L'INCONTRO
Lo stato di salute della sanità in Fvg, il Pd parla delle carenze a Monfalcone
Partecipata l'assemblea pubblica organizzata dai democratici. Tra i temi, la sanità d'emergenza, gli Asap e la carenza dei medici di base.
Il Partito democratico di Monfalcone, in collaborazione con la Federazione di Gorizia, ha organizzato un’assemblea pubblica sul tema della tutela della sanità pubblica. L’appuntamento ha avuto luogo sabato scorso, al Palazzetto Veneto di via Sant’Ambrogio: “La salute è un diritto! La sanità pubblica, l’unica garanzia”.
Dopo i saluti della segretaria provinciale Sara Vito e della consigliera regionale Laura Fasiolo, componente della Terza Commissione Sanità, sono intervenuti Alberto Peratoner, presidente regionale dell’Associazione anestesisti ospedalieri italiani responsabile per Asugi dei dipartimenti di emergenza-urgenza; e Lorenzo Cociani, medico legale e di medicina generale, segretario regionale di Smi Fvg. A moderare l’incontro è stata la capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Lucia Giurissa.
La panoramica sulla medicina di emergenza e urgenza è stata declinata su più punti: partendo dalla centrale unica di Palmanova «che si è di fatto trasformata in un centralino telefonico a cui afferiscono richieste dei cittadini in gran parte improprie» spiega la consigliera regionale Laura Fasiolo. Solo il 15% risultano essere i codici rossi, cioè vere urgenze, ben il 45% i codici verdi e un ancor più preoccupante 20% i codici bianchi. Addirittura il 20% delle chiamate si risolve senza l'ospedalizzazione.
Si tratta di accessi impropri che affluiscono al pronto soccorso, intasato spesso da un flusso di utenti difficilmente gestibile e ridotti a bivacchi per carenza di posti letto. Dopo questo primo tema, è stato affrontato il problema rappresentato dalla carenza di “ambulanze h 24”. «Le nostre ambulanze non sono sufficienti perché servono territori molto vasti fino a San Giorgio di Nogaro, Cervignano, Ruda e Gradisca dove ne è sprovvista nella fase notturna -illustra Fasiolo – c’è una carenza di auto mediche e infermieristiche che sarebbero certamente più efficaci del secondo mezzo di elisoccorso praticamente inutilizzato negli ultimi 24 mesi».
Sulla carenza di personale sanitario al pronto soccorso e sulla conseguente frequente esternalizzazione a cooperative, «Le Aziende - ha osservato Cociani - sono carenti di medici formati. Purtroppo per la medicina generale solo 23, sui 50 posti disponibili, sono gli iscritti nell’Isontino alla formazione triennale. Perdipiù le borse di studio di 6 mila euro non attraggono, come non risultano attrattive altre specializzazioni, come ad esempio la radiologia. I giovani laureati cercano soluzioni più facili e le condizioni di bisogno della sanità pubblica portano a cedere a scelte di basso profilo, persino di neo laureati non specializzati, a discapito della professionalità».
Ad intervenire è stata anche Sara Vito sul tema degli Asap. Un problema conseguente a questo aspetto è il rischio di privatizzazione della sanità con le liste di attesa che influiscono sulla salute del cittadino.
La consigliera regionale Laura Fasiolo ha poi sintetizzato il suo l'impegno e quello del gruppo della Commissione regionale Sanità. In quella sede, è emerso che «a fronte degli oltre 2,7 miliardi di euro investiti in Finanziaria, il Fvg si trova in posti di netta retroguardia rispetto ad altre regioni». «A fronte della richiesta di Riccardi per sviluppare una collaborazione in grado di superare la grave crisi – continua Fasiolo - le nostre proposte ed emendamenti alla stabilità vengono snobbati ed irrisi, salvo essere proposti come propri a distanza di tempo. Questo stile non è collaborazione. Come non lo è la non volontà di mantenere il servizio sanitario pubblico universale, equo, solidale, i tre principi fondamentali sui quali si fonda il nostro sistema e per la cui difesa ci battiamo con decisione».
Cristina Carloni, medico di medicina generale in pensione, ha sostenuto la funzione di presa in carico del paziente da parte del medico di medicina generale, «una funzione che gli Asap non saranno mai in grado di gestire» ha affermato. Inoltre Carloni ha auspicato il veloce superamento degli Asap e una normalizzazione del sistema. «Non possiamo assuefarci all’idea che la sanità pubblica sia ridotta ai minimi termini – ha concluso la dem Giurissa - dobbiamo fare in modo che le caratteristiche demografiche di ciascun territorio trovino una qualità di cura adeguata e calibrata in termini di prevenzione e continuità assistenziale fuori e dentro i nosocomi. È un obiettivo da costruire insieme, lasciando da parte la politica degli annunci».
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