La targa a Cossetto divide gli studenti a Gorizia, «affermazioni agghiaccianti»

La targa a Cossetto divide gli studenti a Gorizia, «affermazioni agghiaccianti»

al liceo classico

La targa a Cossetto divide gli studenti a Gorizia, «affermazioni agghiaccianti»

Di T.D. • Pubblicato il 12 Feb 2024
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Dopo la cerimonia di venerdì scorso al liceo classico, arriva la posizione di un rappresentante degli studenti che chiede di ricordare anche Milojka Štrukelj.

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L'inaugurazione della targa dedicata a Norma Cossetto al liceo classico di Gorizia ha provocato malumori non solo tra gli insegnanti, ma anche tra gli studenti. A confermarlo è Michele Di Luca, rappresentante d'istituto dei licei Scipio Slataper, che ha preso posizione su quanto accaduto lo scorso venerdì. Gli stessi ragazzi delle quinte, non presenti al momento dello svelamento dell'epigrafe dedicata alla giovane infoibata, hanno preso parte successivamente a un incontro sulla Giornata del Ricordo nell'Aula magna della sede di viale XX settembre. Qui alcuni di loro hanno anche contestato l'iniziativa.

Per De Luca, «una delle cause di questi turbamenti è stata l'indelicatezza riguardante un tema molto sentito e vissuto in questo luogo di confine. In base alle testimonianze di alcuni studenti raccolte in prima persona, tra cui quelle di Noemi Carlino dei licei Slataper e Luigi Marcolungo del Duca degli Abruzzi, sono venute alla luce delle agghiaccianti affermazioni e comportamenti da parte delle figure di spicco della commemorazione». Ha quindi puntato il dito verso la sottosegretaria al ministero dell'Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, la quale «durante la commemorazione ha tenuto un discorso poco professionale».

Durante l'incontro con i ragazzi, «la vera indignazione degli studenti è data quando alla domanda "Lei si ritiene antifascista?" la sua risposta è stata un secco "no". Subito dopo ha affermato come per lei i valori democratici siano fondamentali probabilmente ignorando che uno di essi sia proprio l'antifascismo. Le contraddizioni aumentano quando si è venuto a sapere che doveva essere un'invitata all'associazione culturale goriziana Heimat, un luogo con chiare tendenze neofasciste. Il presidente della Lega Nazionale di Gorizia, Luca Urizio, è apparso talmente ostile verso gli interventi degli studenti da voler interrompere il confronto».

Il giovane cita quindi la parte riservata allo storico Mauro Tonino, il quale «nonostante abbia fatto un intervento interessante partendo dall'era austro-ungarica, non ha dato la giusta importanza alle conseguenze del fascismo sull'attuale confine italo-sloveno». Riguardo alla targa, che ora è presente nell'atrio della sede, su di essa «è citato "giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi [...]"», ossia le parole dell'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel conferire alla memoria di Norma Cossetto la medaglia al valor civile nel 2005.

«Il linguaggio utilizzato su questa affissione pubblica - attacca il rappresentante degli studenti - risulta politicamente scorretto in quanto presenta l'uso inconsapevole della parola "slavi" con connotazione negativa non solo a coloro che attuarono le violenza ma di fatto a tutto il popolo del nord-est; infatti si sarebbe potuto optare per termini diversi e più specifici: la scelta della frase non sembra dunque casuale, ma sembra volta a difendere quella "italianità" di cui la Lega Nazionale si fa paladina. In vista dell' avvicinarsi di GO!25, dove Gorizia e Nova Gorica dovrebbero rappresentare concretamente l'abbattimento dei confini etnici e linguistici, pare che l'utilizzo di questa parola sia fine a un' ennesima divisione che non è per nulla in linea con la volontà e la coscienza dei cittadini».

«In qualità di rappresentante d'istituto dei licei Scipio Slataper, ritengo corretto il ricordo di Norma Cossetto sperando che le istituzioni prevedano una commemorazione di tale portata anche per Milojka Štrukelj, ex studentessa del liceo classico goriziano di origine slovena uccisa dai nazi-fascisti. Inoltre, condanno fermamente un tentativo evidente di revisionismo storico e utilizzo delle scuole per una narrazione di parte» conclude De Luca.

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