Gli impianti di base di Staranzano dedicati a Erminio Piemonte, l'arbitro internazionale

Gli impianti di base di Staranzano dedicati a Erminio Piemonte, l'arbitro internazionale

LA CERIMONIA

Gli impianti di base di Staranzano dedicati a Erminio Piemonte, l'arbitro internazionale

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 14 Ott 2023
Copertina per Gli impianti di base di Staranzano dedicati a Erminio Piemonte, l'arbitro internazionale

Il ricordo commosso della figlia. Fu una figura di spicco per lo sport locale e nazionale. La cerimonia ha avuto luogo nel primo pomeriggio di oggi.

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Nel primo pomeriggio di oggi, gli impianti di base di Via Venezia a Staranzano sono stati intitolati alla figura dell’arbitro Erminio Piemonte. Alla cerimonia sono intervenuti sua figlia Pierina, il sindaco Riccardo Marchesan e l’assessore allo sport Michele Rossi. Erano presenti il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti e il consigliere della sezione arbitri di Gradisca, Giovanni Petronio. Nel suo intervento, il sindaco Marchesan ha ringraziato Franco Brussa per aver dato l’idea di questo omaggio allo storico arbitro della Serie A.

“Questo impianto è significativo per tutta la comunità e non solo – sono le parole del sindaco – oggi ricordiamo un vero amante del calcio, Piemonte era un professionista”. Anche il presidente degli “Amatori Calcio”, Michelle Medeot, ha preso parte all’inaugurazione della targa in memoria dello sportivo. Vista l’occasione, ha ricordato i 35 anni di attività che il sodalizio compirà in aprile 2024. Medeot, ha colto inoltre l’occasione per presentare il nuovo logo – raffigurante il Bobolar che comparirà sulla divisa della squadra. Tornando a Piemonte, è stata sua figlia Pierina a ricordare la sua storia.

La vita di Erminio
Nato a Fiumicello il 19 dicembre 1910, Erminio entra giovanissimo a lavorare ai Cantieri navali di Monfalcone – i CRDA - dove iniziò come apprendista e concluse la sua attività lavorativa come capofficina. Dopo qualche anno si trasferisce a Staranzano dove si sposa ed avrà tre figli. Nell'annata sportiva 1934 - 1935 inizia la sua attività arbitrale come aspirante arbitro dell'Unione italiana liberi calciatori, la UILC. Comincia allora, e per 5 anni, a calcare tutti i campi sportivi del Monfalconese, del Fruli e della zona triestina. In quel periodo, sempre più spesso, le società sportive chiedevano al presidente della Lega regionale giuliana di calcio, di inviare ad arbitrare le loro partite un arbitro che ci sapeva davvero fare: appunto, Erminio Piemonte.

Nel 1941 come caporal maggiore di fanteria, l'arbitro Piemonte lasciava i campi sportivi e partecipava al conflitto mondiale in Croazia. Nel 1944 riprendeva la sua attività sportiva nell'ambito regionale. Nel 1947 dopo aver superato un esame teorico-pratico, veniva ammesso ad arbitrare gli incontri di Serie C, che lo hanno visto calcare i campi di calcio di Lombardia, Emilia e di altre regioni del nord d'Italia. Nel 1949 veniva promosso alla Serie B, dove rimaneva fino al 1951, quando gli è stato affidato di arbitrare l'incontro di serie A a Busto Arsizio tra la Pro Patria e il Como.

Ma il vero collaudo avvenne nell'annata sportiva 1952/53 allorché gli venne affidata a Milano la partita Milan - Sampdoria alla quale assistettero più di 40mila spettatori. Piemonte superò brillantemente quella prova al punto che a partita terminata, il fiduciario della FAR - la Federazione arbitri- regionale - si presentò negli spogliatoi per -abbracciare Piemonte e testimoniargli così la sua soddisfazione per l'ottima direzione di gara. La carriera era ormai avviata nel migliore dei modi al punto che nei Campionati di Calcio 1954 - 1955 e 1955- 1956 Piemonte ha fatto segnare il maggior numero di presenze rispetto a tutti gli altri arbitri di Serie A e, più volte, è stato premiato tra i miglior arbitri del Campionato.

Un arbitro, Piemonte, che in tutta la sua carriera, ben poche volte ha fatto uso della propria autorità per espellere dal campo giocatori: è successo solo in 4 occasioni. Tutte queste doti lo portano l'anno successivo ad essere chiamato ad arbitrare partite internazionali: saranno ben 9 le sue prestazioni che lo porteranno per 3 volte in Austria, due volte nell'allora Jugoslavia, una volta in Ungheria, Portogallo, Turchia e Grecia. A 45 anni di età, Piemonte avrebbe dovuto cessare la sua attività sportiva, ma le sue condizioni fisiche più che buone e il suo prestigio, hanno fatto sì che l'A.I.A. - l'Associazione italiana arbitri - gli concedesse di continuare ancora ad arbitrare per altri due anni.

La sua ultima partita di serie A è stata Juventus — Palermo a Torino, con il risultato finale di 5 a 4 a favore dei piemontesi e la conseguente condanna dei palermitani alla retrocessione, il che dimostra, una volta di più la sua serietà e correttezza arbitrale.  Oltre alle 9 prestigiose partite internazionali, Piemonte nei suoi 23 anni di attività arbitrale ha diretto complessivamente 646 partite così suddivise: 254 nell'UlLC e nella Sezione propaganda; 230 nella prima e seconda Divisione; 38 in Serie C; 42 in serie B e 82 in Serie A. Nel 1957 Erminio Piemonte è stato insignito del Premio Barassi quale miglior arbitro dell'annata sportiva 1956/57 e nel 1960 è stato anche insignito della medaglia d'oro dell'Associazione italiana arbitri, per le sue benemerenze. Muore a 56 anni per un banale incidente sulla strada, a Staranzano, di rientro verso casa con la sua lambretta. Quella lambretta con cui ogni lunedì mattina, puntuale, dopo aver arbitrato la domenica in giro per l'Italia, si recava allo stabilimento del Crda a lavorare.

Le parole di Pierina
"Mio padre era un uomo imponente - testimonia la figlia - calcò i prati dei campi sportivi in Italia e all'estero. Ricordo i titoli dei giornali del lunedì che raccontavano la sua presenza in campo. Fu una figura di spicco per lo sport locale e nazionale. A casa con noi si è sempre dimostrato un buon marito e un buon papà con tutti i suoi tre figli". Quello di Pierina è stato un ricordo ed appassionato e commosso. Da oggi, lo storico arbitro internazionale resterà un esempio di vicinanza per i più giovani.

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