Stacul lascia l'Oncologia di Gorizia, in pensione la storica infermiera

Stacul lascia l'Oncologia di Gorizia, in pensione la storica infermiera

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Stacul lascia l'Oncologia di Gorizia, in pensione la storica infermiera

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Set 2022
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L'infermiera in pensione dopo 41 anni di lavoro, il grazie di chi l'ha conosciuta.

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È stata un punto di riferimento dell’Oncologia di Gorizia, dove ha seguito e aiutato tantissime donne. Con la fine dell’estate, è andata in pensione Alessandra Stacul, storica infermiera del reparto dopo oltre 40 anni di lavoro nei corridoi e sale dell’ospedale del capoluogo. Una presenza che ha lasciato un ricordo indelebile in chi ha avuto modo in questi decenni di lavorare con lei o chi si trovava nelle stesse stanze per seguire percorsi di cura. Classe 1963, ha sempre avuto un ruolo importante, umano e professionale.

Diplomatasi alla Scuola convitto per infermieri professionali di Gorizia, lavora per un periodo al San Giovanni di Dio e quindi passa all'Ospedale civile prima della sua chiusura. Dapprima in reparto e poi in ambulatorio screening, per ultimo entra nel reparto di Oncologia dove ha finito la sua carriera lavorativa. Nel frattempo si sposa con Giuliano Bon, anche egli infermiere diplomato, diventa madre di Alice e Ilaria e, nel corso degli ultimi anni, nonna di Romeo, Charlie e Tilde. In tanti hanno voluto ricordarla con pensieri e immagini.

“È stata una persona meravigliosa - racconta Nicole Primozic, presidente dell’associazione Volendo continuare che ha conosciuto Stacul come paziente - perché è stata la prima infermiera con cui ho interagito. Nulla toglie alle altre colleghe, lei è stata molto accogliente e professionale, nonché materna e molto dolce. Non si può dire nulla di negativo su di lei, ti fa sentire coccolata. Dopo 41 anni di lavoro, siamo contenti per lei che abbia raggiunto questo traguardo, anche se è una grande perdita per noi. Speriamo che chi arriverà dopo prenderà esempio”.

Stacul ha seguito tante donne nel corso della sua carriera, con Primozic che riporta che “una paziente ci ha detto che Alessandra, con la sua gentilezza e la sua incredibile esperienza, è stata davvero preziosa per noi e lascia sicuramente un vuoto”. Un’altra paziente, Barbara, racconta che “ho conosciuto Alessandra alla mia prima chemio a settembre dell'anno scorso e, assieme alle sue colleghe, mi ha accompagnato in questo viaggio fino a due settimane fa, quando ci siamo salutate per l'ultima volta visto il suo meraviglioso obiettivo raggiunto”.

“Persona dolce e sensibile ma allo stesso tempo pratica e sincera - prosegue -. Carica di competenze e buona pratica. È stata davvero preziosa nel darmi consigli e conforto diventando quasi di famiglia nel raccontare anche parti della sua vita familiare e lavorativa. Un prezioso aiuto per me. Lo dico da donna, da paziente e da collega. Mi mancherà”. Anche i familiari di chi ha vissuto la malattia le sono vicino: “Non posso che esprimere un profondo rispetto e tanta gratitudine perché ha aiutato, sostenuto, ascoltato” riporta Gilberto, marito di Nicole

“Le persone - prosegue - che in un periodo della loro vita erano ‘smarrite’, ha saputo rendere il tutto un po’ più ‘leggero’, non solo somministrando i farmaci ma anche tenendole semplicemente per mano”.

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