LA GIORNATA
Staranzano dedica una stele ai morti di amianto: «Siamo alla terza generazione»
Presenti il presidente Dotto di Aea e l'assessore regionale Callari. Il monito di Barbina, «sono l'ultimo che chiede l'invalidità civile».
Sono diversi i momenti del ricordo previsti per oggi durante i quali si ricorda la Giornata Mondiale per la salute, la sicurezza e le vittime dell’amianto. Stamattina alle 11, in Piazza Dante a Staranzano, è stata inaugurata una stele commemorativa per ricordare le vittime della letale fibra minerale. “Questo è un momento altamente significativo – sono le parole del sindaco Riccardo Marchesan – perché facciamo memoria dei morti di un territorio che va dal Monfalconese a Grado mentre la curva di chi si ammala non sta ancora scendendo in quanto i casi delle malattie professionali legate all’amianto continuano a crescere e cominciano a colpire la terza generazione, quella dei nostri familiari, colleghi e amici”.
Sulla stele voluta fortemente dal primo cittadino e realizzata dallo studio grafico Mediacom di Monfalcone, sono rappresentati i particolari delle fibre e la polvere dell’amianto. “Quella polvere – continua Marchesan – non solo, veniva fuori sbattendo il terlis prima di lavarlo, ma aleggiava sul posto di lavoro o nelle case e teneva nascosta la pericolosità e la verità su quella fibra. Non si può morire sul posto di lavoro ma le morti sono ancora tante”. Alla cerimonia era presente anche il presidente dell’Associazione Esposti Amianto Diego Dotto.
“Vorremmo celebrare un giorno i risultati postivi della ricerca per la cura di questi mali – spiega Dotto – e inoltre poter spiegare e divulgare i nuovi metodi legali di smaltimento dell’amianto”. Si è poi espresso il presidente della Lilt Isontina, il dottor Michele Luise il quale ha sposato le parole sull’importanza della ricerca espresse dal presidente Dotto e ha ribadito il sostegno a tutte le iniziative legate al sostegno delle persone, alla tutela della salute e della prevenzione. Sulla necessità di attribuire alla tematica una chiara e alta valenza sociale, si è espresso attraverso un duro ma appassionato intervento il direttore del Centro Regionale Unico Amianto, il dottor Paolo Barbina.
“Ieri ho effettuato la quattordicesima segnalazione di mesotelioma dall’inizio dell’anno – spiega Barbina – si trattava di una diagnosi grave e mai segnalata prima al Crua. Sono ormai restato l’unico medico a richiedere la certificazione di invalidità civile. Le associazioni chiedano all’ordine dei medici perché questi certificati si pagano dai medici di famiglia”. Il dottor Barbina ci mette l’anima, purtroppo lamenta di non avere a fianco a sé nemmeno uno specializzando almeno fino a novembre e ha quindi acceso un faro importante sulla questione.
“Mancano le risposte – continua Barbina – perché le persone non sono voti. La curva non calerà ancora per molto. Nel 2022, ci sono stati 27 casi di mesotelioma, altrettanti tumori polmonari e oltre 100 i casi di lesione alla pleura”. C’è ancora tanto da fare, questo è certo. Il Crua di Monfalcone si occupa di fare gli accertamenti, cura l’aspetto sociale che caratterizzerà il percorso del paziente e lo indirizza alle cure pneumologiche, a quelle oncologiche e all’Inail. “Bisogna aiutare a ricostruire la storia lavorativa dei pazienti che si presentano in ospedale e puntare a fare passi in avanti. Per esempio, a Monfalcone bisogna garantire la presenza dell’anatomia patologica. Alle istituzioni chiedo di rispettare la dignità delle persone” così il direttore in chiusura.
Non è mancata poi la riflessione dell'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari il quale non ha potuto che concordare con quanto espresso dal dottor Barbina. “Bisogna investire maggiori risorse sul Crua di Monfalcone – sono le parole di Callari - al fine di implementare il personale per poter far fronte più efficacemente a tutte le esigenze della cittadinanza. Ho già fatto presente al collega Riccardi la preoccupazione mia e del territorio sulla carenza di personale manifestata dal responsabile del Crua, ottenendo la rassicurazione che il problema è già stato preso in carico dalla sua direzione e che al più presto verrà data risposta alle esigenze del servizio”.
“Da cinque anni, come Partito Democratico, sollecitiamo in tutti i modi il presidente Fedriga e l’assessore Riccardi ad affrontare e risolvere le problematiche che oggi, con onestà intellettuale, l'assessore regionale Callari ha ripreso a Staranzano, riconoscendo i ritardi, le sottovalutazioni e le omissioni della Regione. Ma oltre alle parole, purtroppo, non si è andato: è ora di passare ai fatti” questa è stata la posizione espressa dal capogruppo del Pd in Regione, Diego Moretti.
Foto Bianchi.
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