Il terremoto Di Maio e gli effetti nel M5S, De Carlo: «Noi con Conte»

Il terremoto Di Maio e gli effetti nel M5S, De Carlo: «Noi con Conte»

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Il terremoto Di Maio e gli effetti nel M5S, De Carlo: «Noi con Conte»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Giu 2022
Copertina per Il terremoto Di Maio e gli effetti nel M5S, De Carlo: «Noi con Conte»

La deputata punta alla riforma della struttura locale, «sul governo deciderà Draghi».

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Il terremoto registrato nelle ultime ore all’interno del Movimento 5 Stelle rischia di segnare il governo. L’uscita di Luigi Di Maio dalla compagine fondata da Beppe Grillo, con la parallela nascita del gruppo parlamentare Insieme per il futuro, arriva dopo un braccio di ferro all’interno della forza politica tra le posizioni dello stesso ministro degli Esteri e il leader Giuseppe Conte. Una tensione che ha portato 60 deputati e 11 senatori a seguire il primo, attendendo quali saranno gli effetti sull’esecutivo.

“Parlare dei nuovi equilibri è per ora prematuro” spiega Sabrina De Carlo, eletta nel 2018 nel collegio uninominale di Gorizia. Triestina, la deputata ha studiato Scienze internazionali e diplomatiche in riva all’Isonzo prima di entrare nel gruppo parlamentare alle ultime elezioni nazionali. Oggi è la referente del Movimento per il Nordest, confermandosi tra coloro che sono rimasti saldi alla linea dell’ex presidente del Consiglio. Innegabilmente, i rapporti dovranno ora essere ridefiniti, anche perché i pentastellati hanno pochi spazi.

Non solo in termini di guida dei dicasteri, con la Farnesina legata a Di Maio, ma soprattutto per quanto riguarda i sottosegretari: all’appello mancano Giustizia, Economia e finanze, Salute e Sud. “Ci sono delle assenze di peso - evidenzia De Carlo - e avremo ripercussioni sul lavoro che dobbiamo portare avanti. Andranno fatte delle valutazioni ma spetterà al capo del governo decidere”. Mentre ci si domanda cosa potrà accadere ora all’interno della maggioranza, a livello locale la scissione sembra aver registrato minori turbolenze.

“Da dicembre - ricorda la pentastellata - abbiamo iniziato a lavorare per le organizzazioni territoriali del Movimento, ora è iniziato un percorso. Si è certamente perso un po' di tempo, bisogna ripartire con il ripristino di un’unità forte del gruppo, sulla quale si deve lavorare per aiutare quei cittadini che potrebbero sentirsi confusi vedendo adesso due copie del Movimento”. La difficoltà a mantenere i rapporti con la base si è vista anche nella recente tornata comunale, in particolare a Gorizia dove sono stati raccolti appena 138 voti.

"Il risultato delle amministrative va separato da altre competizioni elettorali - evidenzia la deputata -, anche se in 10 anni che sono dentro è mancato, e lo abbiamo sollecitato più volte, un radicamento territoriale. Noi lavoriamo anche sul locale ma è un’energia che si disperde, questa cosa manca e si capisce che i risultati non siano soddisfacenti”. In questo senso, la riforma interna prevede una modifica degli originali meet-up, da cui la stessa De Carlo proviene: “Ci saranno spazi di confronto, fino al livello nazionale”.

Spazio anche alla formazione della classe dirigente, aspetto che ha certamente fatto sentire il peso della propria mancanza sui vertici. C’è poi l’aspetto della fuga di quell’elettorato e componenti legati all’area no vax e no green pass, fino ad arrivare alla presa di posizione sull’Ucraina: “C'è stato un malinteso, la legge firmata da Paola Taverna sui vaccini (del 2017, ndr) non diceva che noi eravamo contro vaccini, ma era legata ad eventuali pandemie. Noto delle difficoltà a spiegare le cose alle persone e nel comprenderle”.

Nel futuro della realtà politica, quindi, c’è l’intenzione di “intercettare le esigenze delle persone sulla base dei nostri valori e principi. Vogliamo portare avanti le battaglie sulla transizione ecologica e per l’imprenditoria”. De Carlo è anche componenti della delegazione italiana al Consiglio d’Europa, con un proprio esponente che ha deciso di passare con la nuova realtà di Di Maio. Proprio nell’organo internazionale, negli ultimi giorni i 5 Stelle sono entrati nel gruppo dei socialisti, “un modo per portare avanti le nostre istanze con ancora più forza”.

Nella foto: Sabrina De Carlo (a sinistra) con Stefano Patuanelli a Monfalcone

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