le posizioni
Le tre violiniste russe rinunciano al Lipizer, «è troppo tardi»
Le artiste rifiutano la proposta e ribattono: «Nessuno ha chiesto scusa». Qualli: «Noi ricattati».
Alla fine, le tre violiniste russe escluse inizialmente dal concorso Lipizer di Gorizia non parteciperanno comunque alla gara. Lo hanno deciso loro stesse, all’indomani della lettera ricevuta dal presidente dell’associazione, Lorenzo Qualli, con cui è stata riferita la decisione di riammetterle alla kermesse internazionale dal 3 all’11 settembre. “È tardi - commenta Lidia Kocharyan (nella foto), la prima a denunciare pubblicamente l’accaduto -, avrebbero dovuto accettarci fin dall’inizio. E non ci hanno ancora chiesto scusa”.
“Ci hanno inviato solo un’email - spiega - dicendoci che siamo state riammesse. E che dovremmo pagare 150 euro per la tassa di registrazione, avendocela tornata” quando la loro domanda era stata respinta. In ogni caso, per l’artista “non è molto onesto tutto ciò, spero che almeno altri musicisti russi possano partecipare”. Un violinista proveniente dal gigante euro-asiatico avrebbe chiesto informazioni sul 41esimo concorso, ma non ha ancora assicurato la propria partecipazione, mentre i termini per l’iscrizione scadono domani.
L’idea che si è fatta Kocharyan è che “ci hanno inviato la proposta, così nessuno può accusarli e dire qualcosa dopo quest’ultima lettera. E lo hanno fatto anche perché gli erano stati tagliati i sussidi”. Per lei, quindi, tutto ciò è orientato a eliminare le polemiche attorno allo storico nome della realtà musicale cittadina. Per il presidente della V commissione regionale, Diego Bernardis, "senza un'ammissione di colpa della dirigenza del concorso Lipizer, il ripensamento sulla riammissione delle tre violiniste russe rischia di essere tardivo e non sufficiente”.
“È stato un errore fin dal principio - ancora l’esponente della Lega - porre sul medesimo piano ciò che è e che rappresenta la cultura, in questo caso musicale, con ciò che accadde in termini geopolitici e sul piano militare con l'aggressione della Russia all’Ucraina. La cultura è universale, travalica i sentimenti di odio, di violenza, di sopraffazione e di aggressione per interesse a cui, purtroppo, assistiamo giorno dopo giorno. Purtroppo - conclude - temo che il ripensamento sia non solo tardivo, ma una pezza peggiore di quanto non sia già stata l’esclusione iniziale”.
Dal canto suo, il presidente della Lipizer, Lorenzo Qualli, motiva il passo indietro evidenziando che “siamo stati ricattati da tutti gli enti. Mentre il governo parla di sanzioni e armamenti e paura per una possibile invasione, la Regione, il Comune e tutti gli altri dicono altro. Questa è la realtà, non possiamo tapparci le orecchie davanti ai tg, né possiamo pensare di vivere senza aiuti dagli enti locali. La Camera di commercio non ci ha dato nulla di concreto”. Sull’accettazione o meno delle tre russe “ora decideranno loro, noi abbiamo avuto iscrizioni anche dalla Colombia”.
"Loro possono inviare gli ultimi documenti anche nei prossimi giorni - rimarca - dato che avevano già fatto l'iscrizione". Nel frattempo, anticipa che a settembre si ritierà alla "pensione" dall'attività associativa, dopo oltre 40 anni di impegno. Questo, quindi, sarà molto probabilmente l'ultimo concorso internazionale della Lipizer con lui alla guida, nell'attesa di sapere chi sarà il sostituto che prenderà il suo posto.
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