Transalpina, il vicepremier Arčon: «Siamo stati audaci». E i commissari europei lodano il lavoro transfrontaliero

Transalpina, il vicepremier Arčon: «Siamo stati audaci». E i commissari europei lodano il lavoro transfrontaliero

I DISCORSI

Transalpina, il vicepremier Arčon: «Siamo stati audaci». E i commissari europei lodano il lavoro transfrontaliero

Di F.D.G. e A.C. • Pubblicato il 08 Feb 2025
Copertina per Transalpina, il vicepremier Arčon: «Siamo stati audaci». E i commissari europei lodano il lavoro transfrontaliero

Hanno sottolineato il valore della giornata la ministra slovena Asta Vrečko, Massimiliano Fedriga e i ministri della cultura dei due Paesi.

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Dopo i discorsi dei due capi di Stato di Italia e Slovenia, è stato dato spazio in piazza Transalpina ad altri interventi istituzionali. Ha cominciato Matej Arčon, ministro per gli sloveni all’estero ed ex-sindaco di Nova Gorica: «Non ho mai temuto che Nova Gorica e Gorizia fossero troppo piccole o troppo deboli per la Capitale europea della cultura. Certo, siamo stati anche un po' audaci con questa decisione – alcuni all'epoca mi dissero che era una follia – ma la fortuna aiuta gli audaci». Una scommessa coraggiosa che riempie di soddisfazione e orgoglio il cuore del ministro mentre guarda la piazza gremita. «Raramente sono stato così fortunato e grato come lo sono oggi».

«Credo che un evento come questo – che celebra per la prima volta l’assegnazione del titolo di Capitale europea della cultura a due città transfrontaliere – rappresenti uno straordinario volano per il Friuli Venezia Giulia tutto e per la fascia confinaria» sono le parole del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. Una visibilità che «verrà peraltro accresciuta da un ricchissimo calendario di iniziative che animeranno il territorio di qui a fine anno. Si tratta, non c’è dubbio, di un risultato di portata storica».

Asta Vrečko, Ministra della Cultura della Repubblica di Slovenia ha esordito affermando che «il progetto riflette la complessa storia di questa terra, che è anche la storia del XX secolo in sintesi: la storia dell’Europa e del mondo, dei confini mutevoli dei vari Paesi e delle politiche che hanno plasmato la vita in quest’area.» Prosegue la ministra: «Un luogo intriso di grandi e intime storie di sofferenza e coraggio, di oppressione e lotta, di perdita e amore, di alti e bassi, è al tempo stesso segnato dalla speranza, che qui è diventata il fondamento di una comunità forte e coesa».

«Queste due città furono bruscamente divise nel 1947 – le fa eco Marta Kos, Commissario europeo per l’allargamento – ma sono tornate a crescere insieme e oggi raccontano una storia potente di riconciliazione e abbattimento delle frontiere attraverso il dialogo e la cooperazione».

Per ultimo il discorso del Commissario europeo per la Cultura, i giovani, lo sport e la giustizia intergenerazionale, Glenn Micallef: «Questo luogo, una volta, era una linea di divisione tra popoli, paesi e comunità. Oggi acquista una nuova dimensione come polo culturale europeo; come simbolo del desiderio di superare i confini. È questo il vero spirito delle Capitali europee della cultura.» Il Commissario ha concluso il suo intervento consegnando il premio internazionale UNESCO Melina Mercouri a Mija Lorbek, direttrice dell’ente Go! 2025. Il riconoscimento, dal valore di 1,5 milioni di euro, nato per promuovere la tutela e la gestione dei paesaggi culturali, è stato così assegnato simbolicamente alle due «città gemelle» come battesimo definitivo del progetto. 

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