Lo stallo non superato su dove poter pregare, scambio d'accuse a Monfalcone

Lo stallo non superato su dove poter pregare, scambio d'accuse a Monfalcone

botta e risposta

Lo stallo non superato su dove poter pregare, scambio d'accuse a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 29 Mar 2024
Copertina per Lo stallo non superato su dove poter pregare, scambio d'accuse a Monfalcone

Non trova ancora soluzione il confronto tra Comune e centri islamici, interveniene La Sinistra: «La città si attendeva finalmente un po' di normalità».

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Continua una lunga giornata costituita da puntuali botta e risposta tra le comunità musulmane cittadine e il sindaco di Monfalcone. Quest'ultima difende la verifica «accurata e sistematica» effettuata dai tecnici comunali in merito all’individuazione dei siti presenti sul territorio indicati validi per ospitare le preghiere islamiche. Anna Maria Cisint fa notare che la leale collaborazione è stata «mortificata dal fatto che nei due centri è continuata la preghiera collettiva in palese violazione alle disposizioni del Consiglio di Stato e senza rispettare le norme di legge, come stabilito nelle ordinanze comunali, viene ulteriormente offesa dalle richieste di una minoranza radicale che vuole imporre alla città le proprie regole e la propria egemonia».

«Le pretese verso l’ente pubblico sono al di fuori della realtà – spiega in una nota stampa il primo cittadino - così come è fuori da ogni legalità l’annunciata volontà di utilizzare, quale luogo di culto, lo spazio dell’ex supermercato Hardi, in rovina e privo di servizi, in contrasto con la relativa zonizzazione urbanistica».

«Il bocciodromo – si osserva - anch’esso offerto dal Comune alle comunità islamiche, rispetta le caratteristiche di salubrità e igienicità degli spazi, nonché la planarità delle superfici interne e risulta provvisoriamente idoneo all’uso richiesto». Dopo averlo espresso stamane, per quanto riguarda la proposta di utilizzo dell’ex mercato coperto, «evidentemente l’avvocato Latorraca non conosce minimamente la città e ignora che, dall’insediamento della giunta Cisint, mai è stato usato per simili attività in quanto inagibile per ragioni di sicurezza, mentre ora è oggetto di un rilevante intervento di riqualificazione quale centro sportivo integrato».

«L’atteggiamento delle due associazioni musulmane mostra il vero volto dell’islamismo, intollerante verso le regole della legalità e irrispettoso della realtà cittadina, che dovrebbe sottomettersi alle loro condizioni e alle loro rivendicazioni – rivendica Cisint - scaricando sui cittadini le loro pretese, pur non essendosi adeguati al rispetto delle regole urbanistiche e della sicurezza e dell’incolumità pubblica». «In uno Stato laico – conclude il primo cittadino - il Comune non si occupa dei bisogni e delle strutture delle confessioni religiose e in uno Stato di diritto è dovere di tutti rispettare le leggi e l’ordinamento giuridico».

Di tutt’altra opinione sono i consiglieri di minoranza, Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo de La Sinistra per Monfalcone, che parlano di «un tavolo senza confronto». «La città si attendeva finalmente un po' di normalità – dichiarano i due esponenti dell’opposizione - un incontro tra le parti, un confronto pacato e tecnico per trovare soluzioni riconoscendo, ad una nutrita parte dei cittadini di questa città, la legittimità delle loro esigenze ed ascolto per le loro richieste. Ovviamente non è andata così, nemmeno questa volta. Nessun tavolo con persone in carne ed ossa, ma un paio di missive a ripetere le stesse posizioni di sempre ed a riproporre per la gran parte gli stessi luoghi, nonostante le criticità già citate nell'ultima sentenza».

«Fa eccezione il bocciodromo, ma per usarlo servirà far una trafila di carte ed assicurazioni, oltre al rispetto di prescrizioni e limitazioni dalla formulazione complessa per un utilizzo quotidiano, spesso pomeridiano o serale mentre la struttura sarebbe libera al mattino». Morsolin e Saullo fanno notare che «continuare, come fa l'amministrazione, ad indicare posti già criticati dal Consiglio di Stato e rifiutarsi di incontrare le parti è forse la parte più penosa di questo contenzioso. Una pagina che non avremmo voluto vedere».

Da La Sinistra arrivano poi due proposte. La prima è «di autorizzare, temporaneamente, la preghiera nei centri dove si è attuata negli ultimi venti anni, con adeguate prescrizioni di sicurezza». «Sarebbe una pagina positiva per la città, rasserenando il clima senza modificare l’attuale assetto delle cose e senza incidere su spazi pubblici in uso ad altre associazioni. Permetterebbe di guardare con più serenità al futuro. Poi in maggio decideranno i giudici».

La seconda: «Non essendo ancora partito il cantiere del centro sportivo integrato annunciato sei anni fa», dalla minoranza si invita a «consentirne temporaneamente l'uso, previa una ispezione per verificare la fattibilità della cosa». Intanto, la giornata sta volgendo al suo termine. Domani, Sabato Santo, sarà per i cristiani il giorno del grande silenzio prima della Pasqua. Il Ramadan intanto proseguirà. La fase di stallo verrà superata?

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