La stazione treni di Mossa per il turismo in bici, «serve prima del 2026»

La stazione treni di Mossa per il turismo in bici, «serve prima del 2026»

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La stazione treni di Mossa per il turismo in bici, «serve prima del 2026»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 15 Feb 2023
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La sindaca Emanuela Russian chiede di velocizzare i tempi, idea di un percorso tra Collio e Grado.

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Treni non solo per i pendolari sulla tratta tra Udine e Gorizia, ma anche e soprattutto cicloturisti. La notizia della riapertura della stazione ferroviaria di Mossa fa esultare la sindaca Emanuela Russian, anche se l’orizzonte temporale lascia un po’ di amaro in bocca. Secondo le previsioni di Rete ferroviaria italiana, infatti, lo scalo potrà essere riattivato non prima del 2026, una data che farebbe perdere completamente l’anno della Capitale europea della cultura e delle migliaia di persone attese in regione.

“Sono molto soddisfatta - commenta la prima cittadina - perché dopo anni di richiesta riapre la stazione. Ma chiedo con forza che i tempi siano ristretti”. Nei diversi tavoli che si sono susseguiti negli anni, peraltro, “abbiamo chiesto che, nei weekend ma non solo, i treni che fermano qui siano attrezzati con vagoni per bici. Questo potrebbe diventare un hub per lo smistamento del cicloturismo verso il Collio, Gradisca e Grado. Può essere un punto di forza anche in vista di GO! 2025”. Per Rfi, però, pesano gli interventi da fare.

Russian rimarca come “la stazione non ha bisogno di grandi interventi strutturali per riaprire. Anzi si potrebbe farlo anche prima e poi avviare i lavori”. Come ricordato dalla Direzione centrale Infrastrutture e Territori in risposta al consigliere regionale Diego Moretti (Pd), la stazione mossese - insieme a quella di Capriva e altre otto in regione - fu sospesa “in attesa di interventi sulla infrastruttura ferroviaria e sulle stesse stazioni/fermate, di rinnovo del materiale rotabile e di completamento del processo di integrazione dei servizi”.

Gli interventi di ripristino, quindi, rientrano nel programma di potenziamento tecnologico sulla tratta Udine-Gorizia-Ronchi Nord, finanziato con 46 milioni di euro. Questi, si legge ancora della relazione, renderanno “tale fermata un prototipo per futuri interventi in altri contesti analoghi, a partire proprio dalla fermata di Capriva”. Sul tema ciclabile, esiste anche un progetto - finanziato dall’allora Uti dal valore di un milione e mezzo - per una pista che corre proprio lungo il sottopasso, area che sarà riqualificata.

Sarà un collegamento tra il percorso del Marketing del Collio e la rete Carso-Grado, affidato all’Ente di decentramento regionale. Un’opera studiata insieme a Farra e Gradisca, peraltro. Russian ringrazia quindi il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega), l’allora assessore alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti e il presidente Massimiliano Fedriga ma spinge affinché si accelerino i tempi. Prima che il “treno” del turismo slow, legato in particolare alla passione per i pedali, possa passare senza fermarsi. Soprattutto per il Collio.

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