«No transito di armi in porto», rientra l'agitazione dei lavoratori a Monfalcone

«No transito di armi in porto», rientra l'agitazione dei lavoratori a Monfalcone

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«No transito di armi in porto», rientra l'agitazione dei lavoratori a Monfalcone

Di Redazione • Pubblicato il 03 Feb 2023
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Rientra la polemica tra sigla e Autorità, dopo le accuse volate in mattinata contro lo stesso D'Agostino.

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Una nota congiunta, firmata da Unione sindacale di base e Autorità portuale di sistema, cerca di chiarezza sulle polemiche scoppiate nelle ultime ore sul porto di Monfalcone. Una situazione nata "a seguito degli scambi a mezzo stampa avvenuti in merito alla presenza di mezzi militari e armamenti presso" lo scalo bisiaco, con la sigla che ha minacciato lo sciopero nel caso si fosse trattato della partenza di un carico bellico, probabilmente per l'Ucraina.

Per questo, l'Usb ha incontrato questo pomeriggio l’Autorità, responsabile dei porti di Trieste e Monfalcone, "ai fini di chiarimenti sulla vicenda - prosegue la nota - In tale incontro le parti si sono date reciprocamente atto della necessità di migliorare continuativamente le informative nei confronti del sindacato, anche di tipo cadenzato e su più argomenti, proprio per evitare scambi improduttivi. In merito al transito di mezzi militari a Monfalcone, l’Authority conferma che non c’è stato nessun transito di mezzi armati o di esplosivi".

Il presidente Zeno D'Agostino ha riconfermato così "l’applicazione dei protocolli già in vigore su questo tema che impediscono tali transiti. In particolare nessun lavoratore degli scali sarà coinvolto in movimentazione di mezzi laddove siano di diretta competenza dell’Esercito italiano, come nel caso della nave Severine. L’Autorità ha richiamato il fatto di non essere competente su eventuali informative che coinvolgano spostamenti di mezzi militari della Difesa".

"Per Usb il confronto continuerà con le Prefetture e le capitanerie di porto per la corretta definizione di un protocollo a sanare ogni possibile fonte di conflitto" rimarca l'organizzazione sindacale. La stessa, in mattina, ha puntato il dito verso la Cgil, rilevando che se "i portuali di Portorosega preferiscano rivolgersi a Usb riguardo questa movimentazione di mezzi militari invece che alla Filt Cgil la dice lunga su chi rappresenta chi".

Replica anche questa a ulteriori polemiche scoppiare ieri, sottolineando che "ci meraviglia anche che sulla movimentazione di obici in quel porto cadano dalle nuvole sia l’Autorità Portuale, sia Saša Čulev della Filt Cgil, visto che la documentazione in nostro possesso è chiara". La nota era più dura verso l'Autorità, rispetto a quella diffusa qualche ora dopo, accusando D’Agostino "di apparire in pubblico con dichiarazioni di grandi risultati di traffico nel Porto di Trieste a tutto vantaggio del profitto dei terminalisti privati e occupandosi sempre meno dei 'suoi Portuali'".

Foto di archivio

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