i quesiti
Il treno diretto Venezia-Nova Gorica preoccupa Legambiente, rebus su Ronchi
Legambiente solleva diversi interrogativi sull'annunciato collegamento tra Mestre e Nova Gorica, passante per il Trieste Airport, riguardo ai passaggi a livello.
L'inaugurazione del nuovo treno Blues con la livrea dedicata a GO!2025 ha portato anche l'annuncio di un prossimo collegamento tra Venezia Mestre, Trieste Airport, Gorizia e Nova Gorica. Se le date di attivazione ancora non sono state rese note, ma il tutto avverà comunque dopo l'inizio del 2025, Legambiente pone già degli interrogativi. A partire da quale sarà l’impatto di questa scelta sul territorio di Monfalcone, in tema di viabilità e vivibilità. A preoccupare è in particolare ciò che potrà accadere vicino a Selz di Ronchi.
Il gruppo ambientalista rileva infatti che «il collegamento diretto con Gorizia dopo la stazione di Trieste Airport può essere garantito solo con il transito sul raccordo a binario unico che collega la stazione di Ronchi Sud a quella di Ronchi Nord. Il raccordo attraversa la strada regionale 305 con un passaggio a livello nei pressi del cimitero di Ronchi» ed è proprio questo, secondo Legambiente, il punto critico. L'arteria è infatti una delle più trafficate del nostro territorio tanto che, in diverse occasioni, la chiusura del passaggio a livello provoca code di autoveicoli verso Monfalcone e verso Ronchi.
Tutto questo, oggi, avviene con l’attuale scarso utilizzo del raccordo, prevalentemente ad uso del trasporto merci. Con l’ipotesi del collegamento diretto con Gorizia, il sodalizio puntualizza che la situazione cambierà notevolmente: anche se non è stata ufficialmente precisata la frequenza dei convogli, Legambiente ipotizza una chiusura del passaggio a livello fino a due volte ogni ora, prendendo in considerazione l’attuale “cadenzamento” orario dei treni regionali. «Sembra inevitabile la conseguenza che la formazione di lunghe code sarà molto più frequente rispetto a quella odierna», avvertono dal circolo Ignazio Zanutto di Monfalcone.
A tutto questo si somma il passaggio a livello di Selz sulla linea Udine-Trieste, che riceve il traffico dell'ex provinciale 15 per Doberdò in direzione Gorizia. Per gli abitanti della stessa Selz, Vermegliano, dello Zochet e dei comuni del Carso che utilizzano quotidianamente la strada, la chiusura dei due passaggi a livello e la situazione dell’incrocio «sta diventando un vero incubo - incalza l'associazione - I continui e gravi disagi provocati non solo al traffico veicolare, ma anche a quello ciclo-pedonale, risultano già adesso insopportabili. Ne consegue che l’ipotesi del collegamento ferroviario diretto fra Venezia e Gorizia, avrà per il nostro territorio un forte impatto».
A ciò, si sottolinea l’impatto che la novità potrà avere sul servizio di soccorso delle ambulanze del vicino ospedale di Monfalcone. «Non è neanche ragionevole pensare di limitare questo impatto con la costruzione di un sottopasso - prosegue il circolo - perché quest’opera dovrebbe avere le medesime dimensioni e caratteristiche tecnico costruttive di quello della vicina linea ferroviaria Trieste-Venezia. In particolare, la realizzazione delle lunghe rampe di accesso andrebbe di fatto a precludere fisicamente alle abitazioni e agli esercizi commerciali contermini e alla zona cimiteriale, ogni sbocco sulla Sr 305».
Pur precisando di essere favorevole allo sviluppo del trasporto pubblico ferroviario, il sodalizio chiede «ai sindaci dei Comuni di Ronchi e Monfalcone di farsi parte attiva con la Regione al fine di ripensare alla realizzazione del collegamento ferroviario tra Venezia, Trieste Airport, Gorizia e Nova Gorica, o in subordine di sospendere la decisione sul carattere stabile di collegamento interregionale dello stesso, fino ad una valutazione oggettiva degli impatti sul nostro territorio nel corso del 2025».
Infine, Legambiente vuole evidenziare che qualsiasi opera infrastrutturale viaria in quest’area dovrà tener conto dei costi in termini ambientali e di vivibilità che la popolazione sta sopportando: il triangolo costituito da un lato dall’autostrada, dalla ferrovia Trieste-Udine e dalla Sr 305 e, dall’altro, dalla linea Venezia-Triste e dalla regionale 14, chiuso dal raccordo fra il casello di Redipuglia e la provinciale per Grado, «definisce di fatto il nostro territorio come una gigantesca aiuola spartitraffico».
Nella foto: 25 luglio a metà mattinata, la chiusura del passaggio a livello è stata di circa 5 minuti e lo smaltimento della coda di oltre 7 minuti in condizione di traffico normale.
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