Stupro di Piacenza, l'accusato aveva fatto richiesta d'asilo a Gorizia

Stupro di Piacenza, l'accusato aveva fatto richiesta d'asilo a Gorizia

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Stupro di Piacenza, l'accusato aveva fatto richiesta d'asilo a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 25 Ago 2022
Copertina per Stupro di Piacenza, l'accusato aveva fatto richiesta d'asilo a Gorizia

L'uomo era arrivato dalla Sicilia nel 2014, dopo la domanda è passata alla Commissione di Trieste.

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È passato anche per Gorizia l’uomo originario della Guinea ritenuto colpevole di violenza sessuale su una donna ucraina di 55 anni, quattro giorni fa a Piacenza. Lo straniero, infatti, aveva presentato richiesta di asilo alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale locale nel 2014, prima che gli uffici venissero dirottati su Trieste. La sua stessa domanda, peraltro, già all’epoca era stata inviata all’organo nel capoluogo giuliano.

Le autorità concessero quindi il permesso di soggiorno per motivi umanitari a Sekou Souware, al tempo 19enne, il quale decise poi di trasferirsi. A ricostruire il suo percorso in Italia è stata l’Agi: l’uomo era arrivato in Friuli Venezia Giulia dalla Sicilia, nell’ordine dei consueti trasferimenti coordinati dal ministero dell’Interno. Ottenuta la protezione, si spostò quindi in Emilia-Romagna, dove lo stesso anno l’ufficio immigrazione di Reggio Emilia gli rinnova il permesso.

Semaforo verde che si riaccenderà per altre due volte, tra il 2015 ed il 2017. L’ultimo in ordine di tempo emesso dalla stessa autorità sarà il 12 aprile di quest’anno, con durata fino al 20 ottobre. Come ricostruito da TriestePrima, però, la Commissione triestina aveva rigettato la domanda di protezione internazionale lo scorso maggio. Sottoposto all'interrogatorio da parte del gip Stefano Brusati, infatti, Souware è stato accompagnato in carcere dove gli è stata notificata la decisione.

Nel frattempo, il caso è diventato anche politico, dopo che Giorgia Meloni ha pubblicato il video incriminato sui propri profili social. Fonti di stampa riportano che la donna ricoverata dopo la vicenda avrebbe espresso certezza di essere stata riconosciuta dalle immagini. Queste sono state rimosse dalle diverse piattaforme.

Foto Raul Lieberwirth

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