La messa
Torna a Ronchi la Missa Rorate, appuntamento al lume di candela alle 7 del mattino
La celebrazione sarà accompagnata dal canto tradizionale e inizierà illuminata dalle sole fiammelle.
Sarà un appuntamento particolare, quello che la parrocchia dei Santi Lorenzo e Domenica proporrà sabato 14 dicembre al mattino, alle 7, nella chiesa arcipretale di San Lorenzo martire a Ronchi dei Legionari. Alle prime luci dell’alba sarà celebrata dall’arciprete parroco, monsignor Ignazio Sudoso, la Missa Rorate. Un’antica tradizione della Chiesa cattolica sparita dalle nostre zone negli ultimi decenni che prevede una liturgia votiva in onore della Madonna e che viene officiata al mattino presto, proprio prima dell’alba e con la sola luce delle candele.
«Un simbolo importante che ricorda come le tenebre non vincono sulla luce soprattutto in questo periodo liturgico», così il parroco, don Ignazio. «La Messa Rorate è dunque una splendida tradizione della Chiesa che ci aiuta a inserirci nel periodo dell’Avvento. Al di sopra di tutto, ci aiuta a ricordare e a riflettere su una verità centrale della nostra fede: l’oscurità è un’ombra, e si dissolve più rapidamente quando vede una moltitudine di luci», così ancora il sacerdote.
La celebrazione sarà accompagnata dal canto tradizionale con all’organo Ivan Bianchi e sarà resa possibile dai vari volontari che, quotidianamente, contribuiscono nel silenzio a mantenere viva e vivente la parrocchia. Questa celebrazione è in memoria della Madonna, e riceve questo nome per via delle prime parole dell’antifona in latino cantata all’inizio della Messa, l’antifona Rorate caeli, che significa “Effondete, cieli”. La Messa è più comune nelle comunità che seguono la forma straordinaria del Rito Romano, ma è anche un’opzione per le parrocchie che celebrano in lingua volgare.
Per Ronchi si tratta sicuramente di una piacevole riconferma, in un cammino che ha visto il recupero di gesti e simboli che, con il Covid o con il passare degli anni e il diminuirsi del volontari, erano andati perduti. Va detto, infine, che, collegato al simbolismo del Cristo “Sol Invictus” che vince le tenebre nel Natale che viene, c’è il fatto che questa Messa, come detto, viene celebrata in memoria della Santissima Vergine Maria, chiamata anche “Stella del Mattino”. Astronomicamente parlando, la “Stella del Mattino” è il pianeta Venere, che viene visto con maggior chiarezza in cielo prima dell’alba e dopo il tramonto.
«La Vergine Maria è l’autentica Stella del Mattino, che ci indica sempre suo Figlio. In questo modo, la Messa 'Rorate' ci ricorda il ruolo di Maria nella storia della Salvezza. Ci ricorda anche che l’oscurità della notte viene sempre vinta dalla luce del giorno. È una verità semplice, ma che spesso dimentichiamo, soprattutto quando pensiamo che tutto sembra distruggerci. Dio ci tranquillizza, dicendoci che questa vita è temporanea e che siamo forestieri che hanno come destino il Paradiso», conclude il parroco.
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