Gli studenti del liceo Dante attori nel teatro greco, gioia dei ragazzi in Sicilia

Il gruppo di Gorizia coordinato da Rosy Tucci si è esibito nell'antico teatro greco, la gioia dei ragazzi davanti allo spettacolo di Siracusa.

È stata una trasferta a dir poco emozionante quella che ha visto protagonisti gli studenti del liceo classico di Gorizia, presenti dal 3 al 7 giugno in Sicilia alla XXVII edizione del Festival internazionale del teatro classico dei giovani. Nel teatro greco di Palazzolo Acreide, il gruppo musicale-teatrale "Progetto Dioniso" ha condiviso il prestigioso quanto antico palcoscenico con altre 87 realtà studentesche e non solo. Una kermesse, quella sicula, tenutasi dal 13 maggio al 6 giugno e organizzata dall'Istituto nazionale del dramma antico (Inda), coordinata da Sebastiano Agliano', rivolta ai giovani del panorama nazionale e internazionale.

Nata da un'idea di Giusto Monaco nel 1991, la rassegna permette ai più giovani di alternarsi tra le proprie esibizioni e le rappresentazioni al teatro greco di Siracusa, giunte alla 59esima edizione come spettatori. Per il liceo Dante Alighieri c'erano quindi Beatrice Francescotto (la corifea I), Giulia Primavera (Andromaca), Sara Crescini(Atena), Amina Mbaye (troiana, Hevrin Khalaf), Filippo Enci (intellettuale, soldato, ballerino), Gaia Vorisi (troiana), Alessia Delalle (flautista), Matteo Martellos (Poseidone, intellettuale, sentinella), Sophia Liviero (Ecuba), Simone Basso (intellettuale, soldato, sentinella) e Pietro Zanolla (soldato).

Hanno raccolto grandi applausi dal pubblico, assistendo insieme a 15mila spettatori a Siracusa a "Medea" di Euripide, per la regia di Federico Tiezzi, e "Prometeo incatenato" di Eschilo, tradotta da Roberto Vecchioni per la regia di Leo Muscato. Per Delalle, "l’esibizione a Palazzolo Acreide ha regalato emozioni uniche, che resteranno per sempre impresse nel mio cuore. Credo sia stata un’incredibile opportunità perché ci trovavamo nel luogo e nel momento adatto a noi". Hanno portato in scena Il canto di Astianatte, liberamente tratto dalle Troiane di Euripide e "contaminato" da Quasimodo, Ungaretti, Garcia Lorca, Masters, Eschilo, cronaca attuale e perfino Chaplin.

"Recitare in un originale teatro greco - così Martellos -, ci ha fatto raggiungere finalmente la nostra Itaca, che al pari di Odisseo ha avuto una lunga e faticosa attesa, che ci ha consentito di gioire al massimo per ciò che abbiamo fatto. Ricevere tutti quegli applausi da parte di persone addette ai lavori è stato commovente, perché quei complimenti non ci hanno trasmesso soltanto un apprezzamento per la singola esibizione, ma ci hanno ripagato per l’impegno, la dedizione e la passione che abbiamo messo in due anni di lavoro. Così al pari di uno scultore, non è stata apprezzata soltanto la statua, definita in ogni dettaglio e splendente per bellezza".

Per Liviero, "è giusto ricordare anche tutte le risate, i momenti di scherzo e di divertimento che abbiamo passato tutti assieme. Non sono stata l'unica ad essere stata travolta così tanto dall'atmosfera che solo un teatro del genere può trasmettere.
Recitare in un teatro all'aperto è un'esperienza più unica che rara. Le emozioni che provi quando sei sul palco e senti la tua voce potente che risuona in tutta la platea, non può che suscitare dei profondi brividi in te". A seguire i ragazzi è stata la professoressa Rosy Tucci, regista della pièce, con Cristina Rumich aiuto regista, Viviana Taboga alle scenografie e Angelo Portelli per le musiche.

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