Gli storici sloveni celebrano 40 anni a Nova Gorica, dialogo sull'Europa

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Gli storici sloveni celebrano 40 anni a Nova Gorica, dialogo sull'Europa

Di Giuseppe Peter Pflanz • Pubblicato il 19 Apr 2023
Copertina per Gli storici sloveni celebrano 40 anni a Nova Gorica, dialogo sull'Europa

Avviati oggi i lavori tra professionisti, domani la seconda tappa. L'aneddoto di Stojan Pelko sul calcio tra Bertolucci e Pasolini.

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Al via il quarantesimo incontro della Federazione delle società storiche slovene. Oggi a Nova Gorica ha avuto inizio il convegno degli storici, in cui si discuterà delle sfide della storiografia slovena nel ventunesimo secolo. Secondo la presidente della Federazione, Dragica Čeč, si vuole coprire un'ampia gamma di argomenti, dalla digitalizzazione alle diverse interpretazioni degli stessi eventi. Poiché si tratta del raduno per il quarantesimo anniversario, non si è voluto limitare i vari nomi impegnati in progetti di ricerca molto diversi tra loro su un determinato argomento, così come di solito è il tema principale dei raduni.

Importante e particolarmente attuale è un tema su cui stanno lavorando gli storici dell'Università di Nova Gorica, ovvero la nuova prospettiva europea, in cui il patrimonio culturale è centrale. Stamattina presso il municipio della città slovena si è tenuta la cerimonia di apertura. Portando i saluti dell’amministrazione comunale, il sindaco Samo Turel ha voluto ringraziare gli organizzatori per aver scelto la città. Il primo cittadino ha augurato “di discutere anche di questa nostra zona di confine, che noi ormai chiamiamo transfrontaliera. Una zona che, assieme agli amici di Gorizia, festeggeremo nel 2025".

"Credo che essa sia storicamente molto interessante e molto varia e quindi argomento ideale di dibattito storico. Spero ritorniate nuovamente prima del 2025 e chiaramente nel 2025” ha concluso. Il responsabile del programma dell’Istituto Go! 2025 Stojan Pelko ha constatato: “Siete l’esempio lampante che i nostri progetti sono già vivi. Attualmente ne stiamo sviluppando oltre ottanta”. Pelko ha poi voluto citare l’esempio di uno scatto mostratogli da Piero Colussi, curatore della mostra fotografica “La solitudine dell’ala destra: Pier Paolo Pasolini e il calcio”. Si tratta di una fotografia del 16 marzo 1975, scattata al parco della Cittadella di Parma.

In quel momento stavano nascendo nelle immediate vicinanze due capolavori della cinematografia italiana: PPP stava girando “Salò o le Centoventi giornate di Sodoma”, sua ultima pellicola prima di essere ucciso, mentre Bernardo Bertolucci stava dando vita a “Novecento”, con stelle quali Gerard Depardieu e Robert De Niro. La mattina di quel 16 marzo le due troupe si sfidarono in una famosa partita. “Non riesco a immaginarmi una migliore immagine del secolo di questa: Salò contro Novecento. Anche per questo nel 2025 porteremo questa mostra a Nova Gorica, o forse sulle orme di Pasolini a Idria”.

A prevalere fu Novecento, vincendo 5-2, ma si racconta che Bertolucci vinse barando, schierando, a insaputa dell’intellettuale di Casarsa, l’appena sedicenne Carlo Ancelotti, oggi allenatore del Real Madrid che si è appena qualificato per le semifinali di Champions League. “Quando qui sul confine guardiamo indietro al XX secolo, vediamo autori immensi e grandi battaglie, vediamo gol e imbrogli, vediamo, citando il filosofo francese Alain Badiou, il secolo della distruzione e della riduzione. Oggi, in un nuovo secolo, vediamo di nuovo distruzione e guerra, ma ancora una volta cerchiamo la salvezza e la verità attraverso l’arte. Vogliamo combattere i fucili con l’arte” ha concluso Pelko.

La direttrice dell'Archivio provinciale di Nova Gorica Tanja Martelanc ha svelato che per il suo istituto è un grandissimo onore ospitare l'evento di oggi. “Voi storici siete i nostri clienti più frequenti e più importanti. Agli storici dedichiamo anche la maggiore attenzione. Per voi il nostro materiale è molto interessante, per la specificità in cui è nato: un luogo in cui da secoli si incontrano il mondo slavo e quello romano, l’est e l’ovest. Un luogo che un tempo creava una storia comune, e che dopo la Seconda guerra mondiale è stato diviso da un confine che ha separato profondamente due paesi, due ordini sociali totalmente diversi".

"Negli ultimi decenni si è cercato di superare questo dualismo, più che mai ora in vista della Capitale europea della cultura”. Martelanc ha dichiarato di aver apprezzato molto alcuni temi con cui si confronteranno gli storici: il problema del confine di Rapallo, la storia della nascita e costruzione di Nova Gorica e la problematica delle zone di confine. La due giorni di convegno si concluderà giovedì 20 aprile.

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