la mostra
Le 300 tavole di Altan tra terra, uomini e bestie: il maestro di Aquileia in Carnia
Un viaggio tra i pensieri del maestro di Aquileia, in particolare quelli che riguardano la terra e gli esseri viventi che la abitano, con uno spazio per la Pimpa.
Ha aperto ieri (giovedì 13 giugno) e sarà visitabile fino al 22 settembre a Tolmezzo la mostra “Altan. Terra, omini e bestie”. L'esposizione, ospitata a Palazzo Frisacco, è curata da Giovanna Durì in collaborazione con Kika Altan ed è omaggio a Francesco Tullio Altan, disegnatore vivente tra i più importanti in Italia, ma soprattutto “antropologo narratore” e grande osservatore. Un viaggio tra i pensieri del maestro di Aquileia, in particolare quelli che riguardano la terra e gli esseri viventi che la abitano, ma anche tra i suoi animali fantastici, mai esistiti o misteriosamente estinti.
Si possono ammirare oltre 300 tavole e vignette, anche originali a pastello, inchiostri, acquerelli e chine colorate raramente esposti al pubblico. Il percorso, organizzato dall’amministrazione comunale di Tolmezzo, dall’Erpac Fvg e dal Museo carnico delle arti popolari “Michele Gortani” in base ad uno specifico accordo, si avvale della collaborazione di PromoTurismo Fvg. Il tutto sarà arricchita durante l’estate da laboratori didattici per i più piccoli (31 luglio, il 6 e 8 agosto e il 21 settembre).
Sorprendente per mole e varietà, l’esposizione è divisa in due sezioni e ha come tema centrale la salute del nostro pianeta. Le vignette esposte nella prima parte sono infatti una raccolta dei molti pensieri, oltre 200, del vignettista riguardanti la terra e gli esseri che la abitano come noi umani, sia maschi che femmine, adulti e bambini. Questi ultimi nei suoi disegni sanno spesso essere tanto saggi - preoccupati per la sorte della natura e pongono domande sensate, a volte spiazzanti, ricevendo, purtroppo, dagli adulti risposte ciniche e ottuse - quanto canaglie, frutto della società.
La seconda sezione è dedicata, con oltre 100 tavole originali a pastello, inchiostri, acquerelli e chine colorate raramente esposti al pubblico, ai suoi animali fantastici, mai esistiti o misteriosamente estinti. Inconsapevoli protagonisti di tutto ciò che accade, gli animali, nelle battute asciutte e dirette di Altan spesso fanno molta più bella figura di noi esseri umani e subiscono spesso le tragiche conseguenze del nostro agire su questo pianeta. Disegnatore colto ed eclettico, Francesco Tullio Altan ha parlato di “terra” quando l’argomento non era ancora d’interesse comune.
Già nel 1974, sulla rivista Linus appariva un suo personaggio, Trino - anche lui presente in mostra - alle prese con un pianeta che non gli riusciva molto bene. Una parte di rispetto sarà dedicata all’intramontabile Pimpa, inventata per la figlia Kika quando era ancora piccolissima, con disegni originali e proiezioni, il “dietro le quinte” di come è nata e di come continua a lavorare con piacere. A supporto di questo racconto, grazie alle competenze degli operatori del Museo Gortani, nel corso dell’estate la mostra sarà accompagnata da laboratori didattici durante i quali i bambini potranno giocare con gli animali reali o immaginari e con la tanto amata Pimpa.
Francesco Tullio Altan, semplicemente conosciuto come Altan, nasce a Treviso nel 1942, compie i primi studi prima a Bologna e poi a Venezia, dove frequenta la Facoltà di Architettura. Alla fine degli Anni Sessanta è a Roma, dove lavora come scenografo e collabora anche per il cinema e la televisione come sceneggiatore. Le sue prime vignette e illustrazioni vengono pubblicate dal mensile Playmen, nel contempo illustra alcuni libri. Trasferitosi a Rio de Janeiro nel 1970 lavora nel cinema brasiliano, incontra Mara, sua moglie e nel 1971 nasce Kika, sua figlia. Nel 1974 inizia la collaborazione regolare come cartoonist con giornali italiani e, tornato in patria nel 1975, si stabilisce prima a Milano, poi ad Aquileia.
È in questo anno che, grazie al gioco del disegno, con sua figlia Kika, nasce la Pimpa, cagnolina a pois rossi amatissima dai bambini. I suoi primi fumetti per adulti appaiono su Linus, giornale del quale sarà per anni collaboratore permanente; le sue famose vignette di satira politica vengono pubblicate da Tango, Smemoranda, L’Espresso e il quotidiano La Repubblica. Dal 1977 ha pubblicato numerosi libri e romanzi a fumetti. A partire dal 1992 ha illustrato tutta la serie dei romanzi e racconti di Gianni Rodari. Nel 2001 vince il Premio È giornalismo, assegnatogli da Giorgio Bocca e Enzo Biagi “perché le sue vignette, con una capacità di informazione e una sintesi straordinarie, assumono un’importanza non inferiore a un articolo di fondo”.
Ha illustrato moltissimi libri di altri autori tra cui Roberto Piumini, Antonio Porta, Abraham B. Yehoshua. Nel 2019 gli viene dedicato dal regista Stefano Consiglio il documentario Mi chiamo Altan e faccio vignette, premiato al Torino film Festival 2019. Sempre nel 2019 il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma (MAXXI) ospita un’importate esposizione Pimpa, Cipputi e altri pensatori. Nel marzo del 2023, segue a Pistoia un’altra grande e intensa mostra Altan, Cipputi e la Pimpa. Il mondo com’è… e come dovrebbe essere. Altan vive e lavora a Aquileia. Nuota due ore al giorno e porta gli occhiali.
In copertina: Vignetta (bimba), 2021, l’Espresso
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