Lo strucolo fritto più buono di Piedimonte, Jožica vince con l'antica ricetta

Lo strucolo fritto più buono di Piedimonte, Jožica vince con l'antica ricetta

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Lo strucolo fritto più buono di Piedimonte, Jožica vince con l'antica ricetta

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 06 Ott 2024
Copertina per Lo strucolo fritto più buono di Piedimonte, Jožica vince con l'antica ricetta

La competizione ha coinvolto undici dolci in gara, tra strucoli realizzati secondo la ricetta classica e strudel. Oggi anche la processione con la Madonna.

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Ritorna l'appuntamento con gli strucoli più buoni di Piedimonte, il rione di Gorizia che da qualche anno ha riscoperto l'antica ricetta di questo dolce grazie al lavoro del circolo Podgora. L'appuntamento con la sfida tra cuochi e cuoche casalinghi si è tenuta nella cornice della tradizionale festa del Rosario, sul sagrato della chiesa di San Giusto Martire, con la quarta edizione del concorso dedicato proprio agli strucoli di Podgora, organizzato dal circolo culturale locale.

La competizione ha coinvolto undici dolci in gara, tra strucoli realizzati secondo la ricetta classica e strudel, con la giuria che ha valutato in anonimato i partecipanti. Il primo premio per lo strudel è stato assegnato a Daniela Stanta, mentre per gli strucoli ha trionfato Jožica Fornazarič Marini (nella foto, seconda da destra): la signora di 72 anni ha attinto dai consigli ricevuti a suo tempo da una compaesana. La sua versione degli strucoli, realizzata con lievito di birra, tuorlo d'uovo e ripieno di Gubana, si completa immergendo i triangolini nell'albume d'uovo e friggendo il tutto in olio, conferendo al dolce una forma e un sapore caratteristici.

Secondo posto, invece, per il duo Ambra Celeste Mazzariol e David Raida. L'evento è stato arricchito dalla presenza della banda Kras di Doberdò, che ha accompagnato la tradizionale processione religiosa, seguita dalla premiazione dei vincitori del concorso dolciario. Durante la celebrazione religiosa, invece, don Carlo Bolcina ha tenuto un'omelia riflessiva sulla lettera attribuita a San Paolo, incentrata sulla fede e sulla forza della preghiera. Ha ricordato come, duemila anni fa, il popolo ebraico non credettero alla venuta di Gesù per portare la vita.

Oggi, di fronte a conflitti e sofferenze proprio in Medio Oriente, si ripropone la sfida di credere che Cristo sia sceso tra gli uomoni. La festa del Rosario, ha detto il sacerdote, non è solo un momento di preghiera ripetitiva nei confronti della Madonna, ma un'opportunità per riflettere sulla storia di Gesù e sulla salvezza, propria e dell'umanità. Nel mezzo della funzione, è stata portata in processione la statua della stessa Vergine per le vie del borgo, accompagnata dai fedeli per rinnovare il proprio credo religioso.

La giornata si è conclusa con gratitudine verso tutti coloro che hanno reso possibile la festa, inclusi i pasticceri partecipanti, la giuria e il pubblico, che ha condiviso un momento di grande solidarietà e comunità.

Foto Sergio Marini

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