, dal 1999, ha istituito il laboratorio “Noialtri” per giovani adulti. Consisteva in tre pomeriggi nei quali svolgevano attività come: pittura, ricamo, falegnameria, tricot, giochi da tavolo, musica, lettura, visioni di films, ecc. Ora, dopo il Covid, ci sono due pomeriggi: il venerdì dove si collabora con la Cooperativa “La Collina” nella redazione del periodico “La Lanterna” e il martedì con corsi di ricamo e cucito.  Da anni c’è una dottoressa psicoterapeuta che segue il gruppo delle famiglie.

Da questa attività, per così dire interna, nascono le attività verso l’esterno: sensibilizzazione nei confronti del territorio per superare lo stigma. Tutto ciò viene fatto in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Monfalcone. Recentemente, grazie a questa collaborazione, si sono realizzati cinque incontri aperti alla comunità di Monfalcone per informare e formare riguardo a questa problematica.

Esperienze molto significative sono state varie “uscite”: l’ultima, quella vissuta ad Aquileia alla Basilica, guidata da Andrea Bellavite e soprattutto i soggiorni estivi in montagna nel tarvisiano per quindici giorni. Tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione delle famiglie, dei volontari e del Centro di Salute Mentale.

«Negli anni l’atteggiamento dell'opinione pubblica è cambiato – conclude don Remo - ma c’è ancora molto da fare. Possiamo invece riconoscere che c’è stata una continua evoluzione positiva della collaborazione con la struttura pubblica. Importante ora è non tornare indietro. Invitiamo tutti alla festa perchè insieme si cresce».

Foto di pixabay.com

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.