Staranzano, macchina abbatte pali della ciclabile: cittadini chiedono più sicurezza

Staranzano, macchina abbatte pali della ciclabile: cittadini chiedono più sicurezza

Il fatto

Staranzano, macchina abbatte pali della ciclabile: cittadini chiedono più sicurezza

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 21 Apr 2022
Copertina per Staranzano, macchina abbatte pali della ciclabile: cittadini chiedono più sicurezza

Quanto avvenuto nella Provinciale 2 ha nuovamente allertato i residenti staranzanesi. «Speriamo non accada nulla di grave».

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Tornano nuovamente in strada, stavolta fisicamente, alcuni residenti della zona di Staranzano vicina alla cosiddetta “Bretella” all’intersezione della stessa verso San Canzian d’Isonzo. In quella zona, cioè, in cui da qualche mese insiste la nuovissima pista ciclabile “Paradiso” che collega i due abitati già citati.

“Chiediamo più sicurezza, è necessaria l’installazione di un guardrail che protegga i ciclisti e i pedoni”, torna a domandare Andrea Bertossi, rappresentante di quella porzione di cittadini che già da qualche settimana chiedono interventi fisici sul tratto ciclabile. E che sono tornati a farsi sentire dopo che ieri un’autovettura ha colpito alcuni pali facendoli cadere a terra: “Se fosse passato qualcuno – ha rilevato Bertossi – la situazione sarebbe potuta finire in tragedia”.

“L’incidente è accaduto nel tratto del comune di Staranzano dove un automobilista ha perso il controllo della sua auto ed è andato a invadere la pista che corre parallela alla provinciale 2 per circa una quarantina di metri abbattendo dei segnali stradali e rovinando un cordolo”.

Bertossi e i cittadini ringraziano l’intervento divino per l’assenza di pedoni: “Non asseriamo che la pista ciclabile è pericolosa, sicuramente è stata costruita secondo le norme vigenti ma la pericolosità della provinciale 2 che corre parallela in certi tratti alla pista ciclopedonale e di salvaguardarla con l'istallazione di un guardrail. Ieri è andata bene ma nel prossimo futuro? Dobbiamo aspettarci di peggio perché qualcuno faccia qualcosa?”, conclude Bertossi.

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