VERSO IL VOTO
Timori su estremismi e calcoli politici: Acmid Donna Onlus porta in Procura la lista civica di Konate

Il partito etnico Italia Plurale divide la politica locale e parte della comunità islamica. Cecot, «ha ingabbiato la campagna elettorale sul fondamentalismo islamico».
Fa discutere - e non convince parte della stessa comunità musulmana monfalconese - la lista Italia Plurale che sostiene Bou Konate come candidato sindaco. A 17 giorni dal voto, sono pubblici i nomi dei 18 candidati della lista, 6 sono donne. Non c’è però nessuna notizia rispetto alla presentazione pubblica della compagine. Inoltre, nella sezione “Elezioni Trasparenti 2025” del sito del Comune, non compaiono ancora i curricula dei singoli candidati mentre la norma prevede lo si debba fare entro due settimane prima delle elezioni. Per completezza di informazione, comunichiamo allora quanto ci è possibile. Ecco i nomi della lista: Md Jahirul Islam, Linda Khan, Abdul Aziz, Fatima Ez-Zahra, Abul Hossain, Awa Niang, Sakhawat Hossain, Md Arif Miah, Sajjad Hussain Anwar, Mohammad Ibrahim Hossain, Shakil Miah, Amir Hossain, Sharif Hossain, Ouleye Ly, Subuj Islam, Adji Rokhaya Gueye, Sokhna Paye e Mohammad Jobahar.
Tra i punti salienti del programma di questa forza politica spiccano la tutela dei lavoratori, agevolazioni fiscali e incentivi per il rilancio di commercio e artigianato, green economy, nuove tecnologie e attrattività cittadina per i giovani. Temi “forti” sono anche l’integrazione e l’inclusione delle nuove generazioni, il sostegno alla partecipazione civica e la vivibilità dei quartieri. Non vengono dimenticate l’attenzione agli anziani con delle puntali politiche per favorire l’invecchiamento attivo e le tutele rivolte alle fragilità sociali, la sanità di prossimità, la necessità di un ponte tra scuola e lavoro, incentivi alle imprese giovanili e la tutela della sostenibilità ambientale. Emerge anche l’impegno per la collaborazione tra i Comuni e la” scrittura” di una strategia territoriale su cultura, sport e circuito turistico.
Le proposte di Italia Plurale però non convincono nemmeno Acmid Onlus, l’Associazione della Comunità Marocchina in Italia delle Donne. Infatti la presidente Souad Sbai ha dato mandato al legale dell’associazione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica contro il “partito etnico” di Konate. Lo si apprende dal quotidiano “Il Tempo”. Secondo Sbai, la compagine politica promuoverebbe obiettivi contrari alla Costituzione e non garantirebbe la separazione tra religione e politica. Acmid intravedrebbe quindi un reale pericolo di sharia a danno del principio di uguaglianza uomo – donna ponendosi a difesa dei diritti umani di cui l’islamismo radicale non è garante e quindi incompatibile con l’ordinamento giuridico nazionale.
Tornando a livello locale, Ilaria Cecot di “Insieme con Moretti”, vede la candidatura di Konate come «un mero calcolo politico che nuoce alla città tutta, cittadini stranieri compresi». «Bou Konate è colpevole e resterà colpevole, sia di aver ingabbiato la campagna elettorale sul tema del fondamentalismo islamico, sia di aver contribuito ad alimentare la diffidenza verso la comunità straniera di Monfalcone – sostiene Cecot - non credo nell' ingenuità. Konate ha fatto un banale calcolo elettorale: da candidato sindaco ha la quasi matematica certezza di essere eletto, prova ne è il fatto che non sta neanche facendo campagna elettorale. Non una parola spesa per la città e per i suoi problemi reali. Si sta preoccupando esclusivamente di racimolare il 3% che gli serve per entrare in Consiglio. Questo modo di agire è incompatibile con la carica di sindaco che deve essere di tutti».
E ancora, Cecot: «Troppo facile sganciare la bomba e poi sparire, lasciando Moretti a difendere i sacrosanti principi della Costituzione. Così non si fa inclusione, così si fanno solo i propri interessi. E non mi si venga a parlare del diritto alla rappresentanza, le nostre liste hanno diversi candidati cittadini di origine straniera, ma questi con spirito di servizio verso la città e verso i residenti stranieri se la giocano come tutti gli altri, lui invece è quasi certo di essere eletto e quindi di diventare il solo rappresentante della minoranza straniera. Noi ci chiamiamo fuori da questo modo particolaristico di fare politica».
«Restiamo fermamente aperti al dialogo costruttivo con tutti, ma altrettanto fermamente ci opponiamo ad ogni forma di integralismo sia a quello di Konate, sia a quello di Cisint – conclude la candidata - le crociate non ci interessano, tanto meno quelle fatte per proprio tornaconto elettorale e su questo aspetto Cisint e Konate sono due facce della stessa medaglia». Questi – al momento – sono i fatti e le reazioni. Forse, si saprà qualcosa di più dall’aspirante primo cittadino Konate dopo la fine del Ramadan?
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
