Le storie di carta che raccontano il Novecento di Gorizia, protagonista il kamishibai

Le storie di carta che raccontano il Novecento di Gorizia, protagonista il kamishibai

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Le storie di carta che raccontano il Novecento di Gorizia, protagonista il kamishibai

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 28 Ago 2024
Copertina per Le storie di carta che raccontano il Novecento di Gorizia, protagonista il kamishibai

La manifestazione, inserita nell’ambito del dodicesimo festival Kamišibaja Gorica, si terrà tra il 6 l'8 settembre: gli appuntamenti in programma.

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Raccontare Gorizia e i suoi personaggi attraverso i teatri di legno e carta del kamishibai. È stata presentata questa mattina al Trgovski dom la prima edizione del festival transfrontaliero del kamishibai, inserito all’interno del progetto Storie di carta-Zgode na papirju finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, sostenuto dal Kulturni Center Lojze Bratuž con numerosi partner italiani e sloveni e il coinvolgimento degli istituti comprensivi Giacigh di Monfalcone e quello con lingua d’insegnamento slovena di Gorizia.

La manifestazione, inserita nell’ambito del dodicesimo festival Kamišibaja Gorica, ha per sottotitolo “Parole e disegni sul ‘900 goriziano” proprio a sottolineare l’intenzione di raccontare la storia della città attraverso alcuni dei suoi protagonisti ma anche tramite le gesta quotidiane delle persone comuni. I fratelli Russian, Giuseppe Ungaretti, Max Fabiani, Ljubka Šorli, Lyduska De Nordis, Cecilia Seghizzi saranno dunque i protagonisti delle storie che animeranno questa antica forma d’arte giapponese in cui tavole illustrate vengono fatte scorrere dal narratore all’interno del butai, il teatrino di legno in miniatura.

Ma il festival, che si terrà nelle giornate di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 settembre, sarà solo l’ultimo tassello di un percorso che ha preso il via da una serie di laboratori didattici svoltisi a Gorizia e Nova Gorica con l’obiettivo di trasmettere le conoscenze di base di questa illenaria disciplina d’origine giapponese fino a permettere ai partecipanti di dare vita a un saggio finale svoltosi in aprile al Kulturni center Lojze Bratuž e al Trgovski Dom. Cento, quattordici delle quali inedite, le storie che sono state portate in scena anche in tournée in diversi centri del goriziano e d’oltreconfine: come ha spiegato la direttrice artistica del festival Caterina Ferletic, un’apposita giuria ha selezionato le migliori produzioni che verranno presentate, in italiano, sloveno e friulano, il 6 settembre alle 20.30 a Palazzo De Grazia in occasione dell’anteprima del festival.

Sabato 7 alle 11 in via San Giovanni 12 si terrà quindi l’inaugurazione del 12.mo festival sloveno del kamishibai che offrirà un programma per famiglie replicato anche alle 18, mentre alle 21.00 gli spettacoli saranno preferibilmente indirizzati a un pubblico adulto. Domenica il festival proporrà un dibattito sul kamishibai condotto da Jelena Sitar e Igor Cvetko mentre alle 12 si terranno le premiazioni del miglior spettacolo con, alle 13, la chiusura della kermesse. Contemporaneamente due mostre verranno ospitate alla biblioteca statale Bevk di Nova Gorica e nella biblioteca Damir Feigel mentre un finissage agli eventi è previsto alla galleria Ars di piazza Vittoria.

Un plauso all’iniziativa è giunto dalla direttrice del Kulturni center Lojze Bratuž Franca Žgavec, dal vicesindaco di Nova Gorica Anton Harej e dall’assessore alla Cultura di Gorizia Fabrizio Oreti secondo cui «il mondo sta arrivando e quindi dobbiamo spiegare cos’è successo qui, ma lo dobbiamo ribadire anche per noi goriziani soprattutto per i giovani che così potranno essere i cittadini consapevoli e preparati del domani». Da Oreti la sollecitazione poi, per la prossima edizione del festival transfrontaliero, a spostare parte degli eventi a ridosso del valico del Rafut, un luogo verso cui c’è un discreto interesse da parte dei turisti.

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