Al bando cultura regionale
De aqua et terra, a Staranzano il progetto culturale digitale tra natura, tradizioni locali e storia
Il comune di Staranzano ha presentato il progetto 'De aqua et terra' al bando regionale cultura. Una ricerca tra storia locale, natura e tradizioni con uno sguardo al digitale.
Un progetto ambizioso, nell’accezione più nobile che il termine “ambizioso” può esprimere. Una ricerca non solo culturale ma anche sociale, naturalistica e letteraria. Si tratta del progetto “De Aqua et Terra”, presentato per l’attuale bando cultura, bandito dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, in sinergia dagli assessorati Cultura, Turismo e Territorio del comune di Staranzano.
"PAESAGGI - De aqua et terra" è una manifestazione che intende “promuovere annualmente l’arte digitale video fotografica con l’organizzazione di un Contest per Digital Creators, ovvero un concorso per la realizzazione di opere video fotografiche ispirate dalla proposta di nove passi di opere letterarie e poetiche suddivise in tre categorie: natura, tradizioni locali e storia”, spiega l’assessore alla cultura, Roberta Russi. “I digital creators, iscrivendosi al concorso, potranno liberamente scegliere un brano tra quelli proposti che dovrà guidare e ispirare la lettura del territorio in particolare concentrandosi su uno specifico luogo da raccontare abbinato al testo scelto. L’output finale sarà costituito da una opera video-fotografica della durata massima di 2-3 minuti, montata sullo speakeraggio del testo scelto e fornito dall’ente organizzatore”.
La promozione e iscrizione al contest verranno avviate in primavera con la consegna delle opere digitali prevista entro giugno 2021. Una giuria specializzata valuterà le opere migliori per verranno premiate per ogni categoria. Le iscrizioni saranno consentite a singoli e gruppi, con particolare attenzione alla partecipazione di giovani e istituti scolastici superiori. La presentazione delle opere video appartenenti a ciascuna categoria avverrà nel corso della manifestazione finale che si svolgerà nell’arco di quattro giornate a metà luglio.
“La manifestazione”, ricorda l’assessore al Turismo e Territorio Manuela Tomadin, "è stata ideata per promuovere le Digital Humanities, ovvero tutte le discipline che promuovono attraverso gli strumenti digitali la valorizzazione e diffusione del patrimonio culturale, nello specifico il nostro paesaggio inteso come stratificazione di segni e memorie visto attraverso brani letterari. Gli eventi verranno disseminati in alcuni tra i luoghi più significativi del territorio, dalle zone archeologiche, in prossimità dell’antico tracciato romano che conduceva da Aquileia alla mansio Timavi, sino al litorale, verso l’Isola della Cona e la Riserva Naturale, attraversando la campagna, le aree umide, le olle di risorgiva e le rogge, i terreni bonificati, le idrovore e i canali rettificati. Gli eventi saranno ispirati da un lato alle suggestioni ideali e letterarie di una delle ultime opere di Dante, quella dedicata alla “Quaestio de aqua et terra”, ma anche a opere poetiche e letterarie, in dialetto locale e contemporanee".
A partecipare numerosi sodalizi, Pro Loco di Staranzano, Comune di San Canzian d’Isonzo, Associazione Culturale Bisiaca, DobiaLab, Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo ma numerosi altri. Per la parte scientifica e archeologica collaboreranno al progetto la Società Friulana di Archeologia, la Stazione Biologica Isola della Cona presso la Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo e l’Università di Architettura di Trieste polo di Gorizia, nonché per la parte archivistico- culturale il Consorzio di Bonifica Isontina e il Centro Culturale del Monfalconese.
L’amministrazione prevede di realizzare il progetto nell’arco complessivo di sette mesi. Il bando ha un valore di circa 20mila euro cui, nel caso di vincita, si sommeranno 4mila euro da fondi comunali. Le microstorie video-fotografiche dei paesaggi del territorio realizzati nel contest verranno promosse con proiezioni digitali durante gli eventi e diffuse attraverso media digitali. “Il materiale andrà a costituire l’archivio delle microstorie digitali del territorio e verrà poi divulgato presso le istituzioni scolastiche, le sedi culturali, il circuito bibliotecario”, conclude Russi.