LA RISPOSTA
Teatro Bonezzi, le repliche di Morsolin e Saullo: «Manutenzione ordinaria, nessuna miglioria. Che fine ha fatto il Progetto Carso?»

I due candidati per Monfalcone Civica e Solidale richiamano l’attenzione su un progetto di riqualifica dell’area compresa tra lo stabile e via Volta «che non ha ancora visto la luce».
«Apprendiamo dalla stampa che il Comune di Monfalcone deve fare domanda alla Regione per la manutenzione ordinaria del teatro e per cambiare le lampadine e tinteggiare i bagni. Al teatro, dunque, solo manutenzione ordinaria senza nessuna miglioria. Che fine hanno fatto invece i soldi del Progetto Carso?»
Comincia così la puntuale nota di risposta di Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo, candidati per Monfalcone Civica e Solidale, alla notizia della richiesta di nuovi fondi alla Regione da parte dell’amministrazione comunale per la manutenzione del teatro “Marlena Bonezzi”.
«Secondo l'amministrazione questo denota l'impegno per la cultura che è stato profuso - proseguono i due, entrambi consiglieri comunali uscenti - noi invece riteniamo che questa sia solo ordinaria amministrazione per cui non ci vorrebbe neanche un assessore alla cultura ma solo dei validi tecnici, che il Comune per fortuna possiede».
«A proposito di teatro però ci chiediamo che fine abbia fatto il progetto di ampliamento che ha visto l'acquisizione di due alloggi attigui alla struttura da destinare ai camerini» è la loro domanda. Un’iniziativa di potenziamento del teatro che, come spiegano nel testo, non rappresenta un intervento isolato, bensì farebbe parte di un più ampio quadro di miglioramento dell’area attigua al centro cittadino sul lato nord denominato “Progetto Microarea C.A.R.S.O.”, nato durante i mandati delle giunte precedenti e presentato con domanda di finanziamento al Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio nel novembre 2015.
«Questa iniziativa aveva visto il finanziamento di un milione e 200mila euro da parte dello Stato – raccontano Saullo e Morsolin - e prevedeva, in origine, l'istituzione di una microarea in via Volta, un servizio di sportello Ater sempre nel complesso della zona, interventi di manutenzione degli stabili, un servizio di bus navetta per portare gli anziani in centro e infine, appunto, il potenziamento del teatro».
«Questo progetto, però, non ha ancora visto la luce», denunciano i due consiglieri. «Nel rione di via Volta ci siamo stati nei giorni scorsi e abbiamo visto che nulla è cambiato, nessuna promessa mantenuta: gli abitanti della zona ci hanno fornito uno spaccato desolante – raccontano ancora - ma nemmeno spostandosi verso il centro cittadino vediamo grosse modifiche e infatti del progetto del teatro non se ne sa più nulla».
«Vorremmo capire dopo nove anni che fine abbiano fatto i soldi ricevuti da Stato e Regione per un progetto che avrebbe dovuto riqualificare una delle periferie abbandonate da questa amministrazione e creare innovazione nel teatro cittadino che di nuovo ha solo il nome» concludono i due candidati per la civica di centrosinistra.
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