gorizia
Studenti senza mensa al Cossar-Da Vinci, corto premiato all'Amidei
A ottenere il riconoscimento sono stati i ragazzi del Cossar-da Vinci di Gorizia, il filmato sul caso mensa e le domande al Comune.
È stato presentato ieri sera a Gorizia, nel corso della 42.ma edizione del Premio Sergio Amidei, il cortometraggio vincitore del premio speciale alla miglior scenografia del Palio cinematografico studentesco regionale transfrontaliero. A ottenere il riconoscimento sono stati i ragazzi delle classi 4a e 5a “Servizi culturali e dello spettacolo” dell'Isis Cossar-da Vinci di Gorizia, grazie al filmato “Indovina chi viene a pranzo”.
A presentare i vincitori è stato il direttore artistico del Palio, il regista goriziano Cristian Natoli: «Abbiamo realizzato questo premio in collaborazione con l’Associazione nazionale autori cinematografici (Anac), consentendo così una valutazione da parte di esperti di livello nazionale. Non solo. I vincitori avranno diritto alla partecipazione alle masterclass del Premio Amidei, come quella di oggi con il celebre attore e regista Lello Arena».
Il premio
A entrare nel merito della decisione della giuria è stato il presidente di Anac, Francesco Ranieri Martinotti, che ha voluto sottolineare come i ragazzi siano stati capaci di recuperare un po’ lo spirito dei fondatori della sua associazione. «Voglio ricordare – così Martinotti – come l’Anac sia stata fondata dai padri del Neorealismo, che resero celebre il cinema italiano: un cinema che aveva anche una forte valenza politica. Rispetto agli altri lavori in concorso, tutti di apprezzabile qualità, ci ha molto colpito il messaggio fortemente politico trasmesso attraverso questo cortometraggio».
Messaggio che è stato anticipato dal coordinatore del progetto, il docente del Cossar-da Vinci Luigi Chinaglia: «Tutto è scaturito dal cambio d’orario stabilito dal nostro istituto all’inizio dell’anno scolastico, con cui si è imposto agli studenti di abbandonare l’edificio nel corso dell’ora prevista per la pausa pranzo del mercoledì. Da qui sono nate una serie di problematiche che abbiamo voluto sviluppare nel corso del filmato intervistando non solo gli studenti, ma anche i ristoratori dell’area e alcuni esponenti dell’amministrazione scolastica e comunale».
Il corto e la denuncia
Dal filmato è emerso quindi che, nel corso dell’ora di pausa, il 12% degli studenti va a casa e poi torna scuola, il 31% si porta il pranzo al sacco, il 3% ordina un pasto fuori dalla scuola, il 4% non rientra proprio a scuola e quasi la metà, il 48%, va al ristorante. Una situazione che mette in difficoltà i vari locali della zona, non sempre in grado di soddisfare l’improvviso aumento di domanda. Il dirigente scolastico ha spiegato che le motivazioni della decisione sono due: «Per la prima, il consumo del pasto in una classe non è conforme alle normative disciplinate dall’azienda sanitaria. Il secondo problema attiene alla sorveglianza degli allievi in questa fase e il conseguente riordino dei locali».
Inevitabile quindi l’appello al Comune di Gorizia, che attualmente non sembra in grado di offrire un’immediata soluzione al problema. Per esempio, secondo la vicesindaca Chiara Gatta, con delega alle Politiche giovanili, «si può verificare se è possibile l’utilizzo della mensa dell’Università, tenendo presente però che sarebbero richieste delle responsabilità nel suo utilizzo», per Maurizio Negro, assessore all’Ascolto dei cittadini, l’unica prospettiva, è quella derivante dalla «realizzazione del Campus scolastico di Via Vittorio Veneto», che però rappresenta una soluzione di lungo termine.
L’obiettivo dichiarato dagli autori del filmato è di «sottolineare come tutti gli studenti delle scuole superiori di Gorizia non abbiano un luogo che possa ospitarli per la pausa pranzo». Da qui, l’amara consapevolezza per cui, «essendo in quarta, non vedremo i risultati, ma abbiamo fatto tutto questo perché le classi future possano godere di un servizio migliore».
«Per partecipare a questo Palio – ha spiegato la studentessa Matilda Giulia Russo – abbiamo dovuto dimezzare la durata originale del cortometraggio, riducendolo da 14 minuti a 6 minuti». Le ha fatto eco il compagno di studi Nicolò Medessi: «Questa è una serata importante sia per la nostra classe, sia per la nostra scuola. Se avete delle passioni e volete coltivarle, continuate a farlo perché vi aiuteranno nella vita».
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