Il Tar ribalta il ricorso di Iliad, no all'antenna in via Grado a Monfalcone

Il Tar ribalta il ricorso di Iliad, no all'antenna in via Grado a Monfalcone

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Il Tar ribalta il ricorso di Iliad, no all'antenna in via Grado a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 02 Feb 2023
Copertina per Il Tar ribalta il ricorso di Iliad, no all'antenna in via Grado a Monfalcone

I giudici danno ragione agli uffici, l'azienda deve pagare duemila euro per spese di lite al Comune.

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La prima sezione del Tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia ha ribaltato l'esito del ricorso presentato da Iliad Italia spa nei confronti del Comune di Monfalcone, sulla richiesta di autorizzazione per l'installazione di un'antenna sul territorio comunale. Nella fattispecie l'azienda, difesa dagli avvocati Filippo Pacciani, Valerio Mosca e Fabiana Ciavarella, aveva impugnato un provvedimento di diniego - adottato nei confronti della società ricorrente - dall'architetto Marco Marmotti, dirigente dell'ufficio edilizia privata dell'amministrazione.

"Nella gran parte dei casi gli operatori di questo settore ottengono dei favor legis notevoli, ma questa volta le decisioni del Tar hanno dimostrato il contrario" così Marmotti. "Questa sentenza fa giurisprudenza" ha commentato il sindaco Annamaria Cisint, la quale ha sottolineato che attraverso questa decisione è stata rispettata la pianificazione territoriale del comune nell'ottica della tutela dei cittadini. Positivo il responso anche secondo il vicesindaco Antonio Garritani che, nel suo intervento, ha evidenziato la trasparenza nella correttezza delle procedure attuate dagli uffici comunali competenti.

A commentare e descrivere la sentenza è stata l'avvocato del Comune Teresa Billiani: "Il Tar di Trieste ha emesso una sentenza esemplare e ha fornito delle ampie motivazioni sul respingimento di questo ricorso che era molto strutturato e corposo" ha spiegato il legale. Il tribunale ha quindi premiato l'operato degli uffici comunali e in particolare la legittimità del provvedimento dell'architetto Marmotti. Riassumendo i fatti, Iliad aveva formulato un'istanza per l'installazione dell'impianto. Il dirigente Marmotti ha rilevato l'assenza della relazione richiesta dalla legge regionale n. 3 del 2011.

La richiesta della società risultava inoltre non conforme al regolamento comunale che disciplina la materia. Iliad non ha quindi considerato che fosse necessario produrre quella relazione e ha agito nella convinzione del superamento del "silenzio assenso" dei 90 giorni passati dall'istanza del 22 giugno 2022. Invece è stato proprio il provvedimento di autotutela - scattato per motivi urgenti e attuato dal Comune - a permettere l'annullamento del silenzio per la non produzione di quel documento.

Per il Tar, il provvedimento del dottor Marmotti ha ripristinato la legalità nel perfetto rispetto della legislazione regionale vigente che esplica tuttora i propri effetti. Questa sentenza ha "smontato" le azioni legali della società ricorrente che è stata condannata a sostenere il pagamento delle spese di lite di 2mila euro a favore del Comune di Monfalcone. Il giudizio è stato deliberato dai magistrati Oria Settesoldi, Luca Emanuele Ricci e Daniele Busico. Il sito individuato come destinatario dell'installazione sarebbe stato un terreno agricolo di via Grado, che peraltro sarà concesso all'Ente di decentramento regionale.

Qui sarà infatti realizzato il nuovo polo scolastico delle scuole superiori della città. L'atteggiamento dell'ente è stato quindi dichiarato legittimo in quanto ha rispettato tutte le norme e ha tutelato la salvaguardia del territorio. "Non è stata svilita la pianificazione territoriale - ha commentato infine il sindaco Cisint - perchè si stava tentando di portare a casa qualcosa che le norme non prevedevano". Così avvenendo, sono stati bilanciati gli interessi economici e gli interessi primari - la salute e il rispetto delle aree protette - sanciti nella Costituzione.

Foto di archivio

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