gli spettacoli
La stagione del Teatro stabile sloveno in partenza, debutto con Woyzeck a Gorizia
Una rassegna di spettacoli di alto livello che intende esaltare lo spirito di Go! 2025 a cominciare dal titolo, Sconfinate tenerezze. Ecco gli appuntamenti.
Inizierà il 14 ottobre con “Woyzeck” – l’incompiuta dello scrittore tedesco Georg Büchner – la stagione goriziana 2024 e 2025 del Teatro stabile sloveno (Tss). Una rassegna di spettacoli di alto livello che intende esaltare lo spirito di Go! 2025 a cominciare dal titolo: “Sconfinate tenerezze” (Brezmejne nežnosti). «Tutte le varie istituzioni coinvolte nel progetto della Capitale europea della cultura hanno sempre portato avanti la retorica secondo cui il prossimo anno sarà solo un punto di inizio. Per noi non è così: va valorizzato anche tutto ciò che è stato fatto negli anni precedenti», rivendica il presidente del Kulturni dom di Gorizia Igor Komel.
«Certo è che – sottolinea Franka Žgavec, direttrice dell’altro polo teatrale sloveno di Gorizia, il Kulturni center “Lojze Bratuž” – quella che sta per iniziare sarà la stagione più importante degli ultimi 15 anni». Una stagione che non solo potrà beneficiare della collaborazione delle più prestigiose istituzioni teatrali d’oltre confine, ma che potrà essere «occasione di approfondimento didattico-pedagogico – così il direttore del Tss Danijel Malalan per quanti si stanno accingendo allo studio dello sloveno». Tutti gli spettacoli, infatti, saranno sopratitolati in italiano per agevolare la comprensione sia di chi ha una conoscenza base della lingua di Prešeren, sia di quanti hanno interesse a conoscere e scoprire la cultura slovena.
Il cartellone
Come detto, l’apertura della stagione avverrà lunedì 14 ottobre, alle 20, sul palcoscenico del Kulturni dom. L’allestimento dell’iconico testo di Büchner – nel quale i protagonisti vivono nella cinica consapevolezza che nella società non sia possibile cambiare nulla – è frutto di una coproduzione con il Teatro Prešeren di Kranj. Come ha scritto il regista triestino Igor Pison, «Wojzeck è un banco di prova per chi fa teatro, con la consapevolezza di avere tra le mani un testo di ampio respiro che con la propria frammentarietà e apertura non si basa solo su una storia, ma ci interroga sulla possibilità di trovare il senso di una società distratta, crudele e vendicativa».
Seguirà il 25 novembre al Bratuž, sempre alle 20, la prima assoluta di uno spettacolo per tutte le generazioni dal titolo “La nostra famiglia” (Naša familija), scritto da Saša Eržen e diretto da Marijan Nečak. Si tratta di una coproduzione multilingue di tre teatri del litorale adriatico: il Dramma italiano di Fiume, il Teatro di Capodistria e il Teatro stabile sloveno di Trieste. Questo spettacolo musicale – tra i cui interpreti figura anche la versatile cantante e attrice Leonora Surian, primadonna del teatro fiumano – si rivolgerà in particolar modo ai giovanissimi, trattando il tema delle difficoltà patite dagli adolescenti nelle mani dei servizi sociali.
Lunedì 9 dicembre si tornerà al Kulturni dom per assistere all’esordio, in Italia, della coproduzione Tss con il Teatro municipale di Ptuj, con “Una vita nel teatro” (Življenje v gledališču). L’opera, la cui regia è a cura di Peter Srpčič, è basata sul testo del drammaturgo americano David Mamet. In essa si confrontano due generazioni di attori: Robert è un veterano del palcoscenico, John un attore giovane e promettente. Il backstage è un laboratorio di mestiere e rapporti, dove è possibile scoprire tutti i segreti e le peculiarità dell’arte della recitazione, ma anche le nevrosi e le tensioni che progressivamente inquinano l’atmosfera.
Il 20 gennaio saliranno sul palco del Bratuž le interpreti di un insolito noir dai tratti decisamente grotteschi: “Scrofe” (Svinije), testo dell’affermato autore croato Tomislav Zajec e con la regia di Primož Ekart. Si tratta di un giallo ambientato in una fattoria che riflette la vita distopica di due sorelle.
Nel mese della cultura slovena, il 17 febbraio andrà in scena uno spettacolo già presentato con successo in diversi festival internazionali: “Di neve e d’amore” (O snegu in ljubezni). Questo allestimento coreografico è ispirato all’omonimo romanzo breve dello scrittore triestino Marko Sosič, che parla di radicalizzazione delle posizioni, di mancanza di dialogo e di rapporti familiari problematici. Nell’opera si evidenzia quanto le espressioni di intolleranza siano capaci di insinuarsi silenziosamente nel linguaggio e nei pensieri di ciascuno. Il regista e autore dell’adattamento teatrale di questa coproduzione con l’Istituto Godot, Tadej Pišek, è stato recentemente insignito del premio per l’interpretazione, la ragia e l’adattamento al Festival del teatro da camera Zlatni lav di Umago.
Dulcis in fundo, la stagione goriziana si concluderà il 14 aprile con uno dei più grandi classici della letteratura slovena: la commedia “La figlia del sindaco” (Županova micka) di Anton Tomaž Linhart, nella regia di Vito Taufer. Questo piccolo gioiello, risalente al 1789, verrà proposto in un adattamento che lo riposizionerà in un contesto più vicino agli spettatori del Friuli Venezia Giulia, ossia tra il Carso e il mare.
Sarà possibile abbonarsi al botteghino del Kulturni dom fino al 14 ottobre. Inoltre, anche quest’anno sarà messo a disposizione degli abbonati e spettatori il servizio di trasporto gratuito con bus-navetta per il collegamento con i due teatri in occasione di tutti gli spettacoli prodotti da Tss. Nel corso della stagione, il programma sarà integrato da ulteriori due eventi proposti sia dal Kulturni dom di Gorizia, sia dal Kulturni center Lojze Bratuž.
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