Gli studenti scoprono la ferrovia Transalpina, quei primi turisti giunti a Gorizia

Gli studenti scoprono la ferrovia Transalpina, quei primi turisti giunti a Gorizia

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Gli studenti scoprono la ferrovia Transalpina, quei primi turisti giunti a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 06 Dic 2023
Copertina per Gli studenti scoprono la ferrovia Transalpina, quei primi turisti giunti a Gorizia

Coinvolte le classi dell’indirizzo turistico e del liceo linguistico di entrambe le scuole, attività che nasce quest’anno e punta a ripetersi in futuro.

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L’Europa a portata di mano, attraverso la linea ferroviaria che dalla Transalpina di Nova Gorica raggiunge Bled e poi Jesenice. Una potenzialità enorme, approfondita grazie al progetto “Transalpina per i giovani – Bohinjska proga za mlade”, che vede il polo sloveno Cankar Vega Zois collaborare in sintonia con l’Isis D’Annunzio di Gorizia in vista di Go!2025. Si è svolto nella mattinata di oggi, presso la mediateca di piazza Vittoria, il terzo incontro dedicato all’approfondimento della linea Jesenice-Campo Marzio, che ha visto coinvolte le classi dell’indirizzo turistico e del liceo linguistico di entrambe le scuole.

Costruita alla fine del Novecento dall’Impero austroungarico, lo splendido itinerario è tuttora fruibile e collega la Boemia al porto di Trieste. “Le linee dell’impero austro-ungarico si dipanavano ad abbracciare l’intera Europa – spiega Marina Bressan, presidente del Centro di ricerche turismo e cultura - I viaggiatori che salivano a Praga e a Monaco arrivavano fino all’Adriatico”. Un tracciato ancora fruibile, che rappresenta il collegamento più breve in grado di unire l’Adriatico all’Europa Centrale. Sulla falsariga del convegno realizzato nel mese di marzo presso l’Università di Udine, il progetto mira a rendere consapevoli i giovani in merito all’importanza strategica del tracciato.

Affinché in un prossimo futuro si possa sviluppare un turismo sostenibile, promuovendo l’unione dei popoli. “Abbiamo convenuto che i due elementi che uniscono Italia e Slovenia sono l’Isonzo e la Transalpina. Non si può parlare di un confine, ma di una proprietà in comune”, rimarca Bressan. Inaugurata nel luglio del 1906 nell’ambito del programma delle ferrovie alpine, la linea contribuì all’intensificazione del turismo invernale e marino, portando molti viaggiatori a spingersi fino a Salcano e Grado.

“Il progetto ci è stato proposto dal D’Annunzio, abbiamo subito accettato la tematica della ferrovia, poco conosciuta, affrontata in maniera trasversale e in lingue diverse, compreso russo e tedesco. Un’attività che nasce quest’anno, con prospettive di sviluppo anche nei prossimi anni”, sottolinea Erika Valentinčič, docente del polo sloveno. “Si tratta di un progetto che consente di approfondire la conoscenza del territorio, correlando i Ritter con lo sviluppo industriale e l’apertura del canale di Suez” spiega Daniela Bresciani, insegnante di tedesco al D’Annunzio. Attività che ha già spronato gli studenti a riflettere sulla simbologia della ferrovia e sul turismo sostenibile.

A intervenire durante gli incontri anche Matjaž Marušič del consorzio per la Ferrovia Transalpina, il quale ha evidenziato le potenzialità della ferrovia e i progetti futuri relativi alle due lunette. Mentre Alessandro Puhali – presidente dell’associazione Stazione museo Trieste Campo Marzio - si è soffermato sugli aspetti tecnici.

“È l’infrastruttura terrestre più breve a ridosso di Alpi, Centro Europa e Adriatico”, ribadisce Puhali. “Con il tempo ha perso importanza riducendosi a linea locale, ma si tratta di una linea completa fino a Trieste. L’unico tratto non in funzione è Crepegliano (Kreplje), mentre è tuttora percorribile il tratto che da Monrupino raggiunge Crepegliano. L’intenzione è riaprire l’antica ferrovia che da Trieste arrivi a Jesenice”, conclude. Attualmente la linea è sottoposta a un piano di ristrutturazione che consentirà ai treni storici e turistici di raggiungere l’intera Europa. “È importante far comprendere ai ragazzi il ruolo che potrebbe assumere la Transalpina, nell’ambito del turismo storico culturale enogastronomico e persino sportivo” ancora Bressan.

Una ricaduta economica di enorme portata che si rifletterà sul nostro territorio, in una linea senza confini dove il paesaggio è rimasto incontaminato. E proprio il paesaggio sarà la chiave centrale di lettura, con le sue peculiarità naturalistiche e le meraviglie nascoste, dal mare al Carso a quella “perla della Carniola” che è Bled. “Un turismo lento, esperienziale, come vuole la nuova Società dei treni turistici italiani – spiega Bressan. Un progetto attraverso il quale i nostri ragazzi si facciano promotori di questo messaggio, acquisendo consapevolezza e responsabilità per quello che può rappresentare uno sbocco professionale di grande rilievo sul territorio”.

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