l'esperienza
Ragazzi italiani e sloveni sul palco di Assisi, grande appello alla pace
Gli studenti di Gorizia e Nova Gorica insieme al cammino e poi sul palco, il racconto della loro amicizia: «Vogliamo essere pronti per il 2025».
C'erano anche loro tra le diecimila persone che quest'anno si sono messe in cammino da Perugia ad Assisi, chiedendo pace e rispetto del prossimo. Gli studenti della scuola media Ascoli di Gorizia e i colleghi della scuola Štrukelj di Nova Gorica non l'hanno fatto però solo come spettatori, ma sono stati protagonisti nel loro piccolo salendo sul palco nella città di San Francesco. Un appello comune, il loro, per chiedere la fine delle guerre e delle violenze in tutto il mondo e raccontare la propria esperienza. Bambini italiani e sloveni insieme, come uno schiaffo a chi nel Novecento seminava odio in queste terre.
Un gemellaggio, quello delle due scuole, iniziato due anni fa nell’ambito di un progetto ministeriale per l’insegnamento della lingua slovena e sostenuta dal Centro di ricerca di Capodistria con il progetto Contatti. I ragazzi in questi due anni hanno avuto l’occasione di conoscersi e di avvicinarsi gradualmente alla cultura e alla lingua dei propri vicini. Hanno poi voluto arricchire ancor di più il valore del loro incontro partecipando insieme alla Marcia della Pace, più di 20 chilometri percorsi insieme tra migliaia di persone, testimoniando con gioia che loro sono un esempio di pace.
Il comitato organizzativo ha invitato i ragazzi a parlare sul palco, nella suggestiva cornice della Rocca Maggiore di Assisi, un discorso sentito e applaudito, in cui si è ricordato anche l’appuntamento con la Capitale europea della cultura: “Noi continueremo ad incontrarci per conoscerci sempre meglio ed essere pronti per il 2025. Vogliamo essere un esempio di convivenza pacifica”. Saliti sul palco, gli studenti di entrambi gli istituti hanno raccontato la storia recente del confine, a partire da quel 2004 quando ancora non erano ancora nati ma si abbatteva finalmente quel muro che aveva diviso per anni le due città.
Da allora, "è stato un abbattuto un pezzo di muro e costruita una piazza" oggi diventata luogo di scambi e conoscenza reciproca. "In questa piazza - ha raccontato uno dei bambini presenti - ci siamo incontrati per la prima volta dal vivo, alla fine del 2022 grazie al progetto Contatti, iniziato lo scorso anno scolastico. All’inizio non è stato facile, oltre alla barriera linguistica c'era anche la diffidenza. Il muro è crollato un po’ alla volta, giocando e lavorando insieme, visitando la scuola dell’altro". Hanno così lanciato l'appello per la pace e la fine di tutte le guerre, "dobbiamo umparare a rispettare le idee degli altri".
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