Storie di mare sbarca a Farra, a Mossa le storie del lupo e sette capretti

Storie di mare sbarca a Farra, a Mossa le storie del lupo e sette capretti

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Storie di mare sbarca a Farra, a Mossa le storie del lupo e sette capretti

Di Redazione • Pubblicato il 22 Lug 2023
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Doppio appuntamento con la rassegna di teatro ragazzi, martedì la serata al Museo della Civiltà contadina. Giovedì in centro civico a Mossa.

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Prosegue a pieno ritmo la divertente rassegna teatrale "Insegui la tua storia" che martedì 25 luglio sarà proposta a Farra d’Isonzo, al Museo della Civiltà contadina, Strada della Grotta 8 (se piove sarà in Sala civica, di via Zorutti 1) con lo spettacolo di Febo Teatro "Storie di mare" (nella foto), liberamente tratto dalla raccolta delle “Fiabe italiane” di Italo Calvino.

Chi ha un talento, ha un tesoro. Talvolta però, questo tesoro lo teniamo nascosto negli abissi del cuore e per portarlo a galla abbiamo bisogno di un incoraggiamento. “Storie di mare” parla proprio di questo, rivisitando tre importanti storie dell’autore Italo Calvino. Due narratori-marinai ci accompagneranno in un viaggio fantastico di racconti in cui i protagonisti vivranno grandi avventure e saranno messi alla prova, scoprendo che non bisogna avere paura di rivelare i propri talenti al mondo.

Uno spettacolo che, attraverso ritmiche ispirate alla Commedia dell’Arte e uso di oggetti scenici immaginifici, ci rivelerà quanto ogni tipo di viaggio possa essere occasione di incontro e di crescita. Pronti a salpare insieme? Sarà giovedì 27 luglio, a Mossa, nella oiazzetta di fronte il centro civico di via XXIV maggio, 57 (o in caso di maltempo nella vicina sala parrocchiale Don Bosco) l’appuntamento con l’Accademia Perduta Romagna Teatri e lo spettacolo "Il lupo e i sette capretti".

Un lupo desidera divorare 7 capretti e aspetta l’occasione favorevole che si presenta quando mamma capra li lascia soli per andare a fare spesa. In diverse occasioni il lupo viene scoperto dai capretti ma, grazie a una serie di stratagemmi e travestimenti, e anche all’indifferenza ed egoismo di Mastro Porcello pasticcere, Mastro Coniglio fornaio e Mastro Topo mugnaio, ai quali si rivolge per raggiungere il suo scopo, riesce infine a divorare sei dei sette capretti. Il settimo capretto, rifugiatosi dentro la pendola, al ritorno della madre la informa dell’accaduto.

Mamma capra si dispera, ma poi cerca il lupo e lo trova immerso nel sonno per avere mangiato troppo in fretta le sue prede che, dentro l’enorme panciona sono ancora vive. Mamma capra allora estrae la prole e mette nella pancia del lupo enormi pietre che saranno la causa della sua morte. Infine, i sette capretti e la mamma festeggiano lo scampato pericolo. Le fiabe sono fatte per essere raccontate, e diversi sono i modi per poterle raccontare. Forse il più comune è quello della narrazione.

Anche i genitori, leggendo le fiabe ai figli, diventano narratori, cercando di raccontare i fatti, creando un’atmosfera che catturi l’attenzione di chi l’ascolta, interpretando i personaggi, differenziando le voci… Noi abbiamo scelto di proporre questa fiaba classica attraverso quello che è il nostro linguaggio, il nostro modo di rivolgerci al pubblico: l’attore in scena agisce e interagisce con tanti elementi, manipolandoli, giocando con essi.

Il lavoro con questi elementi che si aggiunge, che supporta, che subentra a quello dell’attore, dà vita sulla scena ai pupazzi, alle immagini, agli oggetti (spesso recuperati, rielaborati) così che il lavoro dell’attore si arricchisce di quello dell’animatore e dell’artigiano del palco scenico.

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